DiRT Rally – Recensione

Una delle più peculiari caratteristiche del Rally, nobile e storico sport motoristico per veri appassionati di motori e di sterrato, è di possedere una struttura a tappe o point-to-pointpiù che a giri. È curioso, quindi, che Codemasters, storica sviluppatrice di racing game, che si è occupata negli anni dei vari TOCA, GRID oltre a sfruttare la licenza per i titoli ufficiali di F1, abbia appena completato un giro. Nato nel 2007, ereditando nome e storia (sportiva e videoludica) dello sventurato Colin McRae e dei suoi titoli di Rally usciti in precedenza, solo ora, nel 2016 inoltrato, DiRT ha completato il suo primo giro grazie aDiRT Rally, tornando di fatto al punto di partenza. Abbandonati infatti i tentativi di conquistare la YouTube generation e i fan di Ken Block degli ultimi capitoli, DiRT è tornato alle basi, al cuore dello sport, con l’intento di voler trasmettere le vere sensazioni che solo il Rally sa trasmettere. Meno gas a fondo corsa, meno adesivi fighi ed eventi Gymkhana, ma più attenzione ai dettagli, più precisione, più simulazione. Proprio come gli originali

Di DiRT Rally vi ha già parlato Steven nella sua ricca recensione PC: l’ultima di Codemasters è infatti già disponibile su Steam, dopo una lunga e proficua sosta in Early Access, dal finire del 2015. Oggi invece vi parlo della versione console, arrivata in formato digitale e retail solo nel mese corrente. Le differenze, anche a livello contenutistico, sono davvero minime, con qualche nuova vettura e serie di gare aggiunta al pacchetto già gustato dai cugini armati di PC. Ciò da un lato è positivo, perché l’offerta di base era già solida, ma qualche vettura e ambientazione in più non avrebbe di certo guastato, dato che a livello di contenuti non c’è poi tutta questa strabordante abbondanza.

Sei pazzo? Non tagliare!

DiRT Rally, dicevo, riporta la serie ai fasti di un tempo. È un titolo in tutto e per tutto pensato per gli appassionati di guida e in particolare di Rally, e se non siete tra questi beh, non ci sono molti motivi per continuare a leggere. L’ultimo DiRT richiede una incredibile dedizione, specialmente nelle prime fasi dove viene – naturalmente – difficile gestire anche le vetture più semplici nelle strette e tortuose strade sterrate proposte da Codemasters, piene di dossi, pietre, alberi, fossi e quant’altro pronto a mettere in difficoltà il giocatore. La curva di apprendimento è davvero ripida, anche per chi – come me – è appassionato di racing game e ha giocato ai precedenti DiRT (indietro fino all’originale Colin McRae Rally targato 1998). Non aiuta nemmeno il settaggio base del pad, che come già accaduto anche in Project CARS è stata mia premura sistemare manualmente fino a trovare un settaggio convincente. Chiaramente, se disponete di un bel volante, il problema non si pone ed è ovviamente il miglior modo per godersi al meglio il titolo in questione.

Le sensazioni di guida sullo sterrato sono generalmente positive, e si vede l’attenzione per i dettagli messa in pista da Codemasters. Prendere il ritmo delle varie curve è fondamentale, capendo dove rischiare qualcosa e dove invece andare più cauti, così come azzeccare in pieno il punto di frenata. In tutto questo, grande merito deve essere dato al vero eroe del titolo, ovvero il copilota, sempre preciso, vivace e basilare per poter pensare di raggiungere tempi significativi alla fine della tappa: non è facile infatti guidare lasciando metà cervello a gestire la vettura e l’altra ad ascoltare e memorizzare i dettagli offerti dal copilota, ma una volta appresa questa peculiare tecnica si riesce molto più facilmente a raggiungere la cima dei tempi. La resa dei danni e dell’usura meccanica è convincente, e i limiti di tempo imposti per riparare la vettura tra una tappa e l’altra aggiungono un ulteriore grado di profondità al gameplay, stimolando di fatto una guida pulita e prudente, oltre che – possibilmente – veloce. Gli aiuti disponibili sono molteplici, ma ovviamente il gioco premia con più crediti il giocatore che inizia a disattivare progressivamente tutti i tipi di aiuti, elettronici o meno che siano. Meno convincente invece la simulazione della guida su asfalto, ancora più evidente nelle serie di eventi dedicata al RallyCross, così come una generale mancanza di “peso” della vettura negli scontri con altri avversari e nelle fasi aeree.

Alla modalità Carriera, alquanto classica nella sua struttura ma allo stesso tempo piuttosto libera a svariate interpretazioni, ci sono altre particolari sfide online a cadenza settimanale piuttosto che giornaliera da completare oltre al più classico PvP. La parte di gestione del personale del proprio team, presente nella modalità Carriera, è un simpatico diversivo dalla serie di tappe e competizioni varie, ma non aggiunge poi molto all’esperienza complessiva.


Il ritorno alle basi

L’ultimo titolo Codemasters ripropone anche sul fronte tecnico ciò che offre nel gameplay: l’essere efficace prima che bello. Il comparto grafico infatti punta più che altro a mantenere stabili i 60fps, fondamentali in un racing game del genere, con una risoluzione Full HD su PS4 (variabile su Xbox One). Per ottenere questo risultato, qualche sacrificio è stato inevitabilmente fatto, con buoni modelli poligonali delle vetture, accuratamente ricostruite, che entrano in contrasto con ambienti di complessivo impatto ma generalmente poveri di dettagli. Anche gli effetti secondari come fumo e polveri vari sono sufficienti a dare le giuste sensazioni visive, senza stupire. Il comparto sonoro si limita sostanzialmente ai rumori dati dalla vettura e dalla sua interazione con il terreno oltre che al parlato del copilota, entrambi su ottimi livelli, mentre la colonna sonora fa da spalla al tutto soltanto nei menù di gioco.

DiRT Rally è semplicemente uno dei migliori titoli dedicati al Rally degli ultimi anni. È un racing game certamente pensato per gli appassionati, richiedendo vaste dosi di pazienza e attenzione, e proprio grazie a ciò sa regalare grandi soddisfazioni nel lungo termine, una volta superata la necessaria fase di frustrazione e adattamento iniziale. Questa versione console aggiunge poco a quella PC, rappresentando di fatto un porting riuscito, anche se si poteva fare certamente di più in quanto a contenuti, ma per tutti gli utenti console amanti di questo sport motoristico DiRT Rally è un titolo da avere assolutamente. Anche se sfortunatamente non riporta più il suo nome sulla copertina, sono certo che questo è un gioco di Rally che renderebbe orgoglioso il buon Colin.

8

Pro

  • - Rally come si deve
  • - Buone sensazioni di guida
  • - Per veri appassionati

Contro

  • - Curva d’apprendimento piuttosto irta
  • - Contenuti non vastissimi
  • - Settaggio standard del pad da rivedere
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