Digimon All-Star Rumble

Ah, Digimon, un brand amato pressoché da tutti. Quando in Italia uscì l’anime sulle reti Rai, molti lo considerarono inizialmente una mera copia dei ben più famosi Pokémon. Tuttavia, molto presto, seguendo questa serie, i ragazzi si accorsero che non era esattamente così. Pokémon vanta una serie di videogiochi amatissimi e divertenti, ma l’anime è qualcosa di totalmente stantio, monotono, pieno di falle narrative e privo di mordente. Al contrario, l’anime di Digimon ha conquistato in molti per la sua ottima realizzazione, ed è da lì che i suoi videogame hanno avuto tanto successo. Non il successo sperato però, almeno qui in Europa, visto che i titoli della serie Digimon sono scomparsi da molto tempo. Mentre in Giappone escono titoli su 3DS e PSVita come “Digimon World Re:Digitize” su cui noi sbaviamo e su cui non possiamo mettere le mani, almeno Namco Bandai decide di darci una possibilità. Una sorta di avvertimento, poiché, grazie ad infinite petizioni per ottenere qui in Europa i suddetti giochi, il risultato è stato Digimon All-Star Rumble. Forse, e dico forse, un modo per dire che comprando questo picchiaduro potremmo avere la possibilità di veder arrivare qui i giochi di ruolo? E questo è addirittura un titolo esclusivo per l’occidente! Forse c’è da sentirsi onorati, se non fosse che la qualità di questo successore spirituale per il picchiaduro Digimon per PS2 è decisamente sotto la sufficienza.

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Ci siamo stufati, meniamoci.

Il nemico principale di Digimon All-Star Rumble è la noia. No, dico sul serio, non parlo solo della noia risultante dal giocare a questo titolo, ma anche del pretesto narrativo per far picchiare senza sosta i nostri cari esserini digitali. Infatti in Digiworld ormai regna la pace, che non permette ai Digimon, creature votate alla lotta, di digievolversi. Questo fa soffrire i nostri amici, che decidono quindi di organizzare un torneo per scoprire chi è il Digimon più forte, e allo stesso tempo per ottenere nuovamente l’adrenalina necessaria alla Digievoluzione. Insomma, una storia che fa a gara con Peach che viene rapita da Bowser, essenzialmente.

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Agumon digievolveeeee… Wargreymon?!

Digimon All-Star Battle, nel suo cuore, è un picchiaduro dalle meccaniche simili a quelle di pietre miliari del passato come Powerstone o Ergheiz. I personaggi possono muoversi liberamente in tre dimensioni, in un’arena aperta ed ampia, dove lo scopo è attaccare il Digimon rivale con combinazioni dei 3 diversi pulsanti di attacco e caricare col tempo la barra necessaria alla Digievoluzione. Una volta digievoluti, direttamente alla forma Mega senza passare per quelle intermedie, i nostri colpi saranno estremamente più efficaci, ma dovremo essere in grado di farlo al momento giusto, dato che il potenziamento dura solo alcuni secondi. Sprecare una Digievoluzione e tornare piccoli, per poi essere presi di mira da un nemico che si digievolve in quel momento, potrebbe essere fatale.
In ogni caso, togliendo gli oggetti da recuperare in campo alla stessa maniera di Super Smash Bros, il titolo si rivela essere di una piattezza incredibile, con personaggi essenzialmente identici e dello stesso livello di impegno nell’impararli ad usare, e dove la strategia vincente, in qualunque caso, è il semplice button mashing.
Durante la modalità storia vivremo una sorta di avventura a picchiaduro a scorrimento, dove percorreremo stretti corridoi in cerca di Digimon da abbattere per ottenere denaro, utilizzabile per comprare Carte collezionabili dei Digimon. Tali carte, che possono anche essere trovate nelle casse della modalità avventura, sono equipaggiabili sui nostri personaggi per migliorarne le abilità. E’ possibile equipaggiare una carta di Attacco e una di Difesa, e ognuna di esse possiede un effetto differente, più forte a seconda della sua rarità. Quindi, gli oggetti collezionabili di questo titolo hanno anche una loro utilità, nonostante la difficoltà, in tutta l’esperienza, risulti piuttosto bassa.
Al termine di ogni stage sarà presente un Digimon del cast principale da sconfiggere nel picchiaduro vero e proprio, in varie modalità come una a vite od una a punteggio, proprio come accade in Smash Bros. Sconfiggere il Digimon avversario ci permetterà di sbloccarlo nel roster dei personaggi selezionabili, che all’inizio sono solamente quattro su dodici, un numero comunque molto esiguo vista la già scarseggiante profondità del sistema di combattimento che non pone distinzioni rilevanti tra i diversi lottatori.

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Una delusione cocente

Nell’apprendere dell’uscita in Europa di un gioco di Digimon, oltretutto in esclusiva per il mercato occidentale, non possiamo che ben sperare per gli ottimi giochi di ruolo usciti in Giappone. Tuttavia, se questa era una prova di Namco Bandai per controllare le vendite del brand, senza dubbio hanno sbagliato titolo, data la qualità decisamente bassa di All-Star Rumble. Graficamente ci ritroviamo un gioco che sembra provenire dai primi periodi della PlayStation 2, con modelli approssimativi ed animati in maniera molto macchinosa, ambientazioni povere e spoglie e dalle texture sgranate e mal realizzate. Le musiche sono ripetitive e quasi fastidiose, unite ad un doppiaggio americano da dimenticare, e presente per giunta solo in pochissime occasioni, dato che i dialoghi della storia non sono nemmeno doppiati. La longevità presenta poche ore di novità, con una storia completabile in brevissimo tempo e che non lascia nessuna voglia di affrontarla anche con gli altri personaggi, dati i cambiamenti quasi nulli negli incontri e nelle situazioni che andremo a trovarci di fronte.

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[signoff icon=”quote-circled”]Digimon All-Star Rumble è un titolo che fa attraversare al fan varie fasi. La prima, quella dell’annuncio e dell’attesa, è di costante hype, grazie a un titolo proveniente da una serie tanto amata. L’aspettativa la fa da padrona fino alla seconda fase, quella della perplessità e della delusione. Una volta provato il gioco con mano ci si rende conto che è un titolo vuoto, privo di contenuti, di profondità, o di qualsivoglia interesse. Bastano pochi minuti per comprendere a fondo le meccaniche del gioco, e per essere già annoiati. La terza ed ultima fase è quella della rabbia e della paura. E se il distributore stesse usando questo gioco come prova per controllare le vendite e decidere se portare in occidente i bei J-RPG giapponesi di Digimon? Sarebbe un fallimento, e allo stesso tempo dovremmo prenderlo come un ricatto. Speriamo che non sia questo il caso, e speriamo che i giochi di ruolo, prima o poi, arrivino. Perché All-Star Rumble purtroppo non merita di essere acquistato, a meno che non si trovi a massimo un terzo del suo prezzo e non venga giocato da fan irriducibili della serie.[/signoff]

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