E3 2018: Call of Cthulhu – Anteprima

Focus Home Interactive si è sempre contraddistinta per la capacità di produrre titoli molto interessanti sulla carta ma che, all’atto pratico, non raggiungono quasi mai livelli di eccellenza. Il 2018 pare l’anno della svolta: dopo aver stupito più o meno tutti con l’ottimo Vampyr, Focus si è presentata all’E3 con una line-up di tutto rispetto (Greedfall, Insurgency: Sandstorm, The Surge 2, A Plague Tale: Innocence, Farming Simulator 19), culminata al nostro ultimo appuntamento di tutto l’E3 con mezz’ora di demo di Call of Cthulhu, prodotto da Cyanide Studio.

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Non perderemo tempo a spiegarvi chi è H.P. Lovecraft e cos’è Cthulhu: se state leggendo questa pagina probabilmente già lo sapete (e se così non fosse, correte prima su Wikipedia e poi in libreria). Quello che invece è importante sapere è che il gioco possiede la licenza ufficiale dell’omonimo tabletop edito da Chaosium e che la narrazione del titolo non si limita a prendere ispirazioni dai classici racconti dello scrittore di Providence, ma anche da classici videogiochi horror come Alone in the Dark e, soprattutto, è scritta in collaborazione con gli autori di alcune delle campagne di maggior successo del gioco di ruolo da tavolo.

Tutte ottime premesse ad un titolo che, durante la visione della dimostrazione in tempo reale, ha continuato a piacerci sempre di più.

Nella più classica tradizione horror sovrannaturale, il gioco si apre all’intero di una immensa magione in cui un’intera famiglia è stata sterminata. In prima persona nei panni del detective Edward Pierce, il giocatore deve investigare sul misfatto esplorando, esaminando le prove, e raccogliendo testimonianze da un vicinato ostile e polizia locale poco collaborativa. L’investigazione parte dalla stanza in cui sono state trovate le vittime che, secondo la polizia, sono morte a seguito di un incendio accidentale.

Una volta entrati nella stanza, la visione si oscura parzialmente per far capire al giocatore che è possibile entrare in fase investigativa – una sorta di flashback in cui l’esaminare oggetti e tracce permetterà di ricostruire i fatti. Gli sviluppatori ci fanno così scoprire che probabilmente non si tratta affatto di un incidente, in quanto ci sono segni di violenza e impronte di qualcuno fuggito dalla stanza. Tuttavia, questa ricostruzione potrebbe anche essere diversa o parziale: gli elementi RPG del gioco da tavolo sono presenti anche in questo gioco e, in base alle abilità e statistiche di Edward, alcune prove potrebbero fornire più o meno dettagli, o addirittura non essere viste affatto.

La demo prosegue con la comunicazione di quanto visto al poliziotto di supporto che segue Edward nella villa. I dialoghi hanno varie possibilità di scelta, influenzate sia dalle abilità possedute che dalle prove raccolte, ed influenzeranno la relazione del giocatore con i diretti interessati ed, eventualmente, con gli altri personaggi ad essi collegati. I dialoghi sono particolarmente importanti per come si svilupperà la storia: mentre avere o non avere determinate abilità in genere porta semplicemente a dover trovare un modo diverso per risolvere un puzzle o sbloccare una stanza, ciò che comunicheremo porterà a deviazioni narrative che influenzano anche la fine del gioco (con quattro differenti finali).

In questo senso, gli sviluppatori hanno fatto un piccolo ma doveroso spoiler: Edward, ad un certo punto, impazzirà. A differenza di altri giochi in tema lovecraftiano, qua la sanità mentale non è una meccanica di gioco ma parte della narrazione: gli sviluppatori hanno spiegato la scelta dicendo che vogliono che il giocatore provi il senso di impotenza e disperazione che chiunque avrebbe quando messo al confronto con entità sovrannaturali oltre la comprensione umana (perché, ovviamente, si incontreranno creature innominabili di altre ere ed universi).

Tornando alla demo, l’esplorazione prosegue con la scoperta di una stanza dove sono chiaramente avvenuti strani rituali: l’ingresso avviene tramite uno scassinamento il cui successo è influenzato dalle statistiche (e che, in caso negativo, avrebbe richiesto di trovare un altro modo per entrare). Mentre si esamina la stanza, tuttavia, una figura mascherata e incappucciata assale Edward. Lanciandosi all’inseguimento, si finisce in una nuova stanza-puzzle dove ci si rende conto del classico passaggio segreto dietro la libreria, apparentemente azionato da un mappamondo.

Per aprirlo ci sono diversi metodi: esaminare ulteriormente la stanza per comprendere la corretta posizione del mappamondo per azionare il meccanismo, oppure rompere il meccanismo. Gli sviluppatori optano per questa seconda opzione grazie ad un piede di porco trovato in precedenza (e che, anche in questo caso, è stato possibile trovare solo grazie ai punti di abilità in investigazione). A questo punto, la libreria si apre rivelando un passaggio sotterraneo verso chissà quali misteri… e la demo termina.

Call Of Cthulhu ha tutti gli elementi che ci si aspetta da un gioco di questo nome: investigazione, misteri, cultisti, creature impossibili, cospirazioni, follia. Non c’è nulla di questo gioco – dalla grafica al gameplay alla trama – che ci abbia lasciato perplessità, e se gli sviluppatori manterranno sul livello della demo tutto il resto del gioco possiamo affermare che sarà senza dubbio un titolo da acquistare e gustare fino alla fine – sempre che non impazziate prima a vostra volta. Call Of Cthulhu uscirà entro fine 2018 su PC, Xbox One e PlayStation 4.

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