Earth Defense Force: Insect Armageddon – Recensione Earth Defense Force: Insect Armageddon

Dopo quattro lunghi anni, torna l’action TPS più trash di questa generazione; molti i cambiamenti, a cominciare dalla software house. Earth Defence Force Insect Armageddon non è quindi opera della Sandlot, società giapponese alla quale dobbiamo tutti i precedenti capitoli, ma è sviluppato in America dalla Vicious Cycle Software.
Siamo nuovamente in pericolo; la storia è ambientata in una città fittizia chiamata New Detroit, teatro di una invasione di alieni chiamati Ravengers. La prima “fanteria” aliena è composta da insetti  (formiche, ragni e api), geneticamente modificati in modo da raggiungere grandi dimensioni ed una innata aggressività. A questa prima ondata, via via si sostituiscono insetti meccanici sempre più grossi, astronavi aliene e robot antropomorfi. Nei panni di “Lightning Alpha”, caposquadra del team “Strike Force Lightning”, veniamo trasportati sul campo per fronteggiare l’invasione dei Ravengers; tra missioni di esplorazione, ricerca e salvataggio, il nostro obbiettivo finale sarà quello di fronteggiare con ogni mezzo l’invasione aliena.

Un nuovo look

Il nuovo motore grafico ha portato una ventata d’aria fresca in questa serie, che, anche nel precedente capitolo, non ha saputo essere all’altezza della situazione. Le texture sono più dettagliate, così come è migliorato il modello poligonale del protagonista: il  Vicious Engine 2, questo il suo nome, si fa notare anche per una maggiore fluidità, e i rallentamenti che affliggevano spesso Earth Defence Force 2017, si percepiscono solo in presenza di grandi e ravvicinate esplosioni. Restano di un buon livello gli effetti particellari, anche se, ad onor del vero, nel precedente capitolo, avevano una marcia in più. Resta immutata e ancora ben visibile la pessima gestione delle collisioni, ed un leggero ritardo tra le grandi esplosioni e gli effetti che queste hanno sui gruppi di nemici. Nel complesso non siamo certamente ai livelli di un Gears of War o di un Uncharted, ma è bene ricordare che EDF è una serie low budget dove l’area di gioco è vastissima e completamente distruttibile.

Il tema musicale che ci accompagna durante le fasi di gioco viene ben presto sovrastato dai rumori ambientali. Esplosioni, versi, grida sono in realtà la vera colonna sonora dell’avventura, che risulta ben presto ripetitiva ma che si rivela tuttavia come parte integrante dello stile di gioco. Oltre a riconoscere il tipo di nemico ed il lato dal quale proviene l’attacco, particolari suoni ci avvisano quando i Carrier sono vulnerabili o quando gli Hector stanno per colpire. L’audio in game è completamente in inglese, e non sono previsti sottotitoli nella nostra lingua, tuttavia le meccaniche di gioco sono talmente banali che non è necessario conoscere l’inglese.


Dimmi di che classe sei

La serie Earth Defence Force è un Action TPS di origine giapponese, nel quale il giocatore viene messo in prima linea per fronteggiare centinaia di alieni con l’aiuto di due armi scelte tra un arsenale di più di 150 modelli differenti. Il gameplay, dal primo capitolo uscito su PS2 ad oggi, non ha subito grosse variazioni, ma questo EDFIA ha il pregio di introdurre quattro differenti armature e otto livelli di potenziamento che contribuiscono in parte a rendere differente l’approccio del giocatore nei confronti delle meccaniche di gioco.
Trooper è l’armatura standard, versatile e che vanta rispetto alle altre un maggior numero di armi tra cui scegliere e la possibilità di curare un alleato o attivare meccanismi, in tempi brevissimi.
Battle è un vero e proprio tank da combattimento, dotata di uno scudo e delle armi più potenti, di contro è la più lenta delle quattro.
Jet è una vecchia conoscenza importata dal secondo capitolo della saga, debole ma veloce e con la possibilità di librarsi in aria per qualche tempo.
Tactical é simile alla Trooper, ma ha la particolarità di lasciare sul campo torrette e mine che colpiscono autonomamente il nemico.
A differenza dei precedenti capitoli, questo nuovo EDF mescola un po’ le carte in tavola. L’accesso alle armi più potenti non è più affidato al caso, ma è legato al “rank” che la singola armatura raggiunge: superando ogni missione l’armatura guadagna punti esperienza, maturandone a sufficienza si migliora sia come “energia” che “caratteristiche avanzate” (potenza negli scudi per la Battle, tempo di volo per la Jet …), sia come punti ferita del nostro personaggio, e, non meno importante, si accede ad un arsenale più potente ed efficace.
Le armi sono il punto cardine di Earth Defence Force: fucili, mitragliatrici, bazooka, lanciamissili, ognuna con le sue debolezze e i suoi punti di forza (potenza, tempo di ricarica, area del danno, munizioni, velocità di fuoco…). L’accesso ad un arsenale sempre più potente è possibile in due modi: recuperando gli oggetti droppati dai boss o spendendo i crediti maturati in battaglia. Novità anche nel sistema di ricarica: non più un tempo fisso, ma un meccanismo simile alla “ricarica attiva” introdotta da Gears of War.
E’ giocando che si notano le differenze maggiori: i palazzi sono più resistenti, così che l’area di gioco non si trasformi in due minuti in una discarica a cielo aperto; il vecchio radar è diventando una minimappa e gli alleati comandati dalla CPU non sono più carne da macello che dura qualche minuto, ma veri e propri alleati che ci seguono dall’inizio alla fine della missione.

La novità tanto attesa

Chi ha avuto il piacere di giocare i precedenti capitoli si sarà sicuramente accorto che il divertimento condiviso in split screen con un amico era certamente maggiore; gli sviluppatori se ne sono accorti, ed infatti Earth Defence Force Insect Armageddon è quasi totalmente incentrato sul multiplayer cooperativo online. Le modalità di gioco sono tre, tutte indistintamente giocabili sia online che offline, e prevedono un massimo di 3 giocatori per “Campagna” e “Campagna remix”, mentre salgono a 6 per la modalità “Survival”.
Come ormai avviene in molti altri giochi, possiamo creare la partita sia in modalità pubblica che privata, invitare o essere invitati, ed infine, a patto di non essere l’host, possiamo entrare ed uscire in qualsiasi momento dalla partita, occupando o lasciando il posto ad un bot guidato dalla CPU. In “Campagna” e “Campagna remix” si possono usare le armature e le armi guadagnate nelle precedenti partite, ma l’utilizzo di caratteristiche ed armi conquistate con i livelli più alti è possibile solo in partite di livello “hard” o “inferno”.
In “Survival”, analogamente che in altri giochi, la nostra squadra deve fronteggiare ondate di Ravengers sempre più forti e agguerriti; tutti i giocatori hanno la stessa armatura (Trooper) e tutti  equipaggiano le armi scelte dallo stesso arsenale.

Concludendo

EDFIA rimescola e migliora molti aspetti della saga. Trovarsi a fronteggiare robot alti come un palazzo, con il solo fedele lanciamissili, e vederlo crollare sotto i nostri colpi non ha prezzo; se poi condividete l’esperienza con gli amici, la soddisfazione è impareggiabile.
Se siete persone che si fermano all’aspetto estetico di un gioco, o semplicemente entomofobiche, lasciate Earth Defence Force Insect Armageddon sullo scaffale, se invece amate i giochi mordi e fuggi, che in poche ore vi hanno raccontato tutto di loro ma che si fanno comunque giocare, rigiocare e rigiocare ancora, questo titolo fa per voi.

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