Final Fantasy X – Recensione Final Fantasy X

Una fantasia finita… E riniziata

C’è qualcosa di magico nel nome Final Fantasy. Sarà la struggente immagine di un’ultima fantasia che brucia gli ultimi momenti di vita, o sarà l’indiscutibile fascino di una saga ormai diventata uno dei capisaldi del panorama videoludico nipponico (e non solo). Dal primo sino al sesto, noi italiani eravamo rimasti ancora all’oscuro, almeno in linea di massima, di questa saga così immensa e amatissima in Giappone. E’ stato Final Fantasy VII, per la prima volta sviluppato per la grigia console Sony, a far conoscere anche a noi le potenzialità e il fascino della "fantasia finale", che ha infine spopolato grazie ad una totale traduzione italiana del capitolo successivo, Final Fantasy VIII.
Quando ormai la PSX aveva finito il suo ciclo di vita ed era giunta la nera PS2, anche la allora Squaresoft decise di trasportare la sua creatura prediletta su console a 128 bit. Se con Final Fantasy IX si era tornati alle tradizioni della saga, sconvolte in parte dal VI capitolo, il X episodio continua il discorso lasciato in sospeso dall’VIII: rivoluzionare il sistema di sviluppo dei personaggi. Ma non ci si ferma qui, perché la decima fatica Square osa molto di più, accantonando l’amatissimo sistema ATB per sostituirlo con un nuovo battle system nominato CTB.
Ma bando alle ciance, esaminiamo direttamente il decimo capitolo della saga di Final Fantasy.

 

This is my story

Il mondo di Spira è tristemente devastato da una terribile entità chiamata Sin, mostro dall’imponderabile potere che squassa il mondo portando solo morte e devastazione. E’ proprio per porre fine al terrore di quest’ultimo che gli Invocatori, persone dotate di un coraggio e di una dedizione senza pari, pregano gli intercessori per entrare in possesso di possenti creature, gli Eoni, da sguinzagliare contro Sin. Yuna è un’invocatrice, figlia del grande Braska che sconfisse Sin anni or sono. Ed è proprio in un luogo come quello appena descritto che capita Tidus, asso del Bliztball (uno sport simile ad una pallanuoto giocata sott’acqua) ed abitante di Zanarkand, una città che in Spira è ormai un cumulo di macerie da quasi mille anni. Catapultato in una realtà non sua, Tidus decide di aiutare Yuna nel suo viaggio contro Sin, coadiuvato dai guardiani di lei, tali Wakka, Lulu, Kimahri, che vedranno aggiungersi anche Auron, antico guardiano leggendario, e Rikku.
Giocando a Final Fantasy X è impossibile non rimanere rapiti da una trama che, almeno fino a metà avventura, si dimostra curata e appassionante. Parlando del carattere dei personaggi, inoltre, si può subito notare come i due protagonisti, maschile e femminile, siano l’opposto dei main character visti nei due episodi della saga più amati fino ad allora. Quanto Squall e Cloud sono enigmatici ed introversi, Tidus è solare ed esuberante, mentre Yuna si dimostra un personaggio femminile fragile ma dalla forza nascosta, risultando quello meglio riuscito di tutto il gioco. Tidus, infatti, parte come un ragazzo totalmente stereotipato, migliorandosi con l’avanzare della trama. Anche questo Final Fantasy X, dunque, promette di appassionare con una trama ricca di colpi di scena e piccoli drammi, capace di trattare temi profondi e scottanti come la vita, la morte, la fede, l’amore, il rapporto padre-figlio, la guerra, e via discorrendo, ma che forse si snatura troppo verso la fine, perdendo parte del fascino mistico e drammatico che la caratterizza. Il plot si dimostra comunque interessante sino alla sua conclusione, riuscendo a rapire e trasportare il giocatore nel magico universo di Spira; riuscita fusione di un futuro fatto di macchine e tradizioni orientali, dove non mancheranno i classicissimi Chocobo e altre creature prettamente "final fantasiane".
C’è da aggiungere, sempre per quanto riguarda il plot, che mai verremo chiamati in causa per decidere il da farsi (se non in rari casi, come la scelta del nome del protagonista, che rasenta comunque l’inutilità), ma saremo costretti a seguire un binario già prestabilito. Questa scelta porta Final Fantasy X ad essere inserito nel genere RPG in base allo stile di gioco, più che per la libertà ruolistica in se stessa.
 

I due indiscussi protagonisti, Yuna e Tidus

ATB? No grazie, ne ho piene le sfere!

