DiRT – Recensione Colin McRae: DiRT

Fai rally tutta una vita e poi muori in elicottero

Già, curioso il destino di Colin Mcrae, ex spericolatissimo pilota di rally che purtroppo trovò prematuramente la morte nel 2007 per un incidente con l’elicottero. Così cosa ci ha lasciato Colin? Beh, oltre al ricordo delle sue gare, a noi videogiocatori in particolare lascia una delle serie più longeve (il primo capitolo fu per Psone) e divertenti degli ultimi anni, ovvero quella dei giochi di rally che portano il suo nome. Codemasters ha annunciato inoltre che anche i prossimi capitoli saranno comunque associati al nome di Colin Mcrae. Ora però torniamo a parlare di videogiochi-giocati (scusate il gioco di parole) e rituffiamoci nell’aspetto più prettamente ludico di questo Dirt, primo capitolo della serie per la nuova generazione di console.

NEON

Colin Mcrae: dirt graficamente parlando è una bellezza: vetture dettagliatissime che si sfasciano in maniera realistica dopo gli urti, sensazione di velocità alle stelle (provate la visuale appena sopra il cofano!), clipping ed aliasing inesistenti, fluidità ed aggiornamento dello schermo sempre all’altezza (siamo sui 30 FPS e non i famigerati 60 ma non ci farete caso) anche nelle situazioni più affollate. Insomma il motore grafico proprietario di Codemasters, il NEON engine, fa il suo dovere egregiamente come è ulteriormente possibile constatare in RD:GRID. Certo ci sono alcuni piccoli dettagli che potrebbero infastidirci, come un blur forse eccessivamente presente, un filtro grafico utilizzato che può non piacere a qualcuno, o il fatto che a volte il fondo stradale si mischia con l’esterno della pista creando un pizzico di confusione. Ma  quando vedrete il vostro dettagliatissimo bolide inerpicarsi su per strette e ricurve stradine di un paesaggio montano che si estende a perdita d’occhio grazie alla semplicemente spettacolare profondità di campo, questi piccoli difetti scivoleranno via e si scioglieranno come neve al sole.

Salto in 2 destra, si allarga in 3 destra

Solitamente nei giochi di guida il sonoro è un aspetto su cui non ci si concentra molto, cioè, una volta reso efficacemente il rombo dei motori il 90% è fatto. Nei giochi di rally c’è invece una variabile in più, ovvero il navigatore. E Codemasters ce l’ha messa tutta per ottimizzare al meglio quest’aspetto. Così troverete (finalmente) un navigatore che vi da le informazioni giuste ed in maniera puntuale, ma anche che vi incoraggerà prima della partenza ed all’arrivo, che vi apostroferà non troppo cordialmente se commetterete troppi errori e che alcune volte si troverà anche ad aver paura se farete “il pelo” a muri ed alberi. A chiudere il settore audio anche le discrete musiche dei menù.

Simulazione? Ni grazie

Ma questo CM:dirt è una simulazione o un arcade? Bella domanda, probabilmente la risposta sta nel mezzo con una leggera tendenza verso l’arcade. Perché infatti da un lato abbiamo danni realistici che influenzano anche le prestazioni ed un setup della vettura abbastanza curato e con un sacco di parametri diversi. Dall’altro abbiamo una guidabilità delle vetture molto accessibile (ripetiamo: accessibile, non facile) che tendono ad andare raramente in testacoda anche in casi più estremi. La fisica dei mezzi inoltre non è poi di certo esasperata, e anche le vetture più pesanti danno quasi la sensazione di scorrere senza mai davvero “mordere l’asfalto” in maniera aggressiva. Ma questo è necessariamente un male? Per i puristi probabilmente si, per coloro che vogliono solo divertirsi, probabilmente no. In particolare non viene intaccato il grande divertimento che questo titolo assicura dall’inizio alla fine perché il sistema di guida è si un po’ irrealistico, ma decisamente intrigante e ben realizzato, appagante e stimolante, con delle sue regole ma sempre coerente con queste, e scusate se è poco al giorno d’oggi.

Non di soli rally classici vive l’uomo (delle corse)

Gli sviluppatori hanno dichiarato che questa serie in America non ha mai avuto troppo successo perché là il rally è uno sport poco seguito. Perciò in Dirt sono state aggiunte nuove tipologie di gara oltre al rally classico soli contro il tempo. Così abbiamo il Crossover (duelli all’ultimo sangue contro un altro avversario su due corsie parallele che si intersecano), l’Hill climb (irte ed impervie scalate a bordo della propria vettura), il C.O.R.R (Championship off road racing, circuiti brevi e cunettosissimi), Rally raid (corse in compagnia su sterrati desertici) e Rally cross (tracciati misto asfalto-sterrato). Oltre a ciò vanno aggiunte le diverse tipologie di veicolo utilizzabili: buggy, auto da rally (4wd, 2wd), pick up ed addirittura tir da competizione. Prendete il tutto e shakeratelo ben bene per ottenere una delle più longeve ed impegnative modalità carriera dei giochi di guida ed insaporite con la modalità online (purtroppo solo contro il cronometro). Insomma avrete di che divertirvi a lungo.

Sporco è bello

Tirando le somme, appare evidente che questo è un ottimo titolo sotto tutti i punti di vista. L’unico appunto che si può muovere riguarda il non ricercatissimo realismo che potrebbe allontanare qualcuno. A conti fatti al momento questo è il miglior titolo del genere attualmente disponibile (insieme a Sega Rally, che di certo non è più realistico) e a prescindere da questo, se si passa su alcune lievi imperfezioni estetiche, offre tantissimo divertimento e varietà. Se volete poi un consiglio spassionato, acquistatelo col “fratello” Grid (se non l’avete già ovviamente) ed avrete con soli due giochi una visione quasi a 360° del mondo motoristico, duratura ed estremamente divertente e soddisfacente.

 

 

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento