Dragon Quest Builders 2 – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Il primo capitolo di Dragon Quest Builders, uscito nel 2016, fu una piccola novità e, al contempo, una netta rottura “concettuale” con la serie maggiore: al posto di combattimenti a turni e trame piuttosto elaborate cucite attorno al duopolio bene/male, Builders si aggrappava allo stesso immaginifico universo ideato nel 1985 da Yūji Horii, offrendone però una versione “semplificata” e differente a livello meccanico e più vicino all’universo di Minecraft. Un esperimento per certi versi rischioso, sia per il sovraffollamento del settore, sia per l’estrema “durezza” dei fan della saga, che è però riuscito a ottenere un discreto successo. Dragon Quest Builders 2 è il secondo capitolo della serie: di già disponibile in Giappone dal dicembre scorso, si affaccia sul nostro mercato confermando quanto di buono è stato visto nel primo capitolo, cercando nel contempo di ampliarlo. Riuscirà nell’impresa?

Dragon Quest Builders 2 è un gioco d’azione sandbox, concettualmente simile a quanto visto in Minecraft e simili, con piccoli elementi RPG e Tower Defense. Come nel primo capitolo, anche in questo impersoneremo un costruttore, taciturno eroe in grado appunto di…costruire! Nel mondo di gioco, infatti, i costruttori sono il male assoluto (questo a detta del male assoluto in persona, tra l’altro) e mal visti da quasi tutta la colorata e assortita popolazione dell’universo di gioco. Come nel precedente capitolo, anche qui il nostro compito sarà quello di rimettere in sesto un mondo distrutto dalla precedente battaglia fra bene e male, in cui nonostante quest’ultimo sia stato sconfitto, ha comunque riempito il mondo dei suoi proseliti, ancora intenti nel proprio piano di distruzione globale.

Da un punto di vista più squisitamente meccanico, Dragon Quest Builders 2 conferma gran parte del seminato del precedente capitolo, apportando qualche piccola modifica alle meccaniche di gioco principali. Come detto, una volta creato il nostro alter ego (anche in questo capitolo i personaggi del gioco saranno disegnati da Toriyama, il papà di Dragon Ball) verremo subito catapultati su di una nave piena di cattivoni, dove inizieremo a imparare i primi rudimenti del gameplay. Ma, dopo un tutorial piuttosto lungo, approderemo finalmente al cuore principale del gioco: l’obiettivo sarà rimettere in sesto la nostra isoletta, viaggiando per il mondo di gioco e aiutando altre isole a debellare gli occhiuti nemici che tengono in pugno l’universo di Dragon Quest Builders 2.

Dragon Quest Builders 2

In sostanza, attraverso svariate mini-missioni, saremo chiamati alla ricerca incessante di materiali al fine di costruire e procedere con la storia del gioco, strutturata in varie mini-storie relative a stage completamente diversi ma correlati fra loro dall’obiettivo primario di rifondare l’isola iniziale. Come nel primo capitolo, Dragon Quest Builders 2 non sarà solo un “building simulator”: nel gioco avremo facoltà anche di combattere i simpatici nemici, seppur il sistema di combattimento offerto sarà sostanzialmente identico al capitolo precedente, semplice ma non particolarmente profondo.

Potremo accedere, sconfiggendo i nemici e salendo di livello, a nuove armi e nuove abilità che ci saranno insegnate dal Dio della Distruzione Malroth, che nel gioco sarà un nostro “simpatico” amico. In questo settore, la prima novità sarà la risistemazione dei tasti: avremo degli oggetti speciali come il martello, un’urna per versare l’acqua, dei guanti che ci permetteranno di spostare oggetti ecc.) che saranno intercambiabili e utilizzabili con un tasto apposito. Discorso diverso per le armi, che in Dragon Quest Builders 2 avranno un tasto specifico assegnato, rompendo la suddivisione statica che era comparsa nel precedente capitolo.

