Dungeon Explorer: Warriors of Ancient Arts – Recensione Dungeon Explorer: Warriors of Ancient Arts


Andar per labirinti

Dopo essere recentemente resuscitato (almeno per gli Stati Uniti) su Virtual Console nella sua versione Turbografx, Hudson decide di riportare alla luce un giochillo che, dei dungeon, fa il suo piatto principale. Le differenze dal capitolo passato sono però molte. In questo caso ci troviamo infatti di fronte ad un gioco improntato più sull’ Hack’n’ Slash.  Dopo un filmato iniziale con delle insolite "voci" a far da contorno al testo, ci inoltriamo nell’avventura.

Esplorando il dungeon

Fin dai primi momenti, notiamo un immotivato uso obbligatorio dei tasti del DS. Nemmeno per scegliere il personaggio è infatti consentito usare il pennino. Scelto il nostro eroe tra 3 classi diverse (sostanzialmente arciere, guerriero e mago), ci troviamo a scegliere (ancora una volta con i tasti) come distribuire le nostre statistiche. Tali statistiche non sono spiegate da nessuna parte, se non all’interno del gioco stesso, possiamo quindi solo limitarci a intuire che VIT stia per vitalità, FOR per forza e così via. Una volta, finalmente, all’interno del gioco, scopriremo l’amara verità: ancora niente touch screen. Per fortuna, quantomeno, i due schermi del DS sono utilizzati in modo intelligente.
Iniziamo ad ambientarci e scambiare due parole con i cittadini, per poi prepararci al mondo esterno. All’inizio, verrete "sorteggiati" ad una delle scuole di allenamento. Scuole che in realtà non sembrano essere tutte allo stesso livello. Sulla mappa di gioco appariranno, mano a mano, le nuove locazioni che si renderanno disponibili proseguendo nell’avventura. Nonostante la storia non sia da buttare, difficilmente essa riuscirà a catturare il giocatore e spingerlo a proseguire per saperne di più. In compenso, la sua struttura tipica da "distruggi tutto quello che vedi" potrebbe intrattenere per i primi dungeon, rischiando però di farsi piuttosto ripetitiva a lungo andare, a nemici, oggetti e ambientazioni non proprio "innovative". Certo è quello che ci si potrebbe aspettare da un gdr di questo tipo, ma una ventata d’aria fresca farebbe sempre bene, soprattutto nel caso di un gioco mediocre. Qui, invece, al massimo troviamo qualche nemico apparentemente insensato.
L’unica figura che garantisce un minimo di spessore aggiuntivo è quella dei robot, che vi lasciamo il piacere di testare. Tale aggiunta migliora le possibilità in combattimento, in quanto, per il resto, saremo solitari nella nostra avanzata.
Nonostante sia possibile personalizzare il personaggio, con buone opzioni sia per le classi che per il party, la limitatezza data dalla scelta iniziale preclude un potenziale numero di possibilità più interessanti, relegando probabilmente il gioco al cassetto, una volta terminato.
Un buon motivo per riprenderlo, forse, può essere giocarlo in più d’uno. In questo modo, la frenetica struttura di gioco può portare un po’ più di strategia e divertimento, ed in questo senso è apprezzabile lo sforzo di includere la Wi-fi connection.
In generale, nelle stanze dei dungeon, non c’è molto altro da fare se non distruggere orde di nemici, allegramente mandati in massa da alcuni generatori. Avrete capito ormai come funziona il gioco che nel suo genere, può risultare anche abbastanza divertente, nonostante siano presenti sul mercato prodotti probabilmente migliori. Il gioco dura una decina d’ore circa, complice una difficoltà non particolarmente elevata, diluibili tramite il multiplayer.
Quantomeno, è possibile riaffrontare qualche quest ad un livello più difficile, sistemando ulteriormente le statistiche del personaggio. Paradossalmente, in questo caso è consigliabile non tentarci da soli.


Non proprio un bel 3D World

Il gioco è totalmente in 3D, ma la definizione dei dettagli non è esattamente delle migliori: le cose vanno benino per i personaggi, un po’ meno per tutto il resto. Persino le armi sono rappresentate in un modo in mano al personaggio e in un altro nel menù. Il problema, inoltre, deriva proprio da una certa ridondanza del design, che non contribuisce a migliorare la situazione. 
Le musiche vanno leggermente meglio, abbastanza varie e in grado di accompagnare l’avventura discretamente, cosa che non si può certo dire per gli altalenanti effetti sonori. 
In generale, il prodotto soffre di una certa ripetitività strutturale e di una qualità tecnica che non rende giustizia all’hardware su cui gira. Consigliato solo ai veri fan del genere, quantomeno per via del multiplayer.

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