Halo Wars – Recensione Halo Wars

RTS su console? E’ possibile

Se siete amanti dei videogiochi e frequentatori abituali di ambienti videoludici, allora vi è sicuramente capitato di ascoltare discorsi del tipo: “lo sanno tutti che gli RTS su console non potranno mai funzionare”. Se fino a poco tempo fa il discorso poteva anche essere valido, data anche l’enorme maneggevolezza e  comodità del mouse, ecco che gli Ensemble Studios acchiappano la palla al balzo per cercare di smentire tali voci. Per trasportare su console un RTS come si deve non potevano che occuparsene i papà di Age of Empires, questa volta alle prese con una licenza del calibro di Halo, gioiello della Bungie, fino ad ora rigorosamente FPS. Ecco dunque spuntare su Xbox 360 Halo Wars, non più sparatutto dunque, ma strategico in tempo reale ambientato nell’universo fantascientifico di Halo. Gli Ensemble avranno vinto la sfida? Oppure le voci che vogliono gli RTS esclusive PC avranno ragione anche stavolta?
 

 

Un Pad contro i Covenant

La sfida maggiore chi si deve essere presentata davanti agli Ensemble sarà stata sicuramente quella dei comandi: dovevano riuscire a creare qualcosa di semplice ed efficace allo stesso tempo, senza far rimpiangere al giocatore la mancanza di un mouse, missione che deve avergli sottratto tante ore di sonno. A fronte di tutto questo possiamo dire che è stato tempo ben speso.  Si, perché i comandi di Halo Wars , nonostante facciano uso di un Pad e non di Mouse e Tastiera, sono semplici ed efficaci.  In pochi movimenti potrete impartire ordini alle truppe, selezionare contingenti, creare basi e via discorrendo, il tutto in serenità e tranquillità. È vero, però , che il mouse rimane superiore, e che selezionare solo alcuni gruppi non sarà possibile, così che ci ritroveremo a dover spedire all’attacco tutto il contingente o tutte le unità di quella particolare tipologia. Nonostante questi difetti, forse non proprio marginali, il lavoro degli Ensemble è dei migliori mai visti prima su console. La sfida dei comandi e stata vinta, ma con qualche riserva.

Per sconfiggere i Covenant non basta più un fucile

Ma veniamo al fulcro del gioco, il gameplay. Come in ogni RTS che si rispetti, avremo a disposizione vari tipi di truppe e veicoli da spedire nel bel mezzo della lotta spostando il cursore nel punto desiderato, avendole prima create tramite vari edifici che necessiteranno di requisiti semplici ed intuitivi.
Per creare la nostra base basterà erigerla su di una postazione predefinita (e non a scelta), e da li innalzare caserme, centri di raccolta e altri edifici utili ai fini della campagna.  Naturalmente l’avanzamento tecnologico sarà strettamente collegato all’avanzamento delle nostre risorse, dando maggior potenza anche alle nostre truppe.
Dopo aver appreso tutti i comandi e gli elementi di base (simili a qualsiasi RTS esistente), ecco che ci rendiamo conto di trovarci davanti ad un titolo semplicistico e ridotto all’osso. Non potremo ad esempio, ne scegliere dove e come erigere i nostri edifici (se non in appositi luoghi predefiniti), ne raccogliere da noi le varie risorse, essenziali per creare truppe e veicoli, poiché sarà un operazione totalmente automatica.
Per quanto riguarda l’azione, avremo a disposizione due tipologie di attacco per ogni tipo di unità. Utilizzando la A su un nemico attiveremo l’attacco normale che, come in ogni RTS, continuerà sino alla distruzione del bersaglio mentre, utilizzando la Y, ecco che scaglieremo sul nostro malcapitato avversario un attacco speciale che varierà da unità a unità, e che spazierà dal lancio di granate all’investimento con la Jeep. Peccato che anche qui ci si trovi davanti ad un RTS semplificato, visto che non ci sarà concesso selezionare gruppi di unità particolari, cosa che ci costringerà a mandare all’attacco l’intero plotone o tutte le unità di quella tipologia, abbassando di gran lunga il tatticismo del titolo, limitandoci a cliccare sul nemico con tutto il gruppo, distruggerlo, e passare ad un altro avversario.
Parlando della campagna, dovremo attraversare e vincere quindici missioni, spaziando da zone glaciali a scenari di guerra verdeggianti, che ci metteranno alle prese con la difesa delle nostre postazioni o con l’attacco delle basi avversarie.  Se, tutto sommato, le missioni si riveleranno molto divertenti e frenetiche, anche qui l’eccessiva semplificazione le farà apparire fin troppo lineari, spesso con pochi obbiettivi. Per portare a termine la campagna principale, dunque, non ci vorranno più di 6-7 ore di gioco. Naturalmente, in tutto l’arco delle missioni, una trama interessante aumenterà la voglia del giocatore di portare a termine la campagna, così che Halo Wars si dimostra un titolo da giocare tutto d’un fiato. Peccato per la bassa longevità (aumentata in parte dalla scelta di differenti difficoltà), e per la mancanza di una campagna alternativa per utilizzare anche i nostri avversari, i Covenant, cosa che sarebbe stata davvero gratificante.
 