Non sarebbe sbagliato affermare che il decimo capitolo di Final Fantasy è l’iniziatore dello stravolgimento della saga. Se è vero che in ogni capitolo si è tentato di inserire un sistema di sviluppo unico ed originale (Materie, Junction, Job, per fare qualche esempio), mai nessuno aveva apportato tante modifiche al gameplay della serie. Con Final Fantasy X si arriva ad imboccare una strada che trasformerà la fantasia finale per sempre.
Per prima cosa il battle system, che fino ad allora era incarnato dal famoso ATB (Active Time Battle), viene rimpiazzato dal nuovo CTB (Conditional Turn-Based). l’ATB presentava una barra per ogni personaggio che andava mano a mano riempiendosi e che, finalmente colma, permetteva di compiere le azioni di battaglia. Naturalmente, durante il caricamento i mostri potevano attaccare, essendo muniti anche loro di un timer simile (anche se non visibile). Con il CTB tutto cambia: la barra ATB svanisce ed i turni durano finché il giocatore non fa la sua mossa. Inoltre, egli può visionare nello schermo quando e a chi toccherà il prossimo turno, preparando così la strategia man mano che la battaglia avanza. In questo modo lo scontro perde parte della sua frenesia, acquistando però un pizzico di strategia in più. Altra interessante aggiunta, sempre in campo BS, è la possibilità di scambiare i membri del party durante il combattimento, così da usufruire dei vari punti di forza di ognuno quando necessario. Similmente a quanto visto nel IX capitolo, tornano le Trance, questa volta chiamate Turbo, con una barra che una volta piena ci permetterà di sfoggiare potentissimi attacchi, e che salirà in modi diversi scelti dal giocatore (più danni subiamo, più danni causiamo, ecc.ecc.).
 


Al lato destro vengono mostrati tutti i turni di battaglia

 

Anche il sistema di sviluppo, come accennato poco più su, ha subito un restyling praticamente totale. Prima grande mancanza che salta subito all’occhio è quella dei livelli. Sì, perché in questo Final Fantasy X non esistono più i livelli classici, che sono sostituiti da un particolare livello sfera che ci permette di muoverci di tot. passi all’interno di un quadro di sviluppo chiamato sferografia. La sferografia è il vero fulcro del nuovo sistema di sviluppo del gioco. Dal menù entriamo in un vasto quadro, fatto di varie caselle (un po’ come in un gioco dell’oca) tra le quali muoverci grazie ai vari passi concessi dal livello sfera (che calerà di un punto ad ogni spostamento). Ognuna di queste caselle, inoltre, permette l’inserimento di un determinato tipo di sfera (Energosfera, per fare un esempio), che andrà a sbloccare una determinata abilità (Magia Energia, per fare un’altro esempio) o ad incrementare gli HP, gli MP o qualche altro parametro. Se da un certo punto di vista è indubbia l’originalità del sistema, è anche palese la sua difficoltà che, di contro, non si rileva minimamente nelle battaglie, le quali risultano quasi sempre semplici (a parte i super boss come Der Ritcher) e che, se da un lato possono risultare piacevolissime ai meno avvezzi al genere, saranno un giochetto da ragazzi per i veterani degli JRPG. Nota sicuramente negativa è la lentezza delle animazioni in battaglia, tali da far scendere il latte alle ginocchia, sopratutto se unite agli amati/odiati incontri casuali, ormai punto saldo della saga rimasto inviolato per ben 10 reincarnazioni (e che cambierà nel XII, insieme a tutto l’impianto di battaglia). Bella, inoltre, l’idea di permetterci (per la prima volta) di utilizzare le invocazioni in battaglia, scegliendo personalmente le varie azioni da far compiere loro, visto che resteranno in campo fino a che non finiranno K.O.
Sempre per rimanere in campo gameplay, anche qui si può riscontrare la linearità del titolo. Se nei precedenti capitoli potevamo girovagare liberamente nella mappa di gioco, in questo decimo episodio saremo costretti a seguire una linea guida su di essa. Anche quando entreremo in possesso dell’immancabile airship, l’intero mondo ci resterà comunque precluso, limitandoci alla scelta delle località cliccando semplicemente sulla mappa. Questa decisione, se da un canto segue la linearità della trama, potrebbe scontentare i giocatori più avvezzi ai GDR di stampo occidentale, dove la libertà di movimento e di decisione risultano i veri capisaldi del genere.
A dare man forte alla giocabilità ecco che si inserisce una longevità di tutto rispetto, coadiuvata da numerose e mai banali sidequest per un totale di oltre 100 ore di gioco per portare a termine adeguatamente il titolo.

Un gioco nel gioco: Il Bliztball

Come l’VIII capitolo aveva il Triple Triad, e il IX il Tetra Master, anche questo X episodio della saga presenta un mini game, da considerare un vero gioco nel gioco. Gli sviluppatori, però, optano per l’abbandono delle carte, tuffandosi (letteralmente) in un sotto gioco sportivo, il Blizball, curiosa versione subacquea della palla a mano e del calcio, che ci permetterà di gestire la nostra squadra, i Besaid Aurochs, comprando nuovi giocatori e partecipando a coppe, tornei e amichevoli. Il tutto, essendo inserito in un JRPG, viene presentato con tanto di parametri, livelli e tecniche da imparare, che renderanno questo minigame un GDR sportivo più che un simulatore.
Si deve dare atto alla Square per aver saputo inventare qualcosa di originale e tutto sommato divertente, nonché leggermente strategico nella sua esecuzione, che saprà sollevare in maniera lieve la longevità media del titolo.

