DJ Hero – Recensione DJ Hero

In questo mondo di Eroi

Ammettiamolo pure: da quando Guitar Hero è apparso prepotentemente sulla scena del gaming, non si può dire che i giochi musicali non abbiano avuto un boom colossale. Basti pensare alla già citata e fortunata saga di Red Octane e Harmonix (in seguito separati in casa), che avrebbe aperto la strada a quella di Rockband, ma anche a delle "copie" come Wii Music per la console di casa Nintendo, tanto per citarne una o agli spin-off come Band Hero. F

atta questa considerazione, precisiamo che DJ Hero non è di certo il primo gioco dove si possono vestire i panni di un DJ con cuffie e turntable al seguito, infatti se ben ricordate già la Konami ci aveva dato questa possibilità con i suoi Beatmania prima su hardware da sala e poi su PSX, forse con un meccanismo che, davanti alla confezione di questo nuovo "Hero", potremmo dire che non "prendeva" abbastanza o che più semplicemente sarebbe stato antipatico ai giocatori occidentali. Perchè sì, diciamocelo, il "djing" è fatto di scratch, crossfading selvaggio e belle cubiste ammiccanti… mica di tasti da premere in cascata. coraggio, allora! Diamo inizio al live set!

Che ci fa Rey Misterio in DJ Hero? Meglio non farlo arrabbiare…

 

Le non troppo abbaglianti luci della ribalta

Iniziamo dunque dalla grafica del titolo. Abbastanza buona per quanto riguarda ambienti e personaggi che riteniamo rappresentati in modo egregio. Certo non aspettatevi modelli poligonali paragonabili a quelli di Assassin’s Creed, ma comunque il livello di dettaglio si attesta su buoni livelli. I vari "locali" sono realizzati allo stesso modo, con quel mix di realismo e "estetica cartoon" che ha accompagnato anche le ambientazioni dei vari episodi della saga di Guitar Hero. In poche parole, tutto ciò che prima serviva a creare un’ambientazione "rockeggiante" su console è stato tradotto per il dancefloor in occasione di questa nuova svolta. Tuttavia qualche pecca è presente.

Prima fra tutte, la rappresentazione del pubblico, fastidiosamente in 2D e pixellata come ci avviciniamo con zoomate estreme davanti al palco. Forse era importante rispettare la tabella di marcia, come per dire "Ehi! Dobbiamo far uscire il gioco per domani: non abbiamo tempo per fare il pubblico in 3D!". Altra pecca è rappresentata da alcuni effetti della camera di gioco di dubbio gusto, come ad esempio di "shakerare" eccessivamente l’immagine quando abbiamo a che fare con delle fasi molto concitate, con effetto che sembra molto simile al principio di una crisi epilettica e che contrasta, invece, con movimenti dell’inquadratura d’azione che sono ben più appropriati allo scopo e che enfatizzano meglio la situazione.

"Technologic!", ovvero les monsieurs Daft Punk nel loro robotico e tamarro splendore!

 

Da Zero a Hero

Inutile dirlo, il controller con cui avremo a che fare in questo titolo, avrà le sembianze di un piatto da dj con annessa sezione per crossfade ed eventuali effetti. Sono presenti tre pulsanti di colore verde, rosso e azzurro che corrispondono ad altrettante sorgenti sonore. Quello verde e quello azzurro sono solitamente relativi alle due canzoni da mixare, mentre quello rubescente è relativo ai cosiddetti "sample freestyle" che potremo suonare per incrementare il nostro moltiplicatore di punteggio. Il piatto è girevole in modo da potersi esibire anche in scratch e in rewind, cioè farlo roteare all’indietro per ripetere la sezione, e ha un controllo estremamente preciso. La sezione di sinistra invece, ha un crossfader per passare da una canzone all’altra e una manopola per selezionare i campionamenti freestyle e per usare il filtraggio in sezioni particolari (quel particolare effetto "soffocamento del suono" strausato nella dance dagli anni 90 ad oggi) per incrementare lo score. Infine, troviamo un pulsante che serve ad attivare l’Euforia (lo Star Power di DJ hero) che potremo ottenere soltanto mixando e scratchando in maniera impeccabile.

Per quanto riguarda la videata di gioco, in puro stile Guitar Hero, avremo tre corsie, una per ogni colore, varie "note" da attivare come raggiungono la linea d’azione e biforcazioni a destra a sinistra a seconda di dove spostare il crossfader. Quando dovremo eseguire scratch, un simbolo con delle freccie apparirà nella corsia corrispondente, mentre per utilizzare i sample freestyle dovremo aspettare che quella di mezzo sia completamente rossa, così come dovremo attendere che compaia un cerchio arancione sopra la corsia per utilizzare il filtraggio. Il sistema di controllo è congegnato in modo che non sembri per forza un derivato dai giochi della serie Guitar Hero e che possa risultare preciso, innovativo e appagante, soprattutto quando riuscirete a concatenare scratch e crossfade particolarmente difficili.

