Ice Age: Dawn of the Dinosaurs – Recensione L’Era Glaciale 3: L’Alba dei Dinosauri

La triade al completo

Come moda vuole da qualche anno oramai, ad ogni film e produzione cinematografica viene affiancata appena possibile una produzione videoludica per completarne l’iter interattivo o per pubblicizzare ancora più il brand preso in considerazione. Ecco quindi arrivare, com’era logico aspettarsi, il terzo titolo dedicato al terzo capitolo dell’Era Glaciale, uno dei più riusciti brand dell’animazione moderna nell’ambito cinematografico, che, a differenza di altri, è riuscito a regalare emozioni e interessi in maniera crescente di capitolo in capitolo. C’è da domandarsi quindi, a questo punto, se anche il videogioco è riuscito a mantenere lo spirito irriverente e simpatico della produzione cinematografica e quindi non ci resta che lanciarci nell’Alba dei Dinosauri per scoprirlo.

Scene di quotidiana avventura

Sebbene l’Era Glaciale 3 in formato videoludico dovrebbe partire col presupposto di riproporre per intero le avventure viste su schermo cinematografico, per un migliore adattamento per console, troveremo alcune inedite avventure, ad hoc per il videogioco, che ci aiuteranno ad addentrarci meglio nella nuova Era, l’Alba dei Dinosauri. Dalla costruzione del parco giochi per l’imminente arrivo del piccolo di mammuth, fino alla caccia di bestiame da parte di Diego per il sostentamento e al ritrovamento da parte di Sid delle uova di dinosauro, la nostra avventura videoludica ci metterà dinanzi a 15 divertenti missioni nelle quali potremo immedesimarci nei panni dei nostri sei principali beniamini del brand cinematografico. Il prosieguo della storia, se non avete già subito l’infarinata su schermo cinematografico, non vi sarà di difficile comprensione ma sicuramente perderà un po’ di stile e smalto quando vi ritroverete ad ascoltare uno scialbo racconto di Sid coadiuvato da alcuni buffi graffiti, invece di ritrovare dei filmati di intermezzo, comunque presenti ma solo per presentare e chiudere una delle missioni.
 



Uno degli inseguimenti con Diego

La possibilità di gestire i vari personaggi sarà decisa a seconda del momento della storia: le missioni con Sid, oltre che all’esplorazione saranno dedicate anche alla fuga o spesso a dei minigiochi come far rotolare le uova sulle distese innevate; con Diego si tratterà per lo più di avviare delle sfide in velocità per sfruttare l’agilità del precursore dei felini; con Manfred ci ritroveremo a dover cavare rocce o combattere contro potenti esseri. Non mancheranno ovviamente simboli del terzo capitolo che hanno colpito gli spettatori: Scrat, che conferma il suo fascino, sarà impiegato in divertenti intermezzi alla caccia della sua ghianda, ora contesa con Scrattina, mentre Buck, il furetto con qualche venerdì in meno, per dirla alla Carroll, si metterà in mostra con eccellenti combo da combattimento entrando in scena dalla seconda metà dell’avventura. 
Tutta l’azione sarà basata esclusivamente su salti, doppi salti e colpi giostrati da un unico tasto d’azione, tranne per quanto riguarda Buck che, per le maggiori combo, può affidarsi a due combinazioni di tasti. In altri casi sarà possibile compiere alcune azioni preimpostate tramite la pressione di un tasto: nelle prime battute ad esempio potremo alzare rocce con la rapida e continua pressione di un determinato tasto. Resta ancora da lodare, comunque, le possibilità di Buck, che come potrete facilmente notare, appena la storia e la trama lo consentono verrà inserito più e più volte per riuscire a dare un’impronta più action ad un platform che riuscirebbe a dire davvero poco. Buck, così come Sid ma con possibilità maggiori rispetto al bradipo, avrà la possibilità di trasportare proiettili e cerbottane, pompe per aspirare acqua e purificare le piante quasi morte, e lancia granate di fango per atterrare i dinosauri più ostinati; inoltre avrà un’abile schivata terrestre che vi permetterà di renderlo un vero soldato da sparatutto in terza persona. Inoltre sarà con Buck che affronterete i primi boss del gioco uscendone senza troppe difficoltà grazie alle sue grandi capacità. 
 