 Gli scontri saranno adrenalinici e frenetici

Scontri di truppe in rete

Il terzo titolo Bungie, ossia Halo 3, poteva vantarsi di una modalità Multiplayer davvero divertente e curatissima. Halo Wars potrà dire lo stesso?
La modalità multi, divisa in Schermaglia (Off Line) e Online, permetterà di far scontrare due gruppi (Bravo ed Alpha) per un massimo di sei giocatori (3 VS 3) fino ad un minimo di due (1 VS 1). Ogni gruppo avrà ben tre leader, ognuno dei quali con capacità speciali differenti che, uniti alla buona varietà di edifici e alle 14 mappe ispirate alla sessione in singolo, faranno della modalità multi un’esperienza sicuramente da provare.
Inoltre, la modalità è divise in due sotto modalità, quella Standard ed il Deathmatch. Se il primo ripercorre lo stesso approccio del gameplay della modalità in singolo, il Deathmatch ci donerà già tutte le risorse e gli edifici, dandoci solo la scelta di quali costruire fino ad un massimo di 99. Il motivo è semplice: uno scontro senza esclusione di colpi.
In linea di massima, dunque, il gioco online può essere divertente anche se, vista la poca mole di modalità e di giocatori, non proprio fuori dagli schemi.

Graficamente parlando

Spendendo qualche parola sul comparto tecnico, si può dire che l’effetto visivo è assicurato. Una visuale dall’alto, orientabile a piacimento, ci dà il benvenuto nel mondo di Halo Wars. Tutto, dai colori al design dei veicoli e degli edifici ci riporta ai tempi di Halo 3 o dei suoi predecessori.  Anche tecnicamente siamo su buoni livelli, con ambienti ben creati, nessun calo di frame rate, texture gradevolissime e modelli poligonali quanto mai eleganti. Nota davvero positiva sono i bellissimi filmati di intermezzo, che possono vantare una cura grafica e registica davvero elevata.
Sopra la media il comparto sonoro, capace di rievocare gli scenari dell’FPS e non solo, mostrando effetti sonori sempre ottimi e background musicali trasportanti.
 


Gli scenari sono ben realizzati e credibili


In Conclusione

Per valutare al meglio questo Halo Wars lo si dovrebbe osservare da due punti di vista. Il primo è quello degli RTS su Console. Se lo valutiamo in questo modo, ecco che Halo Wars si dimostra come uno dei migliori titoli console degli ultimi anni (e non solo), vantando comandi semplici ed intuitivi, ed un’attenzione per la frenesia e l’azione che non possono che far ricordare l’FPS originale.
Il secondo punto di vista è quello degli RTS in generale. Ecco che allora Halo Wars non brilla più, dimostrando pecche non proprio passabili, una linearità di fondo forse fin troppo eccessiva, ed una semplificazione troppo marcata.
Se è vero che la verità sta nel mezzo, allora possiamo affermare che questo Halo Wars è un lavoro divertente e piacevole, soprattutto per gli amanti della saga, che potranno riscoprire l’universo di Halo ricostruito in maniera impeccabile, e per gli amanti degli RTS, che troveranno un gioco godibile, semplice certo, ma comunque frenetico e divertente. Per gli indecisi, meglio toccare con mano prima di decidere.

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