Forza Horizon – Recensione Forza Horizon

Sole, distese interminabili di asfalto, drink, belle donne e auto da sogno.
Non ci vuole molto a capire che si sta parlando dei mitici USA, precisamente dei fantastici panorami del Colorado.
Forza Horizon, nuovo titolo di Turn 10 e Playground Games, spin off della serie Forza Motorsport, approda su Xbox 360 con tutta l’intenzione di fare baldoria tra le strade di un certo festival Horizon.
In perfetto stile Need For Speed, questa volta tocca a gare su strada, sterrato, eventi sponsor e modifiche da paura, in un ambiente che ricorda molto le Race Wars del primo Fast and Furious, ma anche un ambiente da Spring Break.

Scalata verso il successo

L’andamento è classico: da perfetti sconosciuti si entra a far parte del torneo Horizon e da lì inizia la scalata sino alla vittoria finale. Gli eventi sono divisi in gare ufficiali del festival, esibizioni promosse dagli sponsor, testa a testa, gare clandestine e così via: in tutti i casi sono presenti delle restrizioni d’accesso, come potenza e modello dell’auto o colore del bracciale, e in alcuni anche delle condizioni da rispettare per completare l’evento. Così, negli stunt PR, ad esempio, bisognerà raggiungere una determinata velocità entro un percorso limite o scattare foto dopo aver guidato l’auto senza mai graffiarla.
Per quanto riguarda i modelli, tra muscle car, quattro ruote motrici, auto sportive e bolidi da corsa ci sono tutti i presupposti per un garage piuttosto pieno, mentre i bracciali corrispondono al proprio pass d’accesso alle gare. Bracciali diversi si ottengono vincendo e acquisendo crediti, ma per alcuni eventi sarà necessario guadagnare popolarità, quest’ultima basata sui punti che si ottengono attraverso il proprio stile di guida, permettendo così di scalare la classifica dei 250 piloti di Horizon.


Un auto di serie però non può vincere per sempre e così ecco ritornare un’opzione che in questo genere di giochi, chissà perché, mancava da tanto tempo: il customing. È possibile modificare dalla cilindrata all’albero a camme, dagli alettoni agli ammortizzatori arrivando persino a decidere l’ampiezza dei cerchioni e la larghezza delle spalle dei pneumatici, con effetti che si ripercuotono sull’efficienza di guida.
Il buon vecchio Dak, meccanico del festival, diventerà quasi uno di famiglia, soprattutto trovando le sue 100 insegne che, distrutte, vi daranno diritto a sconti crescenti sulle modifiche da acquistare. La cura e la profondità tipiche di Forza Motorsport 4 sono lontane, ma in questo contesto arcade avrebbero sicuramente stonato.
Per dare l’ultimo tocco al capolavoro, infine, è possibile anche far verniciare la carrozzeria del colore che più si preferisce, potendo scegliere tra una gamma davvero vasta di sfumature metallizzate, opache, originali e speciali.

Il sound giusto

Horizon però è anche un music festival e quindi non potevano mancare le radio dedicate all’evento: tre canali (Rocks, Bass Arena e Pulse) trasmettono costantemente musica rock, elettronica e indie e sono liberamente selezionabili in qualsiasi momento del gioco. L’ottima scelta delle tracklist aiuta a creare un mood adatto al proprio umore, ma anche al momento, con tracce per tutti i gusti e ciascuna perfettamente calata all’interno del contesto, che sia un assolo rock durante una gara di muscle car o il ritmo incalzante di un brano dance tra sorpassi e derapate.
 

Il parco macchine purtroppo non raggiunge l’ampiezza e il dettaglio di Forza Motorsport 4, ma trattandosi di un Arcade riesce comunque a promettere una buona varietà di auto uniche per ciascun modello, con oltre 120 esemplari in totale. Audi, Volkswagen, Subaru, Lancia, ma anche Ferrari, Bugatti, Pagani e McLaren, passando per Abarth, Mazda e tante altre marche tra le più impensabili ma caratteristiche, senza tralasciare i gioielli dimenticati. Questi ultimi sono un elemento secondario del gioco, ma anche il più originale: ascoltando la radio, di tanto in tanto, è possibile ricevere degli indizi su alcuni gioielli del passato abbandonati in vecchi casolari. Scatta così la ricerca nelle zone suggerite, e una volta trovate queste auto vengono riportate a nuovo dal buon Dak, in grado di ridare nuova linfa a queste meraviglie su quattro ruote. Spesso poi i gioielli si rivelano essere dei veri e propri bolidi, oltre che gratis, dunque non si tratta solo di "interesse artistico".

Abbaglianti

Graficamente Forza Horizon si mostra nella media: auto e personaggi seguono uno stile tipico di questi titoli, tra tutti quello dei Need For Speed Hot Pursuit e The Run, con il quale Horizon condivide più di un concept.
Fa storcere un po’ il naso la fisica, che si mostra poco realistica e a volte palesemente irregolare in alcuni urti o derapate, ma ciò da cui ci si aspettava di più è il mondo.
Per quanto sia stato presentato come Open World, il festival e le strade che lo circondano non confermano quest’aspettativa e appaiono piuttosto lineari. Il tutto si sviluppa in una serie di strade e percorsi concentrici rispetto al main stage, dove l’esplorazione però si limita a scoprire le insegne di Dak e qualche avamposto degli stunt PR, senza contare le frequenti barriere quasi imbarazzanti, come pareti invisibili o guardrail indistruttibili.
 

Tirando le somme, gli aspetti positivi superano quelli negativi, ma soprattutto Forza Horizon funziona: è divertente, accattivante, coinvolge abbastanza da voler continuare e ha uno sviluppo costante che mantiene il gioco sempre dinamico.
Il tentativo di Turn 10 e Playground Games era un po’ azzardato, ma sembra ben riuscito e promette di regalare diverse ore di divertimento ai fan della serie e a quelli del genere, dimostrandosi intuitivo, semplice, ma anche profondo al punto giusto.
Di sicuro non si tratta di un nuovo Forza Motorsport, ma chi cercava una valida alternativa ai soliti Need For Speed su Xbox 360 ha trovato il gioco adatto.

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