Diablo III: Reaper of Souls – Diablo III: Reaper of Souls

Diablo e Diablo II sono stati senza alcun dubbio due dei giochi della Blizzard più amati in assoluto. Dopo una vita passata ad essere osannati per la loro incredibile capacità di sviluppare RTS come Warcraft e Starcraft, che ancora oggi sono probabilmente sul podio riguardo il genere, la compagnia ha dimostrato di essere in grado di essere eccezionale anche in giochi più action, come appunto Diablo. Dato che il secondo capitolo di Diablo ha ottenuto una espansione, sin dall’uscita di Diablo III nessuno al mondo aveva nemmeno il minimo dubbio che la Blizzard avrebbe offerto ai suoi clienti la possibilità di espandere anche il loro nuovo titolo. Ed infatti, a distanza di quasi due anni dalla release del titolo originale, ecco arrivare sugli scaffali (ovviamente ad un prezzo “degno” di quelli che propone sempre la Blizzard), la sua espansione: Reaper of Souls, disponibile anche in una Collector’s Edition si cui potete vedere l’unboxing proprio qui su Gamesource.


Io sono la morte, quindi morite

Diablo è stato sconfitto, per la terza volta, ma apparentemente è impossibile evitare di non farlo tornare in vita continuamente, col proseguire delle ere. Infatti, la sua essenza è racchiusa nel cristallo indistruttibile, la Pietra delle Anime, e finché qualcuno continuerà a metterci le mani sopra per attingere al suo potere, Diablo continuerà a resuscitare indisturbato. Per evitare dunque che qualcuno reclami tale demoniaca tentazione, Tyrael decide di mettere al sicuro la pietra in un luogo dove lui e gli angeli la custodiranno in maniera continua e costante. Purtroppo, non potevano certo immaginare che a voler ottenere la pietra sarebbe stato proprio il più potente tra i membri del concilio angelico, colui che regola le decisioni sulla vita e sulla morte delle persone comuni: Malthael. Il Signore della morte attacca Tyrael e gli Horadrim, impossessandosi dunque del tremendo artefatto deciso a sterminare il genere umano che, secondo lui, è la radice di tutti i mali, quando in realtà è la follia stessa ad essersi impadronita della mente dell’Angelo ormai caduto sotto le grinfie del male. Il sopravvissuto Tyrael chiama quindi nuovamente a sé l’aiuto del Nephilim, il personaggio sotto il nostro controllo, e lo guida a Cuor della Marca, la landa finita sotto l’assalto di Malthael e dei suoi sottoposti mietitori di vite. È qui che gireremo, per le strade di questa oscura città, distruggendo come nostro solito qualsiasi spettro o nemico ci troveremo di fronte. Tuttavia, questa volta, la minaccia è ben più grande di quelle affrontate fino ad ora, e i nostri avversari ben più preparati e temibili.


La luce illuminerà la via

Come forse molti si ricorderanno, l’espansione di Diablo II portò ben 2 nuove classi sotto il nostro controllo, che si differenziavano anche moltissimo in termini di skill e di gameplay rispetto al resto di quelle disponibili fino a quel momento. Purtroppo in Diablo III ciò non accade, né in termini di quantità né in termini di qualità. La nuova classe è infatti una sola, il Crociato, indubbiamente molto divertente da giocare, ma che non porta particolari novità, rivelandosi essere semplicemente un misto tra il Barbaro e il Monaco, con l’aggiunta di un pizzico di ciò che fu il Paladino in Diablo II.
Indossa arma ad una mano e scudo, ma più che essere fondamentale nella sua capacità di attacco o velocità, questa classe è incredibilmente forte grazie alla sua natura di tank. Ha una paurosa difesa, che lo protegge dagli attacchi nemici, anche tra i più furiosi, ed oltre a ciò è aiutato da tutto un set di skill che ne aumenta ulteriormente le difese e la rigenerazione vitale, rendendolo uno scarafaggio veramente coriaceo e quasi impossibile da distruggere. A questo uniamoci anche quel “pizzico” di Paladino, che dona al Crociato le sue famose abilità capaci di potenziare sia lui che il resto del gruppo: le auree, qui chiamate Leggi.
Naturalmente non è obbligatorio gestirsi il Crociato solo e unicamente come tank, poiché possiede svariate skill ed opzioni anche per ottenere un diverso ruolo nel gruppo, essendo infatti in grado di trasformare in percentuale di danno aggiuntivo la sua statistica di parata, o di lanciare il suo scudo per fare danni a distanza e stordire i nemici, o ancora di indossare una spada a due mani e uno scudo contemporaneamente. Molte delle abilità di questo personaggio hanno bisogno di un tipo di energia chiamato Collera, che si riempie usando le abilità primarie.
Insomma, tutto sommato è un personaggio molto potente e interessante, il quale però non aggiunge molto più rispetto a quanto già visto nel gioco principale. E questo è un grande peccato, perché, dopo aver visto come la Blizzard sia capace di aggiungere originalità ai suoi giochi (Lord of Destruction ne è un esempio), in questa espansione la classe aggiuntiva non ha minimamente lo stesso impatto che i fan speravano.


