Dynasty Warriors Online – Recensione Dynasty Warriors Online

Quella di Dynasty Warriors è sempre stata una serie fortemente limitata al di fuori dei confini orientali: essa ha infatti da sempre proposto un gameplay eufemisticamente contrastante con i gusti medi del pubblico occidentale, così votato al continuo svecchiamento di meccaniche in breve tempo stantie e riproposte anche in salse diverse: basti pensare alla crisi in cui versano i GDR giapponesi, a lungo cardini di un genere prepotentemente entrato nei cuori dei giocatori ma che da diversi anni soffrono delle variazioni di formula proposte da Bioware e Bethesda.
Se tuttavia alcuni publisher orientali cercano di cambiare i loro prodotti per adeguarli al mercato attuale, altri, come in questo caso KOEI, preferiscono restare fedeli alle origini e soddisfare i fan irriducibili: affidato il lavoro a quelli di Aeria Games le direttive devono essere state: vogliamo Dynasty Warriors. Online.

Dall’Oriente con Furore

Proprio di questo stiamo parlando: un Dynasty Warriors in piena regola, con le sue decine e decine di unità a schermo ed azione in tempo reale, che si avvale della possibilità di essere vissuto come un MMORPG con le sue quest, la progressiva crescita del proprio alter-ego, PvP e PvE ed un mondo di gioco in (qui piuttosto rigida) evoluzione.
Come appena anticipato l’azione si svolgerà in tempo reale: i comandi di combattimento sono molto simili a quelli comunemente rintracciabili in un joypad per i capitoli per home console, e servono a dar vita alle varie combo di cui ogni tipologia di personaggio dispone, invero poco varie e di dubbia utilità effettiva. 
 


Notate i nemici sullo sfondo: non si muoveranno se non per mettersi sulla traiettoria dei vostri colpi, che ci crediate o meno

 
 

Come in ogni capitolo della serie anche in questo saremo chiamati a falciare ondate continue ed apparentemente senza fine di nemici; nemici che qui hanno subito un evidente espianto di cervello: essi non faranno altro che trovarsi una buona posizione che li aiuti ad essere colpiti in pieno dal vostro prossimo affondo, limitandosi ad ammirare i vostri lineamenti sino a che quel momento non giungerà: la loro presenza attiva avrebbe sicuramente giovato ad un gameplay tutt’altro che tattico e piuttosto disordinato, rendendo molto più divertenti i monotoni scontri Player VS Player: probabilmente questi risultano tali a causa di un mancato bilanciamento tra le varie specializzazioni apprendibili dai personaggi e per via della presenza di una lag vergognosa; sembra difatti che il NetCode sia stata la componente più trascurata della produzione. Sembra, perché, che ci si creda o meno, c’è di peggio: il PvE è semplicemente ridicolo, è evidente che non è stato riposto un minimo di cura nella realizzazione delle varie missioni intraprendibili al fine d’accrescere le capacità del nostro personaggio e, se è pur vero che un MMORPG si costruisce sull’interazione tra utenti che lo abitano, è anche vero che anche ai giocatori che prediligono fare esperienza da soli non è stato riservato nemmeno uno spazio di svago.
 


DWO sprizza nipponicità da ogni poro, ma in questo caso non è una cosa positiva

Pessima anche la gestione della mappa di gioco: inutile e priva di punti di riferimento, essa non vi aiuterà mai ad aggirarvi con cognizione di causa per aree di gioco tutte simili tra loro in modo quasi snervante, e si limiterà ad indicare la presenza di unità nemiche che a causa di un effetto fog inverosimile non saranno visibili se non a distanza di alcuni passi.
Marginale la possibilità di scegliere in quale villaggio del mondo di gioco iniziare la propria avventura e per quale signore combattere: tali scelte non influenzeranno minimamente la vostra esperienza.

Anche l’Occhio Vuole la Sua Parte

Il succitato problema di visualizzazione delle truppe nemiche non è altro che la punta dell’iceberg di un comparto tecnico decisamente povero: non solo malgrado i settaggi vengano posti al massimo la grafica di gioco risulta essere scarna ed incredibilmente spoglia, ma in aggiunta ci sarà pure da stupirsi con la sufficienza con cui sono realizzati persino i modelli dei personaggi e delle loro animazioni, a dir poco legnosi in ogni azione compiuta. 
 


Dire che la veste grafica di DWO ricorda quella dei capitoli PS2 sarebbe quasi un’offesa per il vecchio monolite Sony

A ciò va a sommarsi un doppiaggio completamente giapponese poco ispirato, evidentemente esagerato (come di consueto, ma con molta meno cognizione di causa) ed un comparto musiche anonimo: le varie tracce proposte durante le vostre avventure infatti saranno tanto presenti quanto gli avversari privi d’IA che vi troverete a maciullare. 

In conclusione

Si può purtroppo affermare che l’unico obbiettivo raggiunto da questo Dynasty Warriors Online sia quello di raccogliere in una sorta di almanacco digitale tutte le caratteristiche negative della serie per console casalinghe: il contenuto proposto è completamente insufficiente, partendo da un combat-system confusionario e soggetto a frequenti bug e glitch, oltre che da animazioni paraplegiche, arrivando ad un comparto tecnico che, per un gioco pubblicato in oriente due anni dopo la piccola perla che è Lineage II, non può assolutamente essere proposto. A risollevare parzialmente il giudizio finale, fin troppo generoso, sopraggiunge la totale gratuità dell’offerta: sarà solamente necessario registrarsi e scaricare il client di gioco dal sito ufficiale per iniziare a giocare. Attività che, se avete letto sin qui, avrete sicuramente capito essere poco consigliata.

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