[Gamescom 2016] Lantern – Provato

Dopo l’esordio positivo con N.E.R.O: Nothing Ever Remains Obscure, il team italiano Storm in a Teacup torna in scena con Lantern, un titolo mistico ed affascinante che mostra come il mezzo videoludico possa andare oltre il semplice intrattenimento.

Tanto tempo fa, in una terra lontana nell’estremo oriente, una principessa era talmente triste che piangendo privò il suo regno della gioia e dei colori. Il tempo si fermò e tutto intorno a lei si trasformò in una landa grigia. Vi era ancora una speranza però, perché il desiderio di rivedere il sorriso sul volto della principessa, spinse un vecchio pescatore a lasciare andare una lanterna, con lo scopo di riportare felicità e colori nel regno.

Noi saremo il vento che guiderà la lanterna durante il suo viaggio. Tramite il suo passaggio ogni elemento dello scenario riprenderà colore e vitalità: le case verranno bombardate di colori, gli orsi riprenderanno a camminare tra le montagne, le terme comincieranno a emanare vapore. Durante l’esplorazione verso questi scenari naturalistici la nostra lanterna potrà effettuare due azioni speciali: rilasciare un’esplosione di colori per ricoprire un’area più vasta, o accelerare il suo corso.

L’esplorazione sarà importante non solo per dipingere tutta l’area di gioco, ma anche per scoprire segreti affascinanti. In ogni livello vi è infatti un tempio nascosto con un messaggio apparentemente incomprensibile, in un linguaggio creato direttamente da Storm in Tea Cup.  Per decifrarlo servirà trovare le quattro pietre nascoste in ogni sezione, venendo così a conoscenza di antichi proverbi legati alla filosofia Zen.

Lantern

Ciò che è importante in Lantern è godersi il viaggio, esplorare ogni angolo dell’ambientazione e lasciarsi coinvolgere dal volo leggiadro della magica lanterna. I sensi sono costantemente sollecitati: la vista dai colori sgargianti che si espandono progressivamente, l’udito dai brani chillstep che rimandano all’atmosfera orientale. E poi vi è quella sensazione di libertà che deriva dall’esplorazione senza vincoli.

I ragazzi del team di sviluppo ci hanno dichiarato che l’obiettivo del loro nuovo titolo è quello di trasportare il giocare in una dimensione di calma e relax. E qui ci ricolleghiamo a ciò abbiamo detto all’inizio, cioè che il videogioco si può esprimere in diverse forme.

Bisogna precisare che la narrazione e il concept raggiungono il loro massimo in VR, poiché si ha un totale coinvolgimento; se giocato normalmente, invece, il titolo perde molto del suo fascino. Ciononostante Lantern appare come un esperimento interessante, che si ricollega a quella tipologia di giochi che puntano all’immersione del giocatore attraverso una narrazione atipica e sensoriale. Basta pensare a Hohokum, o al già citato N.E.R.O.
Se siete rimasti incuriositi da questo provato, Lantern sarà disponibile il prossimo novembre per PC.

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