Una patch succosa

Naturalmente l’espansione di Diablo III non ha portato solamente il nuovo atto (che comunque ha l’esigua durata di 3-4 ore) e il nuovo personaggio giocabile, ma anche tutta una serie di migliorie abbastanza interessanti. Diablo III è partito infatti decisamente con il piede sbagliato, la Blizzard pensava di portare una ventata di novità e ottime feature quando invece hanno fatto fuggire a gambe levate i fan della saga. Con il tempo, però, e soprattutto con questa nuova patch correttiva, gli sviluppatori sono tornati sui propri passi e hanno tentato di aggiustare le cose facendo tornare il titolo agli antichi fasti. Il primissimo passo fatto verso tale obiettivo è stata l’eliminazione delle aste, un sistema di pagamento sia in valuta di gioco sia in soldi reali per acquistare nuovo equipaggiamento, modalità che ha fatto storcere il naso un po’ a tutti quanti. Con l’eliminazione di tale modo di acquisire oggetti, comunque, si è reso necessario anche ribilanciare totalmente i drop. Adesso, sia casse che nemici lasceranno cadere molto più frequentemente oggetti leggendari o appartenenti a set, o comunque di una potenza che renda il nostro personaggio competitivo, rispetto alle cianfrusaglie che ci venivano assegnate fino ad adesso. Oltre a ciò, il nuovo sistema fa in modo di assegnarci molto più spesso oggetti della classe che stiamo usando in quel momento piuttosto che darci equipaggiamento totalmente casuale: grazie a questo sarà molto più semplice potenziarci nelle statistiche decise da noi stessi e non sarà necessario affidarsi totalmente ad una fortuna sfacciata. Sono stati anche aggiunti nuovi modi di ottenere potenti tesori, tant’è che in giro per il mondo potranno adesso comparire misteriose casse dall’aura rossa che faranno partire delle miniquest sul momento, come per esempio il sopravvivere a una serie di ondate di nemici, o l’uccidere tutti i boss presenti sulla mappa dove ci troviamo. Superare tali obiettivi ci garantirà la possibilità di aprire questa gigantesca cassa e arraffarne l’allettante bottino.

Aggiunte sono state apportate anche al gameplay generale. Primo tra tutto, noteremo l’aumento del level cap, ora settato a 70. Il nostro personaggio potrà quindi essere ulteriormente potenziato, e tra le altre cose noteremo anche la presenza di una skill in più per ogni singola classe. Altra interessante aggiunta è la modalità avventura, sbloccabile solo una volta finito il gioco: in questa mode, Tyrael ci spedirà in lungo e in largo per i regni affidandoci missioni di assassinio contro dei potentissimi boss che ci daranno del filo da torcere. Questi, una volta sconfitti, ci lasceranno ottenere non solo il loro loot, ma anche dei frammenti di chiave con i quali potremo aprire i Portali dei Nephilim e accedere ad aree con all’interno boss ancora più potenti e pericolosi.
La Blizzard ha anche ascoltato le richieste dei fan che amano l’aspetto puramente estetico del loro personaggio: grazie ad un nuovo mercante in città, Myriam, sarà possibile modificare l’aspetto esteriore delle nostre armi e delle nostre armature, rendendole uguali a qualunque altro esistente nel gioco. Non importa se stiamo indossando stracci o pezzi di latta orribili, potremo rendere il tutto splendente e come se stessimo indossando un set leggendario. Myriam, in ogni caso, non si limita a fare cambiamenti estetici, ma ha anche la grande abilità di modificare gli incanti presenti sul nostro equipaggiamento così da poter creare il pezzo di arma o armatura che più si addice al nostro stile di gioco, senza dover pregare tutti i santi di droppare il pezzo giusto. Come ultimo miglioramento, ma non ultimo in termini di importanza, è il fatto che la potenza dei nemici adesso si adatta al nostro livello, e non saranno più necessarie ore ed ore di allenamenti ed uccisioni solo per riuscire ad avanzare un po’ con la storia.


In conclusione

Reaper of Souls è un’espansione che riporta Diablo III, seppur non allo stesso livello, molto più vicino ai fasti di un tempo. La Blizzard ha fatto tesoro di tutti i suoi errori e ha tentato di porre rimedio, tuttavia il danno è stato fatto alla radice e molti fan di vecchia data vedranno tali modifiche al gioco come un semplice palliativo. In ogni caso, le aggiunte e i miglioramenti sono molti e molto interessanti, così come la nuova classe, il Crociato, non mancherà di conquistare i cuori di chi la proverà. Peccato solamente che rispetto all’espansione di Diablo II sia stata aggiunta una sola classe. Può darsi che Reaper of Souls, come contenutistica, non valga tutti i soldi che la Blizzard chiede in cambio, ma per coloro che già posseggono il gioco originale è comunque un’aggiunta quasi obbligatoria per godersi appieno il titolo.

 

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