 


Il Bliztball, originale sport subacqueo

I colori di Spira

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Final Fantasy X si dimostra davvero magnifico. Sia dal punto di vista grafico, sia da quello squisitamente sonoro, il titolo Squaresoft conquista le vette della PlayStation 2, attestandosi come uno dei titoli più riusciti dal punto di vista tecnico.
Graficamente parlando, ci troviamo davanti ad un vero e proprio capolavoro. Mai texture ripetute o banali, mai poligoni brutti o mal gestiti, mai cali di frame rate, mai effetti particellari fuori luogo. Ci troviamo davanti ad una delle migliori grafiche su console a 128 bit anche se, è da dire, da Squaresoft (ora conosciuta come SquareEnix) non ci si poteva aspettare di meno. Naturalmente non tutto è oro ciò che luccica, e anche Final Fantasy X presenta i suoi difetti. Se i personaggi principali risultano curatissimi, anche grazie ad un sistema di animazione facciale molto realistico, gli NPC si dimostreranno leggermente spigolosi. Naturalmente, c’è anche il problema della risoluzione, che nella versione europea mostrerà due fastidose bande nere.
Anche i colori scelti per le varie ambientazioni, nonché per i menù, connotano un gusto stilistico davvero ottimo e piacevole. Non più colori cupi, nemmeno menù sul grigio o sul blu, ma colorati affreschi viola, gialli, azzurri, verdi, il tutto per un apoteosi visiva davvero esaltante e piacevole. Anche i vari ambienti di gioco risultano riuscitissimi, presentandoci ambientazioni ben caratterizzate con una forza evocativa senza pari. Ma, così come trama e gameplay, anche questi sono intaccati da quella linearità di fondo che permea tutto il titolo. Potremo muoverci solo lungo piste già scelte, portando praticamente a zero le possibilità di interazione con l’ambiente (se non nei vari chioschi della prova, dove verremo portati a spostare qualche piedistallo).
Menzione particolare va fatta ai magnifici FMW, curatissimi e cinematograficamente evocativi, che accompagneranno le scene più drammatiche ed importanti dell’avventura.
 


Gli FMW si dimostrano magnifici e cinematografici

 

Discorso a parte va fatto per il comparto sonoro del titolo Square, anche questa volta affidato al geniale maestro Uematsu. Il compositore nipponico, infatti, è riuscito a proporre una serie di temi riuscitissimi, evocativi, orecchiabili e degni della più alta verve creativa, battezzando il decimo Final Fantasy con delle musiche che non possono essere definite diversamente se non con il termine capolavori. Dalla melodica e malinconica To Zanarkand, alla romantica Suteki Da Ne, fino ad arrivare alla granitica Other World, l’ost del titolo ci propone un’altra immancabile occasione per ammirare l’instancabile genio musicale di Nobuo Uematsu all’opera.
Anche per quanto riguarda gli effetti sonori, ci troviamo davanti ad un lavoro certosino e prezioso, un altro piccolo tassello che non può far altro che dare conferma della bontà sonora del titolo. Non si può infine concludere questa carrellata sul comparto audio senza parlare del doppiaggio, presente per la prima volta nella saga. Arrivato da noi in Italia solamente sottotitolato, esso si presenta in lingua inglese, sempre ottimamente calibrato, con voci mai fuori luogo e mai mal impostate. Da questo punto di vista, dunque, si può dire ottimamente riuscito.
 

Esempio lampante delle belle quanto evocative ambientazioni

Tirando le somme

Non è mai facile parlare, ed in questo caso analizzare, un titolo di così grande portata, facente parte di una saga amatissima e osannata in tutto il mondo. Se è vero che alcuni sono rimasti leggermente delusi da questo decimo capitolo, molti altri ne sono rimasti rapiti e incantati. Di qualsiasi partito, pro o contro Final Fantasy X, si faccia parte, è innegabile il fascino di questo titolo, degno di far parte della saga della quale porta il nome.
Chi cercasse un gioco di ruolo in grado di donare libertà e scelta al giocatore, ebbene, dovrebbe cercare altrove. Final Fantasy X si presenta come un’esperienza più che un gioco vero e proprio, capace di rapire e trasportare il giocatore in un mondo fiabesco, magico e orientale, soprattutto grazie alla sua verve splendidamente cinematografica. La Square, ovviamente, cambierà registro in futuro, presentando Final Fantasy XII, l’esatto opposto sia per quanto riguarda la libertà e il sistema di battaglia, sia relativamente alla trama e all’approccio ad essa, continuando quel cammino innovativo iniziato proprio con questa decima, splendida fantasia finale.
Se siete amanti della saga e degli JRPG in generale, ebbene, Final Fantasy X è un "must have", un titolo da avere assolutamente in bella mostra sullo scaffale. Per tutti gli altri è sicuramente un prodotto che vale la pena provare, capace di affascinare e appassionare con la sua magia.
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