Il Vigamus sotto sfratto ricorre al Tar

I mille metri quadrati sui quali sorge l’ormai storico Vigamus, il museo del videogioco di Roma, sono stati messi sotto sfratto dal Comune di Roma. Terminato il tempo degli affidamenti diretti a causa dello scandalo di affittopoli (nel quale il Vigamus non è mai stato coinvolto), dall’Assessorato al patrimonio fanno sapere che il Comune intende riappropriarsi degli spazi del museo per realizzare, sembra, una nuova biblioteca.

Fondato nel 2013 nel mezzo del quartiere Prati, in soli due anni il Vigamus è diventato un punto di riferimento importante per la scena museale e videoludica italiana, un esempio raro (in tutto il mondo si trovano solo 8 musei simili) di incontro tra mondo videoludico e cultura, nella cui sede si sono svolti numerosi eventi importanti e mostre permanenti.

Il museo, che vanta una collezione unica al mondo, ha anche ospitato presentazioni e conferenze a tema di importanti personaggi della scena videoludica mondiale (come Suda51), oltre a riusciti eventi dedicati all’incrocio tra cinema e mondo videoludico, da Aliens a Ghostbusters.

In seguito alla notizia dello sfratto è stata immediata, e giustificata, la reazione dell’Aiomi (associazione italiana opere multimediali e interattive) i cui fondatori, responsabili del Vigamus, hanno subito presentato ricorso al Tar, in risposta il Campidoglio ha fatto sapere di essere disposto a un incontro per trovare un accordo.

Marco Accordi Rickards, direttore del Vigamus
Marco Accordi Rickards, direttore del Vigamus
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