Dragon Quest Builders 2

La prima novità rispetto al passato, riguarderà il nostro rapporto con i personaggi che abiteranno gli insediamenti: man mano che costruiremo e completeremo le missioni, i nostri concittadini lasceranno cadere dei piccoli cuoricini, i quali andranno a riempire un indicatore speciale: una volta pieno, potremo far salire di livello la nostra base, con tutti i vantaggi che questo comporta (ad esempio, una migliorata abilità dei nostri townsfolk nel costruire, un’area di costruzione più ampia ecc). La stessa “currency” potrà essere utilizzata anche in altri modi: proseguendo nel gioco, infatti, avremo facoltà di decidere quali isole esplorare, pagando un piccolo dazio in “cuoricini” al capitano del vascello. Come nel precedente capitolo, dopo una serie di missioni, arriverà il momento dedicato al tower defending: le armate del male si riuniranno al di fuori del nostro accampamento e cercheranno in ogni modo di distruggerlo completamente. Con il prosieguo della storia, le ondate diverranno sempre più difficili da affrontare, finché non arriveremo a scontrarci con il Boss finale, che offrirà in linea di massima una sfida leggermente superiore a quella dei normali nemici senza però impensierire mai particolarmente.

Anche in Dragon Quest Builders 2 potremo fermare l’avanzata del nemico costruendo mura e armi di difesa, le quali saranno in misura maggiore rispetto al passato, e armare i nostri concittadini con gli ultimi ritrovati (da noi!) della tecnologia. Sicuramente, la novità più grande apportata dal gioco (già mancanza fin troppo compianta nel primo capitolo) è la possibilità di giocare in multiplayer online sino a quattro giocatori che espanderà notevolmente la longevità (già piuttosto estesa) del titolo. In linea generale, nonostante le piccole novità introdotte a livello di gameplay, Dragon Quest Builders 2 offre sostanzialmente lo stesso core a livello di gioco, soffrendo quindi degli stessi limiti del primo capitolo (seppur molto più attenuati anche grazie alla coop online), ovvero una certa ripetitività, collegata anche a una trama simpatica ma piuttosto ricca di cliché e non particolarmente esaltante, che renderà ben presto i dialoghi totalmente secondari.

Dragon Quest Builders 2

Da un punto di vista più squisitamente tecnico, Dragon Quest Builders 2 compie un passo in avanti notevole, anche grazie alla destinazione d’uso: infatti, il primo capitolo uscì anche per PlayStation 3 e PlayStation Vita, rendendo necessario un “labor limae” per difetto per rendere fruibile il gioco anche sulle suddette piattaforme old-gen, con il naturale effetto di ottenere una versione strozzata per PlayStation 4. Cosa che, come anticipato, non è successa per Dragon Quest Builders 2, sviluppato interamente per current gen e che quindi offre prestazioni sicuramente superiori (soprattutto a livello di frame rate) e una qualità grafica con un impatto diverso, costituita da texture ben realizzate e da uno stile cromatico sicuramente pregevole.

Unico neo di una produzione altrimenti tecnicamente ineccepibile, è la user interface generale, un po’ carente e non particolarmente chiara. Ad esempio, al di là di opzioni non particolarmente comprensibili a livello di effetti in game, ci saranno evidenti criticità per quanto concerne l’obiettivo delle side quest (che non sarà inserito in un apposito menù consultabile, ma comparirà sulla testa del “quest giver”), oppure la mappa di gioco (che sarà scalabile da locale a globale ma… la posizione geografica del giocatore non sarà sincronizzata fra le due). Un plauso invece al comparto sonoro, sempre originale e valido come in ogni produzione Dragon Quest.

Dragon Quest Builders 2

Dragon Quest Builders 2 è un ottimo seguito che conferma il sostrato positivo del primo capitolo, aggiungendo qualche caratteristica e novità a livello di gameplay a sicuri balzi in avanti come quelli relativi al comparto tecnico e alla modalità multiplayer. Una sicura miglioria generale, ma che lato gameplay avrebbe potuto essere sicuramente più ricca e voluminosa.

8.3

Pro

  • Cooperativo online
  • Tecnicamente migliorato
  • Gameplay espanso rispetto al primo capitolo...

Contro

  • ...seppur non in modo sostanziale
  • Piuttosto ripetitivo
  • Interfaccia utente migliorabile
Vai alla scheda di Dragon Quest Builders 2
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