FIFA 14 – Hands on Demo FIFA 14

Vi avevamo già parlato in un altro articolo delle novità di FIFA 14, nuovo ed ennesimo titolo calcistico firmato EA Sports che abbiamo avuto l’occasione di provare all’E3 di Los Angeles a Giugno.
La demo current gen è finalmente disponibile su Xbox Live e PSN e noi l’abbiamo scaricata e provata per darvi le nostre impressioni sui cambiamenti avvenuti nell’arco di questa estate alla simulazione calcistica più amata degli ultimi anni.

Innanzitutto abbiamo potuto finalmente “assaporare” la nuova Dashboard, perché di questo si tratta: in linea con quanto già accaduto ai grandi sistemi di navigazione come Xbox o il PlayStation Network, FIFA abbandona il vecchio menù con barra inferiore e passa ad una dashboard divisa in segmenti che ricopre tutto lo schermo. 
A dir la verità FIFA Ultimate Team aveva già anticipato questo stile, ma ritrovarselo nel menù principale e in quello di gestione della partita ha un impatto felicissimo. Risulta tutto molto più chiaro, intuitivo ed immediato, oltre che condito delle foto dei vari campioni che regalano colore alla schermata.

Basta poco a scoprire cosa c’è di nuovo: Arturo Vidal ci invita a scoprire di più sulle Stagioni CO-OP, dove due amici potranno formare un team online e lanciarsi in sfide 2 vs 2 sino a raggiungere la Divisione 1, mentre il solito uomo misterioso in giacca e cravatta ci rivela che finalmente la Modalità Carriera Allenatore potrà contare sugli osservatori da inviare in giro per il mondo come Scout o per tenere d’occhio dei giocatori in particolare.
Come sempre confermate le altre modalità già viste: Pro Club, Arena Allenamento, Prove Abilità (rinnovate, più varie e più utili a migliorare le proprie abilità) e ovviamente il Football Club, il social network che condivide i propri risultati e giorno per giorno stila la classifica dei club più supportati al mondo.

Non poteva mancare a sua volta la Ultimate Team, rivisitata e ulteriormente migliorata.
L’introduzione degli Stili permette, attraverso degli oggetti consumabili, di modificare appunto lo Stile del giocatore e andare ad influire su alcune caratteristiche, migliorandole sino a tre livelli differenti. Per ogni partita è quindi possibile ritoccare i propri giocatori adattandoli alla sfida e renderli più adatti ad esempio al gioco aereo o agli scambi in velocità.
C’è da considerare che, trattandosi di consumabili, bisognerà vedere quanto questi peseranno sull’economia della squadra, ma questo sarà possibile solo quando avremo in mano il gioco completo. Tra le modifiche a quanto pare anche una nuova modalità mercato e trasferimenti, ma non potendo accedervi (è pur sempre una demo) dobbiamo rimandarne le valutazioni di qualche settimana.

A livello di Gameplay i miglioramenti si notano soprattutto sul piano fisico: proteggere il pallone con il corpo, strattonare l’avversario o spingere per riconquistare palla diventano azioni essenziali oltre che realistiche. Le differenze di peso assumono un ruolo importante e anche velocità di corsa, posizione ed equilibrio incidono sul mantenimento o la perdita del possesso.
Il calcio diventa ancora più fisico e totale, e questa è proprio la direzione che Nick Channon e David Rutter avevano voluto sottolineare alla presentazione di Ignite. 
Obiettivo raggiunto quindi, ma nonostante gli ottimi pregi, non è tutto oro quel che luccica.

Ritorna infatti, come prima e forse più di prima, l’imbarazzante flipper difensivo che ha caratterizzato FIFA 13 e in parte FIFA 12.
Prendete una palla vagante, lanciatela in area di rigore, aggiungete portiere in uscita, difensore in ritorno e attaccante a distanza sufficiente da mettere pressione: fate combaciare la corsa del difensore e del portiere con il punto di arrivo della palla e otterrete un insolito quanto inconcepibile incidente fra i due che l’attaccante libero di raccogliere la palla e andare facilmente a rete.
Per quanto sembri raro, questa situazione capita con una frequenza che può arrivare anche a più volte nella stessa partita, e come se non bastasse il giocatore ne è spettatore impotente.
La prima, la seconda, forse anche la terza volta si può sorvolare, ma bisogna ammettere che perdere una partita a causa di un’assurdità simile fa inveire non poco contro il gioco stesso.

Non si può dire che FIFA 14 sia perfetto, quindi, ma non lo si può nemmeno definire scadente. Difatti la simulazione calcistica di EA Sports si riconferma a livelli eccellenti e la versione definitiva promette di mostrare ancora di più e consolidare ulteriormente il dominio sulla concorrenza.

Se poi ci si fida del nostro giudizio secondo il quale la versione per Xbox One e PlayStation 4 sarà nettamente superiore, avrete trovato risposta alla domanda su quale gioco di calcio scegliere quest’anno. Buon divertimento, per l’ennesima volta.

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