Furi – Recensione

Furi è praticamente il primo titolo dei The Game Bakers, team francese impegnato solo sul fronte mobile fino a questo momento. Ciò che rende interessantissimo Furi, in questo momento, è la possibilità di scaricarlo gratuitamente per tutti gli abbonati PlayStation Plus, risparmiando i 25 euro necessari ad acquistarlo. Quello che certamente avrà colpito chiunque si sia trovato a contatto con qualsiasi trailer del gioco dei The Game Bakers è il design sopra le righe unito ad una colonna sonora elettronica apparentemente di impatto. Vi dico fin da subito che il gioco non è quella bomba che avremmo voluto vedere, e che il potenziale inespresso è tanto, ma come punto di partenza, e soprattutto grazie alla possibilità di averlo gratis, Furi è qualcosa che dovreste provare.

Evasione

Furi segue quel trend che tanto ci piace, quello che molti sviluppatori inseguono perché sono degli hipster: non ci fa capire una mazza di quello che succede. C’è un tizio con i capelli bianchi imprigionato, il protagonista, che grazie ad un altro tizio con un mascherone da coniglio e un microfono riesce a liberarsi e comincia la fuga. Il tutto è ambientato in mondi certamente interessanti, ma collegati tra loro senza logica, nei quali si dovranno incontrare diversi boss che ci aspettano per rimetterci in cella. Vi state certamente chiedendo, non facevano prima ad ammazzarlo questo tizio invece di mettere in piedi una cosa del genere? No, non potevano, e poi non ci sarebbe stato nessun gioco.

Il titolo è nettamente diviso tra fasi narrative e fasi di combattimento: nelle prima il protagonista si sposta dalla zona di un combattimento all’altra, passando attraverso le evocative ambientazioni che riempiono il gioco, mentre il coniglio chiacchera. Gli sviluppatori hanno ben pensato di permettere al giocatore di premere il tasto X per far camminare automaticamente il protagonista, evitandogli di doversi spostare in un gioco dove non c’è nulla da esplorare, e risolvendo il problema per cui ad ogni cambio di area, grazie alle strane inquadrature della telecamera, ci si ritrova a premere sinistra per andare a destra.

Passiamo alla parte più interessante, ovvero il combattimento, che è l’unica parte di gameplay presente, mancando esplorazione, fasi platform o qualsiasi altra cosa si faccia di solito nei videogiochi. Come già accennato tutto Furi è un enorme boss rush, dal momento che non ci sono combattimenti al di fuori delleboss fight. Queste si svolgono all’interno di arene, dividendosi tra momenti più strettamente da action e altri che ricordano un bullet hell. Il sistema di combattimento di Furi funziona molto più che degnamente, e consta di un tasto per l’attacco, uno per la schivata, uno per la parata, uno per caricare lo sparo e sfrutta l’analogico destro per sparare. Sia il protagonista che gli avversari hanno diverse vite, e una volta persa una di queste la barra della vita dell’altro si riempie completamente di nuovo. Ad ogni vita persa i nostri avversari cambiano pattern di attacco, variando tra i momenti più strettamente action a momenti in cui bisognerà solo schivare proiettili, e a spettare di avere un’apertura per attaccare. Un’altra caratteristica interessante è quella per cui se riusciamo a far cadere l’avversario, sarà possibile attivare una fase in cui si combatte a distanza più ravvicinata, in una porzione dell’intera arena.

Il tutto è piacevolissimo da giocare, entro poco tempo si riesce ad interiorizzare la mappatura dei tasti e ad andare avanti in modo terribilmente istintivo. Il tutto è anche però estremamente difficile già a difficoltà intermedia. Il gioco non è mai iniquo, ma ogni minimo errore verrà punito duramente, a bastonate sui denti. Dopo un game over è possibile abbassare il livello il difficoltà, che purtroppo scende così fin troppo verso il basso, oltre a non a sbloccare ne trofei né le modalità bonus disponibili a gioco completo. Sono comunque sicuro che il giocatore di action game già consumato con i vari Ninja Gaiden e Bayonetta troveranno ottimale la difficoltà media e non potranno che apprezzare il livello di sfida offerto.


Si e no

Furi non è certamente un mostro di tecnica, rivelandosi comunque piacevole grazie ad una direzione artistica piuttosto ispirata. Se i modelli e gli ambienti non esattamente next gen, il cel shading ed un sapiente utilizzo dei colori, oltre alla creazione di un mondo tanto lontano, di frontiera, quanto pieno di impianti tecnologici futuristici. Il tutto appare poco coeso, e quindi in un certo senso coerente al mood del titolo, e il risultato è estremamente piacevole ed ispirato. Il gioco gira senza inciampi ne rallentamenti, e questo è fondamentale in un action. Le uniche parti veramente problematiche del titolo di The Game Bakers sono le cutscene, che soffrono di un fastidiosissimo tearing, ma almeno non ce ne sono così tante. La parte audio, dalla quale mi aspettavo tanto, è invece decisamente sotto tono, con musiche piuttosto anonime. Buono invece il doppiaggio, disponibile anche in giapponese.

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