Here They Lie – Recensione

Che PlayStation VR sarebbe diventato terreno fertile delle sperimentazioni e delle speculazioni più selvagge, era fatto ampiamente prevedibile. Il lancio di un sistema tanto avanguardista, almeno in ambito console, ha infatti portato in dote una sporta e mezza di titoli di qualità decisamente variabile. In taluni casi sembra come se, pur di cavalcare l’hype montato da Sony, i developer abbiano accorciato ogni tempistica di sviluppo in funzione di un lancio contemporaneo alla commercializzazione del visore.

Here They Lie

Here They Lie, come avrete intuito, appartiene a tale infame cerchia, finendo per divenire una produzione che avrebbe meritato ben altro trattamento dal team di sviluppo, incapace di fornire efficace sostegno ludico a una direzione artistica quantomeno originale e caratterizzante.

Appena varcata la soglia d’accesso pare di essere davanti a una produzione di altri tempi, contraddistinta com’è da texture slavate e colori decisamente smorti, in armonia con quella che è l’intera avventura narrata nell’opera: un vero e proprio viaggio negli Inferi, popolato da creature riprorevolmente sataniche. Qualche passo appena ed è subito motion sickness.

Il ritmo d’azione, decisamente compassato, non aiuta a liberare lo stomaco del videogiocatore da un senso di nausea deciso e perdurante per l’intera avventura. A peggiorare l’impatto visivo complessivo poi, arriva un motore grafico decisamente avaro di dettagli, punteggiato da una certa mancanza di pulizia e definizione, che inficia parallelamente l’intelligibilità delle varie situazioni giocose. Poche, pochissime, per inciso. Here They Lie si configura come un walking game poco interattivo e parecchio flemmatico, relativamente breve, che sfrutta ogni caratteristica di PlayStation VR per nascondere le pesanti falle a livello di gameplay che esso propone.

Here They Lie

Come dapprima evidenziato, l’istinto di sopravvivenza di ogni homo ludens viene chiamato in causa sparutissime volte nell’arco dell’intera epopea, demarcando un palese approccio al medium videogiocoso più come declinazione di un viaggio raramente interattivo, all’interno del quale interagire con qualche item e concentrare i propri sforzi nel marciare senza sosta verso la fine, piuttosto che come coraggiosa, metempsicotica esperienza ludica a tutto tondo.

E non ci sarebbe nulla di male in questo, se tale straniante stream di bit, fortunatamente pieno di checkpoint, non strillasse noia e ripetitività da ogni suo poro. Che sia ben chiaro, non saranno qualche jump scare e un tocco di David Lynch a riuscire a far emergere Here They Lie dalla massa di produzioni horror. Deambulare in lungo e in largo nell’ansiogena speranza che avvenga qualcosa evidenzia non rappresenta de facto il vertice massimo cui un’esperienza videogioco debba, e possa ambire.

Armeggiare con Dual Shock 4 solo per spostarsi point to point da una sezione all’altra dell’ambiente, incidentalmente mediante un sistema di tracking decisamente poco preciso, solleva più di qualche bestemmia, e non per motivazioni auspicabili, ma per una gestione del mood ludico decisamente sottotono e per le tante magagne tecniche ravvisabili a schermo, pad alla mano.

Here They Lie

Here They Lie, insomma, è la scommessa persa da parte di una start up, Tangentlemen, dalla quale ci si aspettava davvero di più, considerando il pedigree di alcuni dei suoi componenti, illustri veterani di questa industria. L’atmosfera azzeccata e qualche situazione decisamente disturbante non riescono a coprire quel deciso olezzo di già visto che permea dall’opera tutta. Peccato.

4.9

Pro

  • L'atmosfera
  • Qualche attimo "agghiacciante"

Contro

  • Ritmo soventemente soporifero
  • Realizzazione tecnica migliorabile
  • Controlli imprecisi
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