Fairy Fencer F

Ogni volta che un nuovo JRPG viene rilasciato sul mercato, che sia una nuova IP o il seguito di un titolo già affermato, siamo ormai abituati e in parte rassegnati al fatto che nei giorni, nelle settimane e nei mesi seguenti leggeremo e vedremo una miriade di volte le stesse cose: un po’ di gente che loda il nuovo gioco e tanta gente che invece se ne lamenta per un sacco di motivi e che rimpiange i bei vecchi tempi e sopratutto le persone che lavoravano a quei giochi.

Osannate e idolatrate come delle divinità esotiche o un mito a cui credono ancora in pochi, quelle persone però esistono ancora e talvolta collaborano assieme per dare vita a nuovi giochi. È questo il caso, ad esempio, di Fairy Fancer F (FFF), nuovo IP made in Japan dalla software house Compile Heart (responsabili di numerosi RPG come Hyperdimension Neptunia, Mugen Souls e Record of Agarest War solo per citarne alcuni fra i migliori o più famosi), a cui hanno lavorato numerosi volti molto conosciuti e molto amati: Yoshitaka Amano (Final Fantasy I-VII come character designer e VIII-XV come illustratore, passando per Child of Light e Front Mission) come come concept artist; Nobuo Uematsu (One Winged Angel e non c’è bisogno di aggiungere altro) come compositore; Tsunako (Hyperdimension Neptunia) come character designer.

Non resta quindi che scoprire se tutte queste vecchie glorie hanno saputo confermare la loro fama o se i numerosi malinconici avranno altro di cui lamentarsi.

Give me some food

FFF segue la storia di Fang, giovane scansafatiche pronto a passare la vita in galera solo per il cibo gratis e perché può dormire tutto il giorno. Caso vuole che il nostro eroe si imbatta in una spada, che la spada sia incastrata in una roccia, e che lui riesca a estrarla senza alcuno sforzo. È così che Fang incontra Eryn, una fata che risiede all’interno della spada e che subito prova a convincerlo a intraprendere un lungo viaggio alla ricerca di tutte le altre Fury, armi simili a quella spada, con lo scopo di liberare una Dea e riportare il mondo in pace. Dopo le prime titubanze, Fang alla fine accetta e la loro avventura ha inizio.

Nel corso della storia ci troveremo in numerose situazioni che, non vi nascondiamo, ci hanno fatto sorridere molto. L’intera storyline presenta diversi twist interessanti e la comicità di fondo che l’accompagna per tutta la sua durata la rende piacevole e mai noiosa. Nel corso della nostra avventura incontreremo tanti personaggi ben caratterizzati e divertenti e ci troveremo in situazioni esilaranti al limite del ridicolo.

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Quella sensazione di già visto

Preso da solo, FFF è un bel gioco, la storia è interessante e il gameplay divertente. Se però siamo giocatori sempre alla ricerca di nuovissime esperienze o particolarmente pignoli allora forse questo gioco potrebbe farci storcere un po’ il naso. Considerando il gameplay, infatti, ci renderemo subito conto che il sistema di combattimento è riciclato da quello di Hyperdimension Neptunia. È la stessa cosa ma con personaggi diversi e con l’aggiunta delle trasformazioni garantite dai poteri delle Fate (che però sono davvero belle a vedersi ed estremamente potenti). Questa è sicuramente una buona notizia per i fan della serie di Neptunia, ma una terribile per chi non la ha apprezzata.

A parte questo aspetto comunque, FFF presenta diversi aspetti interessanti. Uno fra tutti è il Fury System, cioè la possibilità di utilizzare i poteri delle varie Fury per personalizzare i nostri eroi nel modo che più ci piace e più si adatta al nostro stile di gioco. Le combinazioni sono davvero tante e varie e le numerose quest e side quest a disposizione ci permetteranno di fare tanti esperimenti fino a trovare il setup più adatto. Purtroppo questo sistema non è perfetto. Andando avanti nel gioco, infatti, ci renderemo conto di come alcuni power up offerti dalle Fury a un certo punto diventano quasi inutili. Questo accade perché spesso i vantaggi offerti da un’arma di basso rango sono negati dai malus di un’altra.

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Un altro piccolo difetto che abbiamo trovato è la relativamente scarsa difficoltà del gioco. Alcune combinazioni di poteri del Fury System sono fin troppo efficaci, ma anche senza di esse, grindare è molto semplice e veloce. Basta andare in una particolare zona (che non diremo per non rovinarvi il gusto della ricerca) e completarla più volte. In generale FFF resta un gioco piuttosto semplice e non sarà particolarmente raro restare un po’ delusi dalle boss fight.

Per essere un gioco che esce nella fase finale di vita della PS3, FFF pecca un po’ dal punto di vista grafico. Le illustrazioni sono eccellenti, come è giusto che sia, ma le animazioni presentano diversi difetti, non tanto durante i combattimenti quanto nelle cutscene, dove spesso i modelli dei personaggi sono poco precisi. La parte peggiore da questo punto di vista però è data dagli sfondi, spesso privi di definizione e approssimativi. Da un gioco così, oggi, ci sarebbe probabilmente potuto aspettare di più.

Menzione d’onore invece va fatta per il comparto audio. Curato da Nobuo Uematsu, risulta sempre piacevole e avvolgente con traccie jpop degne di un anime, mutando a seconda della situazione e cambiando tono dopo un certo punto della storia.

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[signoff icon=”quote-circled”]Fairy Fencer F è tutto sommato un buon prodotto se non si è troppo pignoli, un buon inizio per una nuova IP di cui è già stato confermato un sequel. A parte qualche sbavatura correggibile nei prossimi capitoli, resta un gioco che spicca per personaggi molto divertenti e ben caratterizzati e una trama godibile adatta a farci trascorrere diverse ore immersi tra customizzazione e risate.[/signoff]

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