Il controller si presta bene allo scopo, nonostante il cf non dia una buona impressione di solidità, e una volta che avremo imparato le nozioni di base nel tutorial, saremo pronti per usarlo come nostra arma per la scalata all’olimpo dei dj. Il gioco è diviso in scalette, che dovremo completare per guadagnare stelle (i crediti di DJ Hero) per sbloccare nuovi locali, deck, abiti, personaggi e anche mix bonus. Di personaggi ce ne sono a bizzeffe, dai classici di fantasia nello stile della saga degli "Hero" a illustri dj e produttori come Grandmaster Flash, il recentemente scomparso DJ AM e i francesi Daft Punk. S

fortunatamente non è possibile creare il nostro DJ da zero, e questa è una grossa pecca in quanto non sarebbe di certo stato male vedere un sordido personaggio da noi creato godersi il meritato successo, e sarebbe stato sicuramente più appagante dal punto di vista della longevità. Inoltre, non è possibile creare nostre versioni dei mix, ma probabilmente si è optato per una sua esclusione in quanto sarebbe stata una feature estremamente limitata. Il multiplayer rende questo titolo estremamente interessante e divertente da giocare in due in quanto potrete ingaggiare una vera e propria battaglia di scratch oppure, per dimostrare che il rock vince sulla techno, potete usare la vostra chitarra di Guitar Hero o Rockband e suonare (in alcune canzoni) i vostri assoli in una battaglia chitarra contro consolle.

La modalità "Chitarra vs. DJ" incontrerà sicuramente il favore di chi non vive di pane e dancefloor

 

La Valle dei Vinili

 

Superfluo da dire, ma fa bene ricordarlo: la soundtrack è la vera protagonista di DJ Hero, che conta la bellezza di circa 200 canzoni tradotte in 88 mix da completare. Si spazia da grandi successi dell’Hip-Hop (come alcuni fra i più grandi successi di 2Pac Shukur e Eminem) ad assurdi mashup fra il rap e il rock (prima fra tutte la miscela di "Sabotage" dei Beastie Boys con "Monkey Wrench" dei Foo Fighters), mix appositamente realizzati (come quelli confezionati ad hoc da Grandmaster Flash e DJ Yoda), presenze ricorrenti nell’elettronica (come "Satisfaction" del compatriota Benny Benassi) e, ahimè, melange non particolarmente azzeccati (come ad esempio il non proprio felice accostamento di "Disturbia" di Rihanna con "Somebody told me" dei The Killers). Tutti sono divisi per intensità (livello di difficoltà) e presentano varie sezioni da padroneggiare per completarli al meglio.

Oltre alla soundtrack, avremo dalla nostra parte il pubblico virtuale che ci inciterà e ci acclamerà a seconda di come sta andando la nostra performance (addirittura con trombette da stadio!) che per un DJ set forse sono gli effetti ambientali migliori che possano fare da cornice. La OST ovviamente dipende dai gusti: ogni giocatore avrà i suoi beat preferiti e odiati, ma di certo ci passerete per tutti per completare il gioco e alcuni sono estremamente orecchiabili.

Avanti un altro…

Ed eccoci, dunque, all’inesorabile verdetto. Le scuole di pensiero ovviamente saranno due: quelli che riterranno DJ Hero un buon prodotto, che saprà di certo catturare chi non ha proprio l’anima rock’n’roll e che si divertirà certamente ad allestire i suoi Live Set casalinghi con controller e console, e chi lo riterrà soltanto l’ennesima speculazione di marketing da parte di quella software house cha ha fatto di Guitar Hero una saga onnipresente e di successo.

Beh, una cosa è certa: DJ Hero venderà per entrambi i motivi. Anche perchè è estremamente divertente da giocare anche se non amate i generi rappresentati. Un party-game trascinante e per tutti insomma, in quanto forse in singolo perde a causa della quasi totale assenza di personalizzazione dei personaggi, ma che guadagna incredibilmente per la sua giocabilità e la sua soundtrack trascinante. Certo non è uno di quei titoli con grafica estrema, ma se lo può permettere in quanto non è quello il suo punto di forza. Tocca ai gamers decidere da che parte stare dunque: la sentenza contro i vari "Heroes" è ancora aperta, e di certo non sarà DJ Hero a chiuderla.

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