[Gamescom 2015] Mighty No. 9 – Hands-on

Durante la Gamescom non potevamo esimerci dal provare in anteprima Mighty No. 9, il titolo concepito come successore spirituale di Mega Man firmato Keiji Inafune, creatore del famosissimo robot protagonista dei titoli Capcom.

Sviluppato da Comcept e pubblicato da Deep Silver, il titolo è il felice risultato di una campagna Kickstarter. Inafune non nasconde minimamente la sua intenzione di creare un gioco che praticamente può essere considerato il nuovo Mega Man, senza ovviamente mancare di aggiungere delle gustose innovazioni al collaudatissimo game design originale.

Mighty No 9 04

Preso il joypad in mano, ci siamo ritrovati subito con le dinamiche e controlli del classico sparatutto a scorrimento orizzontale, con il protagonista Beck dotato di cannone al braccio che ha il compito di avanzare attraverso i vari livelli facendosi strada tra i nemici che gli si pareranno davanti.
A differenza di Mega Man, una volta colpiti un certo numero di volte i nemici rimarranno storditi e, piuttosto che continuare a sparargli per distruggerli, potremo scegliere di assorbirli con una mossa Dash, ottenendo il relativo power up, oltre a far accrescere il punteggio e il contatore di combo. Ogni volta che verremo colpiti il contatore sarà azzerato.
La cosa interessante di questa meccanica sono appunto i diversi power up che otterremo:

  • Rossi: per potenziare il nostro attacco ed ottenere dei colpi perforanti
  • Verdi: per accrescere la velocità ed avere quindi un vantaggio di mobilità sui nemici
  • Gialli: per accrescere la difesa dell’armatura
  • Blu: per far apparire degli item curativi

Mighty No 9 01

In generale l’approccio nei livelli premia uno stile di gioco aggressivo e veloce, ma facendo ovviamente attenzione a reagire con riflessi rapidi agli attacchi nemici.
Non manca ovviamente la componente platform, che ci farà utilizzare diverse combinazioni di salti e scatti in avanti per raggiungere sporgenze sempre più ardue da raggiungere, mentre ovviamente i nemici ci renderanno difficile l’impresa.

Anche per le boss battle il riferimento al passato è palese. In questi casi dopo alcuni colpi portati a segno il boss diverrà vulnerabile al Dash assorbente, che costituirà una sorta di “check point” per la sua energia. Se non eseguirete il Dash, l’energia del boss verrà ripristinata e dovrete ricominciare daccapo a danneggiarlo.
Come da tradizione megamanesca, sconfiggere un boss conferirà a Beck delle nuove forme e abilità che lo aiuteranno a proseguire negli stage successivi.

MightyNo9_Set2_02

L’impressione generale che abbiamo avuto da Mighty No. 9 è senz’altro positiva.
La combinazione di grafica 3D e scorrimento bidimensionale funziona alla grande, anche se il design del protagonista e dei robot nemici risulta abbastanza anonimo e poco ispirato.
Per il resto è chiaro che il titolo mira a non scoraggiare i giocatori meno consumati, introducendoli al titolo con una curva di difficoltà più dolce e clemente.
Mighty No. 9 è un autentico salto nel passato e ci ha fatto sentire ancora una volta i ragazzini che siamo stati davanti ai titoli per NES e SNES targati Capcom. Non vediamo l’ora di provare il titolo finito!

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