Far: Lone Sails – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Un viaggio nel nulla, accompagnati da pesanti silenzi, rotti solo da mettalici e pesanti rumori di un motore. Un’avventura in cui il miglior alleato è una macchina, ma il legame che si crea con essa supera di gran lunga tanti altri visti in diversi media. Far: Lone Sails è quel tipo di avventura che soltanto un titolo indie può regalare: semplice, limitata, eppure originale e ben eseguita. Un titolo che non è e non vuole essere per tutti, che vuole proporre qualcosa di originale in un sottogenere ormai saturo di titoli fin troppo simili tra loro; ma che, pur eseguendo molto bene la propria idea di base, spreca molto potenziale in tutto ciò che esula da essa.

Far: Lone Sails è un titolo che, se dovessimo confinarlo in un genere,  etichetteremmo come un working simulator con qualche leggera sezione ad enigmi. Un tipo di gioco che, nel panorama indipendente, ha spopolato grazie a capolavori come Inside e Journey ma che, come ogni moda, ha portato molti a voler copiare la formula di base senza riuscire ad aggiungervi nulla di memorabile, specie in confronto ai due capisaldi del genere. Il titolo di Okomotive si colloca in una sezione strana di questo panorama. Far: Lone Sails è un titolo che riesce a offrire un concept molto valido e a esplorarlo bene, ma che invece rimane molto, troppo timido su ogni altro aspetto di gioco. Un po’ come anche un altro titolo recente, Gris, il gioco di Okomotive riesce a distaccarsi dalla massa e ad essere, a conti fatti, un’avventura che consigliamo.  Ma allo stesso tempo sottolinea come nel genere ci sia troppa monotonia di tematiche e paura di approfondirle in maniera più pesante.

Far : Lone Sails Recensione

Il titolo, la cui durata è di circa 5 ore, consiste semplicemente nel far funzionare un enorme macchinario per arrivare fino a una meta non specificata, attraversando un mondo post-apocalittico totalmente vuoto. Come spesso accade in giochi di questo genere, l’atmosfera audio è eccezionale. Il silenzio è pesante, crea un forte contrasto con i movimenti del nostro personaggio e soprattutto con il motore della “nave” che utilizzeremo. Sono presenti però delle traccie audio, utilizzate molto intelligentemente, per enfatizzare certi cambi di scenario o dei tratti di viaggio particolari. Purtroppo il promosso comparto audio non è accompagnato da un’altrettanto valido comparto estetico. La nave è molto ben realizzata e vi sono alcune strutture o scenari affascinanti, ma il tutto rimane nell’anonimato. Non ci saranno ambientazioni particolarmente ispirate, o in grado di suscitare emozione nel mentre vi si passa attraverso.

Far : Lone Sails Recensione

Questo è ovviamente un peccato perché impatta sul titolo su più fronti. Innanzitutto la narrativa, che bensì possa essere interpretata in diversi modi, con anche teorie molto ispirate sul fatto che sia una metafora di vita o depressione, risulta blanda e soprattutto già vista. Titoli che cripticamente cercano di parlare di tristezza, perdità di vitalità, o apocalissi causate dall’uomo, ce ne sono a iosa. Per riuscire a distinguersi serve avere degli elementi in grado di rendere il tuo prodotto memorabile e Far: Lone Sails ha qualcosa del genere, ma non nel comparto narrativo. Inoltre il blando aspetto estetico del gioco è dannoso anche per il viaggio in sè; dato che non si ha mai la curiosità di vedere qualcosa durante il viaggio, ma solo la voglia di finirlo per scoprire cosa ci sia alla fine.

Tuttavia, come già accennato più volte, c’è qualcosa che innalza Far: Lone Sails rispetto alla media ed è, ironicamente, il gameplay. Il titolo consiste unicamente nel far in modo che la nave funzioni. Gli enigmi sono tutti in funzione della nave e tutto ciò che il protagonista può fare è condizionato dalla nave. Sulla carta questa costante pressione di manutenzione sul proprio macchinario non ci convinse molto, eppure Far: Lone Sails ci ha positivamente sorpreso. Grazie a un’acuta gestione del pacing narrativo – che vede sempre qualcosa di interessante succedere alla nave – e a un sistema di controllo piuttosto fluido, il gioco riesce non solo a rendere piacevole il compito di mantenere in funzione l’imbarcazione, ma riesce persino a creare un legame tra il giocatore e il macchinario.

Questo funziona molto bene a livello di metanarrativa, dato che il nostro personaggio in gioco è, come il giocatore, limitato e potenziato dalla macchina. Permettere ad essa di andare veloce crea soddisfazione, vederla rompersi sotto una tempesta mette angoscia, ripararla dopo un errore o dopo che un fulmine ne ha rotto una parte dona sollievo. Come detto a inizio recensione, Far: Lone Sails è un’esperienza che poteva nascere solo grazie al mercato indie, un titolo con diverse falle ma con una magia al suo interno in grado di elevarlo al di sopra di molti concorrenti. Il tutto senza però raggiungere le teste di serie del genere.

Far : Lone Sails Recensione

Far: Lone Sails non è un gioco per tutti.  Si tratta di un’avventura particolare, nel quale l’unica vera attrattiva sta nel rapporto che il gioco riesce a creare tra il giocatore e la macchina che si userà per attraversare le belle ma banali ambientazioni di gioco. Un titolo che sviluppa molto bene la sua idea centrale del viaggio, ma che poteva fare molto di più.

7.8

Pro

  • Idea di base sviluppata molto bene
  • Colonna sonora molto ben gestita

Contro

  • Esteticamente banale
  • Si uniforma alle convenzioni del genere, limitando il suo potenziale
Vai alla scheda di FAR: Lone Sails
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