Golden Sun – Recensione Golden Sun

Al momento dell’uscita di Golden Sun, ben pochi erano gli RPG degni di nota sul GameBoy Advance della Nintendo, escludendo i vari remake di titoli per SNES. I responsabili di questo gioco sono i Camelot Software Planning; coloro a cui questo nome non suoni famigliare sappiano che essi sono stati gli sviluppatori dell’ottima saga di Shining Force anni addietro. Golden Sun è la prima parte di una storia che verrà completata nel secondo capitolo, The Lost Age, che vedrà luce nel 2002.

L’energia degli elementi

Il protagonista della storia è Isaac, un ragazzo del villaggio di Vale, ai piedi del monte Aleph. Gli abitanti di questo luogo posseggono l’abilità di usare la Psynergy: magia elementare. Un giorno giunge sulla zona una tremenda tempesta e il monte Aleph comincia a franare sul villaggio. Molte persone perdono la vita e un amico di Isaac, Felix, viene trascinato via nel violento corso di un fiume. Isaac e il suo amico Garet incontrano anche un paio di strani individui che sembrano essere i responsabili di quel disastro; essi provano a sconfiggerli, ma vengono miseramente sopraffatti. La storia riprende poi tre anni dopo gli eventi di quel giorno. Isaac e Garet sono diventati degli Adepti nello studio della Psynergy e presto dovranno evitare il sopraggiungere di un’altra catastrofe che si abbatterà sul mondo intero. La storia di Golden Sun è probabilmente l’aspetto più debole del gioco. Essa è tutt’altro che rivoluzionaria, e la storyline in sé non riesce a impressionare più di tanto, rivelandosi altresì piuttosto prevedibile. Anche i personaggi sono caratterizzati in maniera appena sufficiente e per lo più poco approfonditi. Tutto sembra voler invogliare a giocare il secondo episodio. In effetti, verso la fine del gioco si viene a conoscenza di alcuni particolari interessanti, ma giusto in tempo per essere "lasciati a metà". Non sarebbe stato male un bilanciamento migliore per questo capitolo, e il problema principale della trama è che non riesce a stupire più di tanto. Un elogio a chi ha curato i dialoghi, in compenso. Il testo parlato è abbondante e privo di errori di traduzione.

Spiriti elementali

Il gameplay delle battaglie poggia tutto sui Djinn, spiriti elementari che Isaac &Co. incontreranno e convinceranno ad unirsi a loro (talvolta dopo averli sconfitti). Una volta acquisiti, i Djinn potranno essere equipaggiati dai personaggi che avranno così accesso a varie classi, ottenendo benefici sul piano delle abilità, delle statistiche ecc… Il sistema è molto simile a quello degli Esper in FFVI e funziona più che egregiamente. I Djinn si differenziano per i quattro classici elementi naturali (gli stessi alla base della magia) e starà al giocatore scegliere se allinearli semplicemente a seconda dell’elemento dei personaggi o provare varie combinazioni per scoprire nuove classi. Possono anche essere collocati in posizione di stand-by ed essere così disponibili per essere evocati durante i combattimenti; più Djinn dello stesso elemento si troveranno in posizione di stand-by, diversa e più potente sarà l’evocazione. Attraverso questo sistema, i combattimenti non saranno mai troppo semplici; sia perché bisognerà usare con giudizio le abilità scaturite dall’equipaggiamento dei Djinn, sia perché dopo un’evocazione il personaggio rimarrà in una momentanea situazione di ‘spossamento’ e di vulnerabilità agli attacchi. Oltre a questo sistema, le meccaniche di gioco sono abbastanza classiche e comunque efficaci. L’altra faccia dell’ottimo gameplay di Golden Sun è costituita dalla presenza di interessanti e tutt’altro che semplici puzzle all’interno dei dungeon. Per risolverli, sarà spesso necessario usare la Psynergy adeguata all’occasione; in particolar modo, i puzzle delle locazioni facoltative impegneranno seriamente le vostre cellule grigie.
Tutto funziona in maniera efficace e divertente. Ci sono solo un paio di difetti fastidiosi. In primis, non è presente nessun modo per portarsi velocemente in locazioni già visitate e molto distanti, costringendo a ripercorrere ogni volta la stessa strada; inoltre, durante le battaglie, quando un nemico a cui è stato indicato di scagliare un attacco fisico muore, il personaggio non indirizzerà automaticamente il suo attacco ad un altro avversario, ma assumerà la posizione di difesa.

Nuovi standard

Uno dei meriti maggiori che si devono attribuire alla Camelot è la superba realizzazione tecnica di questo titolo.
Senza mezzi termini, Golden Sun risulta il gioco dalla grafica migliore su GBA e pone nuovi standard di qualità. Il livello qualitativo va oltre a quello di un gioco per SNES e si avvicina a quello degli RPG bidimensionali di seconda generazione per PSX. Gli sprites che costituiscono i personaggi sono splendidamente disegnati e dettagliati (come pure i loro ritratti nelle finestre di dialogo) e le loro animazioni sono fluide, specialmente durante i combattimenti. Durante questi ultimi poi è possibile osservare degli stupendi effetti speciali, che trovano il loro culmine qualitativo in occasione delle evocazioni.
Anche gli ambienti presentano un design accattivante sia nei dungeon che nelle arene di battaglia.

Melodie alchemiche

Anche il reparto sonoro è di ottima fattura. Il compositore della colonna sonora è il bravissimo Motoi Sakuraba (Star Ocean, Valkyrie Profile) e ha composto brani che, seppur non si rivelano particolarmente memorabili, infondono una spessa atmosfera al gioco. Anche gli effetti sonori sono realizzati in maniera accurata; tutto quanto sembra davvero "stare stretto" nelle limitate capacità acustiche del GBA.

Un nuovo inizio

L’avventura ha una durata più che discreta, e presenta dungeon e locazioni segrete che vi metteranno a dura prova con i loro puzzle. Divertente sarà anche riuscire ad ottenere tutti i Djinn e imbarcarsi in varie prove di combinazione degli stessi.
Esiste inoltre una modalità in multiplayer, che si rivela una valida aggiunta.

Per concludere

Golden Sun è uno dei migliori RPG sulla console portatile Nintendo. Il suo comparto grafico è semplicemente spettacolare, mentre il gameplay è poco intricato ed efficace. Un acquisto praticamente obbligato per i possessori di GBA amanti degli RPG.

 

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