Buck alle prese con uno dei boss del gioco

 


Prima regola: dare sempre retta a Buck

Graficamente l’Era Glaciale 3 lascia spazio a degli intermezzi creati ad hoc per il gioco, inserendo solo sporadicamente degli intermezzi rubati alla versione cinematografica, nettamente superiore graficamente, com’è ovvio che sia. Il gioco comunque riesce a prendersi un buon voto nel comparto tecnico, dando ai vari protagonisti dell’avventura un aspetto accattivante e riuscendo a caratterizzare per bene tutti gli ambienti. Nulla è l’interazione con la natura, con i fondali e con ciò che ci circonda, se non con alcuni arbusti che potrebbero rilasciare bacche utili per il commercio di oggetti con la saggia tartaruga; la prima metà del gioco riesce a dare un buon livello di caratterizzazione all’aspetto innevato e glaciale della casa di Manfred e Sid, mentre nella seconda parte, più allegra e briosa grazie all’arrivo di Buck e dinosauri colorati e sgargianti, si trovano colori più accesi con una colorazione più viva e sicuramente più bella per gli occhi. 
Nel sonoro è buono il doppiaggio che ritrova delle ottime voci per gli attimi di follia di un Buck sempre ispirato, con scene inedite rispetto al film create appositamente per la controparte videoludica. Buoni anche gli effetti sonori e le voci fuori campo che riescono a dare un aspetto più interessante al gioco. Peccato solo in alcuni punti dove la giocabilità, e quindi il sistema portante della fisica e dei movimenti, vacilla a causa di una troppo schematica creazione dei paesaggi dove sbagliare di un millimetro a posare il piede vi costringerà ad una caduta rovinosa: questo comunque non crea troppi problemi data la grande presenza di checkpoint, spesso posizionati proprio prima delle zone nevralgiche, e l’infinita possibilità di ripetere le azioni. Infine si segnala come gli sviluppatori abbiano voluto esaltare, nella versione PlayStation 3 dato che nella versione Xbox360 non sarebbe stato possibile, la funzione dei sensori di movimento laterale del controller che andrà ad aiutare i movimenti frenetici di Buck a cavallo di liane e in discesa rapida nella giungla come un novello Tarzan.
 



Ora sarebbe comodo usare il sensore di movimento del controller PS3

Datemi la mia ghianda!

Andando a tirar le somme, quindi, ci troviamo dinanzi ad una interessante produzione che prendendo spunto da un lavoro cinematografico prova a lanciarsi su un pubblico di videogiocatori non troppo pretenzioso. L’era Glaciale 3: L’Alba dei Dinosauri pone l’accento sugli stessi punti dove premeva il film: l’irriverenza dell’ultimo arrivato Buck, nel gioco vero e proprio paladino di quel genere action che si ostenta a trovare nella produzione, e la simpatia del duo Scrat – Scrattina che durante il gioco si lasceranno andare in simpatici siparietti che prevederanno delle avventure in cooperativa tra i due per giungere alla fine. Gli altri personaggi riescono comunque a fare la loro figura, sebbene sarebbe stato interessante vedere riproposti più spesso Diego e Manny cercando di evitare di cadere nel monotono con Buck. 
Parlando poi di longevità il gioco non si lascia rigiocare e soprattutto l’avventura è molto breve: circa 10 ore basteranno a completare tutto e non saranno le aggiunte della ricerca dei cristalli o dell’acquisto di alcuni potenziamenti a lanciarvi all’avventura di altrettante ore di gioco. Tutto sommato però un titolo simpatico che si lascia giocare facilmente da chi ha apprezzato il film nelle sale.

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