Dragon Quest Monsters: Joker 2 – Recensione Dragon Quest Monsters: Joker 2

Dragon Quest è una di quelle saghe leggendarie che hanno fatto la storia dei j-rpg e dei videogiochi in generale. Questo brand è tornato a brillare di luce propria grazie al supporto della console portatile Nintendo con le release di grandi classici come il quarto, il quinto e il sesto capitolo della saga oppure con interessanti spin-off. Questo Dragon Quest Monster Joker 2 è appunto un titolo molto particolare appartenente alla celebre saga di Square Enix che unisce e miscela alla perfezione dinamiche da j-rpg con elementi che ricordano molto da vicino ciò che abbiamo già visto in Pokemon. Un ottimo canto del cigno per la piccola dell’azienda di Osaka.

Clandestino

Anche questo titolo non fa certo eccezione rispetto a quelli passati e punta tutto sul carisma del character design e il battle system che ha fatto la fortuna di Dragon Quest in tutti questi anni. Una volta assegnato un nome al nostro eroe in pieno stile Akira Toriyama, ci ritroveremo catapultati su una nave come clandestini  in partenza per il torneo mondiale di Monster Scout. Scoperti presto in una delle casse accatastate nella stiva, veniamo costretti a diventare dei mozzi tuttofare pur di arrivare a destinazione. Ma non tutto fila liscio come previsto. La nave infatti naufraga e l’equipaggio si ritrova disperso in un’isola piuttosto inospitale popolata  da numerosissimi mostri e battuta dalle intemperie. Il nostro protagonista però non si perderà d’animo e si metterà immediatamente alla ricerca dei superstiti al disastro, facendosi così largo tra i vari mostri che popolano l’isola.


Celo, celo, manca

Avrete forse già capito dall’introduzione che il gioco, così come il suo prequel, ha un gameplay principalmente basato sul grinding, ossia quella dinamica abbastanza tipica dei giochi di ruolo provenienti dal Sol Levante che costringere il giocatore ad affrontare mille battaglie estenuanti per aumentare in quantità e qualità il proprio party. Inizieremo la nostra avventura con un solo mostro che potrà salire di livello o fuso con altri per ottenere risultati stupefacenti. La nostra nave avrà una capienza di cento mostri che potremo utilizzare o combinare tra loro. Potremo esplorare liberamente l’isola nelle sue varie zone, toccando dalle foreste intricate e lussureggianti, alle coste bagnate dall’oceano. Ogni area avrà le sue creature peculiari che potremo sconfiggere e unire al nostro party. I combattimenti si svolgono sempre secondo lo schema canonico a turni puri con party quasi sempre formati da tre personaggi in prima linea e tre nelle retrovie. I combattimenti hanno però delle peculiarità.

Per rendere la cosa meno pesante, innanzitutto i nemici sono tutti presenti a schermo, così da poter scegliere liberamente secondo le nostre esigenze chi affrontare e chi no. Inoltre l’intelligenza artificiale avrà la funzione di gestire i combattimenti, in modo da velocizzare nettamente gli scontri e renderli non più lunghi di due minuti, limitandoci quindi per lo più a lanciare qua e la pozioni curative. I combattimenti sono tutti, tranne quelli coi boss, generalmente piuttosto facili ed il ritmo non verrà mai spezzato. Potremo anche conquistare nuovi mostri semplicemente selezionando l’opzione Recluta, con cui i mostri in nostro possesso mostreranno la propria potenza convincendo così qualche volta altri mostri ad unirsi al nostro party. Grandioso poi il già menzionato sistema di fusione. Grazie a questa feature infatti saremo in grado di fondere letteralmente due mostri di polarità opposte di livello dieci o superiore per creare combinazioni sorprendenti e potentissime. Manterremo in questo tre caratteristiche di quelle dei mostri che hanno generato il nuovo nato e in questo modo potremo allevare e selezionare le specialità in maniera ereditaria così da ottenere il mostro definitivo per primeggiare nel Torneo Scout. In multiplayer potremo giocare sia in locale dai due agli otto giocatori, così come online nel torneo mondiale in cui potremo anche combattere in maniera non sincronica con gli altri avversari.



Che bel mostriciattolo!

Il comparto tecnico riflette in maniera evidente le scelte artistiche del maestro Toriyama. Il design e le animazioni dei mostri sono convincenti e ben realizzate, soprattutto per i boss più impressionanti che occuperanno entrambi gli schermi della vostra console. Un po’ meno bene realizzate nel complesso invece le ambientazioni, generalmente piuttosto spoglie e mai ricche di dettagli. Il motore grafico è tutto tridimensionale, con la possibilità di ruotare la visuale con i tasti dorsali e avere così la visuale migliore. Ricordiamo però che il fulcro principale in un titolo simile rimane sempre il gameplay piuttosto che l’aspetto grafico e quindi il titolo convince in ogni caso pienamente. La colonna sonora è composta dalle musiche della saga originale, molto orecchiabili e adatte in ogni circostanza.



Decine di ore

Il gioco offre decine di ore di gioco, grazie anche alle modalità multiplayer che vi consentiranno di confrontarvi all’infinito con gli altri utenti e per la possibilità di fondere i vari mostri tra loro e selezionarne così i punti di forza, eliminando allo stesso tempo i talloni d’Achille. Passerete parecchio tempo a cercare di creare il mostro perfetto, garantito.


Square Enix ha colpito nel segno migliorando il concept originale, vecchio di tre anni, aggiungendo le modalità multiplayer e la possibilità di creare il mostro perfetto. Se amate le atmosfere di Pokemon e Dragon Quest questo è il gioco che fa per voi; d’altro canto, se mal digerite il grinding, a questo giro potete passare tranquillamente.

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