Defense Technica – Defense Technica

Da quando è uscito Hotline Miami, Devolver Digital sta diventando uno dei publisher più influenti della scena indie, accaparrandosi i diritti di un sacco di giochi veramente interessanti e fuori dall’ordinario. Pertanto, scoprire che si sono presi la responsabilità di mettere in vendita un tower defence, fa sperare che stiano per regalarci qualche sorpresa. Ma, si sa, anche i migliori sbagliano.
 

Premessa

Andiamo dritti al punto: Defence Technica, il titolo in questione, non colpisce. Kuno Interactive, neonato sviluppatore coreano che fa dello sviluppo multi-piattaforma una bandiera (e già partiamo male), ha portato su PC una sua creazione per iOS, potenziandone la grafica, aggiungendo contenuti, e togliendo quelle maledette micro-transazioni che lo affliggevano. Il problema basilare, però, è che questo titolo non è qualcosa su cui vorreste spendere soldi, anche senza micro-transazioni.
 

Introduzione

Defence Technica ha una qualche sorta di trama legata ad una razza aliena che vuole annientare l’umanità, cosa del quale non frega assolutamente nulla a nessuno (esattamente come per ogni altro tower defence), ma se non altro utile a farci capire cosa stiamo guardando mentre osserviamo ondate di creature e robot attraversare gli astrusi sentieri delle basi nell’intento di arrivare al nucleo e distruggerlo. Per impedire quest’evenienza, come in ogni altro titolo del genere, bisogna cercare di creare il percorso più tortuoso possibile per i nemici, ed eliminarli prima che distruggano il nucleo, usando torri di varia natura che vanno dalla classica mitragliatrice all-in-one che fa danni leggeri passando per lanciamissili per i nemici aerei, torri con effetto rallentante, e così via.

Esperienza di gioco

Per approfondire il gameplay basta una lista: ci sono due livelli di difficoltà, che portano ovviamente a punteggi massimi diversi, si possono rigiocare i livelli già superati con i potenziamenti acquisiti successivamente nel corso della campagna, ed oltre alle torri è presente anche una bomba che consuma energia, utilizzabile anche per riparare il nucleo stesso. Qualche tentativo di uscire dall’ordinario c’è: la più importante è il cambiamento dinamico delle mappe. Capitano infatti livelli che modificano la loro struttura nel corso della partita, rendendo necessario riadattare le torri ai percorsi che vengono a crearsi di conseguenza. Esistono anche le condizioni climatiche, variabili di livello in livello, che influenzano l’efficienza di determinati tipi di torre, le quali, contrariamente alla media, sono potenziabili non solo con il semplice ampliamento di fattori come raggio d’azione, danno e frequenza di fuoco, ma anche attraverso due rami di crescita che portano a sviluppare nuove capacità, e che si possono scegliere di volta in volta durante la partita.


Problemi

Dopo questa breve parentesi di positività, torniamo alla bastonatura: graficamente il titolo è guardabile, ma poiché gli sviluppatori hanno ben pensato di porre in evidenza questa presunta qualità, facciamo gentilmente notare che non è molto meglio di, ad esempio, Defence Grid, gioco uscito cinque anni fa e dal quale prende forte ispirazione. Inoltre, se c’è un motivo per cui questo genere di giochi è tanto popolare, è la spensieratezza con cui affrontarli, perché sono titoli perfetti per l’ufficio, dove l’unica vera concentrazione la mettete a inizio partita per programmare come meglio organizzare le difese; invece qui hanno ben pensato di costringere il giocatore a muovere il mouse come un forsennato per tutto lo schermo: le risorse, invece di essere semplicemente cumulate uccidendo i nemici, spuntano sul terreno dove muoiono, e bisogna passarci sopra col puntatore prima che svaniscano, e come potete facilmente immaginare più la mappa è grande e i percorsi articolati, più è facile dimenticarsi di raccogliere risorse, facendo tanti saluti alla propria economia. A peggiorare questo fattore, l’assenza di un elemento che dovrebbe essere basilare e che non si capisce come abbiano potuto tralasciare: l’angolatura della telecamera. Proprio così, perché l’inquadratura è fissa e l’unica cosa possibile è spostare la visuale sopra la mappa.

Conclusione

Il verdetto è chiaro: contrariamente a quando dice il CFO di Devolver Digital, Fork Parker, comprare Defence Technica è tutt’altro che un dovere civico. È un titolo povero che non offre nulla di innovativo al genere, adatto per smartphone e tablet ma certamente inadeguato per le esigenze dei giocatori PC, ai quali sono concessi benefici come, paradossalmente, il totale e nativo supporto del gamepad, ma non cose essenziali come lo spostamento libero della telecamera, e che alla fine della festa manca di qualsiasi personalità che renda giustificabile l’esborso di € 12. Da comprare solo se avete già esaurito ogni altro tower defence.

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