Insurgency – Recensione

Non è certo la prima volta che una mod popolare diventa un prodotto commerciale di successo. Ci sono esempi di varia provenienza: Red Orchestra era originariamente mod per Unreal Tournament 2004. Poi c’è Counter-Strike, il più canonico degli esempi, una mod diventata più popolare del titolo originale stesso (Half-Life), ed evolutasi poi in formato stand-alone. Sempre in tema Half-Life, è proprio dal suo seguito che nasce Insurgency, vincitore del premio “Mod dell’anno 2007” sul portale ModDB, ed ora disponibile come gioco autonomo.

Realismo videoludico

Insurgency è uno sparatutto multiplayer ambientato nei conflitti moderni, che vede contrapporsi soldati americani e terroristi in varie modalità di gioco. Fin qui niente di nuovo, ma dovete sapere che il mod nasce dall’idea di un ex-soldato canadese deluso dalla mancanza di realismo negli sparatutto multiplayer – un realismo da non cercarsi nella grafica e negli effetti, ma nella caratteristiche delle armi, nella loro letalità, e nel combattimento tattico.
Entrando in una partita, la prima cosa che si nota è l’HUD minimale: non c’è un mirino, non c’è nessun indicatore della salute, non c’è un contatore delle munizioni. Le uniche informazioni a schermo sono la quantità di caricatori rimasti, la posizione degli obiettivi e quella dei rombi che identificano gli alleati – ma solo quando essi sono nel vostro campo visivo da almeno due secondi, diversamente non appare nulla.
L’ultimo punto è particolarmente significativo, in quanto, di default, ogni server ha il fuoco amico abilitato: giocare come lupi solitari e sparare a vista rischia spesso di portare risultati tragici, specialmente perché la maggior parte delle armi uccide in massimo due colpi.

Un altro fattore di realismo sono l’inventario e il suo peso: all’inizio di ogni round occorre scegliere una classe, la quale dà accesso ad una specifica gamma di equipaggiamento ed armi, che a loro volta possono essere selezionate e modificate – ma attenzione, poiché ogni cambiamento o aggiunta ha un suo peso, che impedisce di poter selezionare tutto indiscriminatamente e, soprattutto, influisce in modo direttamente proporzionale sulle capacità del soldato. Queste capacità sono la velocità di corsa e l’affaticamento, il quale, a seguito di uno scatto prolungato, impedisce di mirare con mano ferma.
Gli elementi distintivi del gameplay chiaramente non finiscono qui: fra gli elementi non menzionati finora è interessante citare la penetrazione dei materiali da parte dei proiettili di calibro più grosso, nonché l’assenza di una killcam che permetta di identificare la posizione di un avversario quando si viene uccisi.

Hardcore

Dopo quanto detto finora, non stupisce certo sapere che Insurgency non è certo un gioco frenetico per i giocatori abituati a correre e sparare. Le modalità di gioco sono cinque, tutte comprensive di obiettivi definiti quali la conquista di punti territoriali, lo scortare un VIP o il distruggere rinforzi nemici. La pura eliminazione diretta tra squadre è qualcosa di osteggiato e difficile, non solo perché si muore facilmente, ma anche perché in nessun tipo di partita il respawn è immediato, anzi, avviene solo al raggiungimento di un obiettivo o non avviene affatto fino a fine al termine del round.
Questo rende evidente come cautela e gioco di squadra siano la chiave per la vittoria. Muoversi con discrezione e sparare con precisione, seguire le istruzioni del (presumibilmente capace) leader e comunicare con i compagni: sono tutti elementi fortemente determinanti sull’esito della partita.
Il gioco riesce nello scopo di creare un esperienza impegnativa ma non frustrante, grazie all’ottima cura del suo bilanciamento, visibile sia in caratteristiche specifiche quale il comportamento delle armi, sia in caratteristiche generali, come il game e level design, che impediscono che le peculiarità del gameplay possano ledere all’esperienza degli utenti. Ad esempio, la citata assenza di killcam potrebbe far temere lo spopolare dei cosidetti camper, ma la modalità di gioco ad obiettivi, combinata con l’assenza di angoli troppo coperti, osteggiano la staticità dei giocatori.


Novità e aspetto tecnico

Rispetto al mod, Insurgency vede aggiungere due modalità di gioco cooperative contro i bot, ma al momento della recensione è veramente raro trovare server che le utilizzino, in quanto il principale scopo del gioco è chiaramente la competizione. Alcune delle mappe classiche sono state rivisitate, e ne sono ovviamente state aggiunte di nuove, di cui alcune caratterizzate da una maggior presenza di spazi aperti, sempre con un limite massimo di 32 giocatori.
Logicamente, il cambiamento più visibile riguarda la qualità tecnica del titolo: il motore grafico è l’ultima versione del Source, con tutti i benefici del caso in termini di effetti grafici, e, grazie al passaggio da mod a titolo indipendente, ogni elemento visivo (quali texture e animazioni) è stato rifatto ex-novo. Un buon lavoro anche per la componente audio, in particolar modo per quanto concerne il rumore delle armi. Il suono, peraltro, coinvolge il gameplay più di molti altri giochi, dal momento che tendere l’orecchio e cercare di identificare la posizione del nemico può essere cruciale.

Sintesi

Chi conosce i giochi citati nell’introduzione avrà notato molte analogie tra i suddetti titoli e Insurgency, che estremizza più di ogni altro la componente tattica degli sparatutto multiplayer. Lo scopo di questa riedizione stand-alone del mod è ridare vita alla comunità dei suoi giocatori, rinnovando l’esperienza originale ed espandendola con elementi atti ad attrarre nuove leve.
Ciò riesce solo in modo parziale: il giovamento della veste grafica, le nuove modalità e le nuove mappe sono sicuramente una buona ragione per “tornare” a giocare, ma difficilmente attrarranno chi si è stancato del tema dei conflitti moderni, e, ancor meno, chi non ha la pazienza di dedicarsi a un titolo che sicuramente non gode certo di fruibilità immediate. In altre parole è un gioco dedicato ad una nicchia di giocatori “hardcore”, che godono dei frutti della dedizione, e che non molti apprezzeranno.

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