Everspace – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Early Access, due parole che spesso spaventano noi videogiocatori. Moltissimi titoli che finiscono in tale sezione di Steam non ne escono praticamente mai più, rimanendo in un eterno limbo, apprezzati da una ristrettissima cerchia di appassionati e supporter. Quando invece riescono a fuoriuscire, spesso ci si ritrova comunque davanti a prodotti incompleti, che non sono riusciti a fare quel salto qualitativo in più. Fortunatamente non è il caso di Everspace, titolo di ROCKFISH Games nato da una campagna Kickstarter nell’ormai lontano 2015 e uscito su Xbox One e PC nel maggio 2017. Considerato l’arrivo imminente su PlayStation 4 il 22 maggio, abbiamo pensato di dirvi la nostra.

Everspace

Tanto tempo fa…

Il pretesto narrativo di Everspace è quanto di più semplice e banale possa essere mai concepito. Il nostro protagonista, Adam, è il clone (uno nuovo per ogni partita) di uno scienziato, in evidente stato di amnesia, riuscito a scappare da chi lo aveva catturato e, a quanto sembra, drogato. Proseguendo nei vari “settori” scopriremo nuovi tasselli da aggiungere a una rete di trama esile, ma funzionale alla struttura del titolo.

La sceneggiatura è niente più che un mero pretesto per avviare una nuova partita con un clone differente. Everspace è infatti un roguelike, un genere che si è andato via via sempre più affermando nel corso degli ultimi anni, caratterizzato da mondi randomizzati e permadeath del personaggio. Al termine di ogni partita potremo spendere il denaro accumulato nell’esplorazione per far apprendere nuove abilità ad Adam, per potenziare la navicella o per acquistarne una nuova (ne esistono tre tipi differenti).

Everspace

Le cose da fare all’avvio di ogni esplorazione non sono moltissime, ma risultano comunque divertenti e variegate. Di base, potremo girare in ogni settore della mappa di gioco con la navicella scelta all’inizio per raccogliere materiali (utilizzabili per potenziare le armi) e combattere i temibili Okkar, alieni nemici che ci danno la caccia per un non ben precisato motivo, almeno all’inizio. Seguiranno poi incarichi secondari dati da mercanti e predoni, scambi di merci e molto altro. Il tutto basato su un gameplay semplice e intuitivo. Perché no, Everspace non è un simulatore: la nave è facilissima da comandare e basterà il semplice e basilare tutorial iniziale per prenderne padronanza. I tasti da utilizzare sono pochi e la guida risulta piacevole anche con il controller.

Le zone sono limitate nell’estensione, ma è anche vero che non si avverte in nessun momento un senso di spaesamento dovuto alla troppa vastità di una singola area, che anzi risulterà ogni volta ben organizzabile mentalmente e logisticamente per poter ottenere tutto quel che ci interessa, prima di passare con il supersalto alla successiva.

Everspace

In una galassia lontana lontana…

Se il sistema di controllo è semplice, la stessa cosa non si può dire della difficoltà generale. Sebbene una buona parte della riuscita di una partita sia a carico della bravura del giocatore, non si può negare che l’altra buona parte si basi completamente sulla randomicità, caratteristica principale del genere dei roguelike.

Potremo iniziare partite in zone piene zeppe di nemici e morire dopo pochi secondi dall’avvio, oppure ricevere un equipaggiamento molto potente alla prima nave Okkar abbattuta e arrivare alla fine senza alcun problema. In alcuni casi, Everspace sa essere abbastanza frustrante e, forse, anche ingiusto: una torretta lanciamissili nascosta, un asteroide non visibile perché collocato alle nostre spalle, le dannatissime mine o altre piccole infamate del genere possono rovinare partite di oltre un’ora in pochissimi secondi e farvi ripassare ogni santo del calendario.

Artisticamente Everspace si fa ampiamente apprezzare, sia dal punto di vista della semplice estetica sia da quello dell’ottimizzazione. Ogni mappa è piena di elementi, dai semplici asteroidi, alle stazioni abbandonate, alle navicelle alleate e nemiche, cumuli di roccia da scavare e ammassi nebulosi di plasma da assorbire. Potremo anche vedere diversi biomi, da zone piene di sabbia ad altre in cui saranno presenti tempeste di fulmini e così via.

Everspace

Una piccola pecca è costituita dalla mancanza di interazione con gli elementi a schermo, limitata solo a quegli oggetti da cui sarà possibile ottenere materiali e nuove tecnologie. Tutto il resto è lì solo per abbellimento: non è possibile abbattere le pareti rocciose per fuggire, ad esempio, da una navicella nemica, né tantomeno far esplodere i muri delle stazioni abbandonate. Un vero peccato che limita l’immersione, senza però rovinare l’esperienza.

Un plauso alla soundtrack, che pur non essendo sensazionale, riesce a sottolineare i momenti più concitati con temi incalzanti e orecchiabili e a enfatizzare, quando serve, l’immensità dello spazio con lunghi e soverchianti silenzi. Un ottimo connubio che ingrandisce ancora di più il valore che ha, per gli appassionati, Everspace.

EverspaceEverspace è un pregevole roguelike spaziale, in grado di garantire molte ore di divertimento. Sebbene la trama sia tutt’altro che eccezionale, si rivela comunque una buona base da cui partire per esplorare il mondo di gioco alla ricerca delle memorie perdute del protagonista. Aggiungiamoci poi una buona direzione artistica e una vasta gamma di abilità e caratteristiche sbloccabili per Adam e la navicella, e otterremo il titolo perfetto per gli amanti del genere. Salite a bordo?

8.2

Pro

  • Complesso e con un buon livello di sfida
  • Artisticamente pregevole
  • Soundtrack azzeccata e gradevole...

Contro

  • Poca interattività ambientale
  • Poteva esserci più contenuto
  • ... ma non indimenticabile
Vai alla scheda di Everspace: Galactic Edition
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