Killzone: Mercenary – Killzone: Mercenary

Ha fatto la sua prima apparizione pubblica al Gamescom 2012, con un trailer live action che seppe catturare l’attenzione e l’interesse di molti; da allora abbiamo potuto vedere numerosi altri trailer, seguito i diari degli sviluppatori e, per i più fortunati, partecipato alle beta multiplayer. Ma ora siamo prossimi alla pubblicazione ufficiale dello spin-off di una delle serie tecnicamente più belle e importanti per le console Sony, Killzone: Mercenary.


 


Eroe o Traditore?

Sviluppato da Guerilla Cambridge, tra i cui giochi ricordiamo con piacere la serie Medievil ed il primo LittleBigPlanet per Playstation Portable, Killzone: Mercenary segue indirettamente la storia della trilogia ereditandone la stessa cupa atmosfera, nello specifico sono appena accaduti gli eventi narrati nel primo episodio di Killzone. Gli Helghast hanno invaso Vekta decimando le forze di difesa ISA. Con ogni soldato impegnato al fronte, i mercenari assumono un ruolo decisivo nel conflitto: essi non combattono per un ideale, ma per il miglior offerente. Nel gioco vestiamo i panni di uno di questi mercenari, Arran Denner, ex soldato dell’unione militare coloniale, ora al soldo della “Phantom Talon Corp”, considerato nel suo campo il migliore. Il mestiere del mercenario non conosce termini come “eroe” o “traditore”, non combatte perchè crede in un ideale o nella giustizia, combatte per il suo cliente, sia esso ISA o Helghast.


 


L’FPS fa la “corte” allo stealth

La struttura del gioco, analogamente alla serie principale, é quella del classico “first person shooter” (fatta di scontri ravvicinati, assalti, coperture, lotte corpo a corpo) all’interno del quale però, gli sviluppatori hanno inserito meccaniche tipiche del genere “stealth” lasciando al giocatore, in molte occasioni, la discrezione di usare un approccio piuttosto che l’altro. Le missioni da affrontare in modalità giocatore singolo saranno nove in tutto, con un’alta percentuale di rigiocabilitá grazie agli obbiettivi secondari. I livelli proposti offrono percorsi predeterminati e generalmente lineari, ma, come anticipato, siamo liberi di affrontarli scegliendo la strategia a noi più congeniale: stile “Rambo”, sparando a qualsiasi cosa mostri ostilitá, oppure stile “Solid Snake”, sfruttando coperture e nascondigli per sorprendere ed eliminare un nemico alla volta, senza che questi possa chiamare i rinforzi e costringerci in un sanguinoso “1 vs tutti”. La costruzione degli ambienti si adatta sorprendentemente ad entrambe le soluzioni, dandoci nel contempo il riparo dal fuoco nemico o la strada per studiare e sorprendere alle spalle l’avversario. Questo stile di gioco non é tuttavia privo di difetti, si sente infatti la mancanza di sistema per poter occultare i cadaveri, rendendo spesso vano ogni sforzo di apparire invisibile agli occhi del nemico. Qualunque sia il modo di giocare, le nostre azioni ci porteranno in tasca dollari di Vekta, soldi che utilizzeremo per acquistare nuove armi. Migliore sará il nostro modo di giocare, maggiore saranno i compensi: uccisioni multiple, sessioni stealth prolungate, uccisioni a colpo sicuro, persino raccogliere munizioni e hackerare terminali incrementerá il nostro reddito, ovviamente anche la scelta del livello di difficoltá offrirá una ricompensa  maggiore, passando dai 1000 dollari del livello più facile ai 5000 del livello veterano, salendo fino a 7000 per il superamento delle varianti “precisione”, “infiltrazione” e “demolizione”, il cui successo è legato a particolari condizioni che possono essere vincoli di tempo, modalitá di uccisione ed armi da usare. Per variare il gameplay, ogni tanto saremo impegnati a risolvere enigmi tramite il sistema touch VAN-guard posizionato sul nostro braccio (lo schermo della nostra PSVita), risolvendo con successo questi semplici rompicapo, oltre ad una ricompensa in denaro riceveremo anche documenti, un vero e proprio approfondimento sul conflitto in corso tra ISA e Helghast.


 


“Tu sei l’arma, noi le munizioni”

Le armi di Killzone: Mercenary sono una componente fondamentale del gioco, diversamente da altri titoli non potremmo raccogliere armi dal campo di battaglia, ma solo munizioni (e non comunque per ogni tipo di arma); possiamo migliorare la nostra dotazione bellica solo spendendo i nostri dollari di Vekta presso il trafficante d’armi “Blackjack”, disponibile sia all’inizio di ogni missioni, sia durante il gioco, in particolari punti segnalati sul radar. Dal mercante possiamo acquistare ogni arma proposta a patto ovviamente di avere i fondi necessari, tuttavia possiamo equipaggiare solo un’arma principale (fucili automatici e da cecchino), un’arma secondaria (pistole, pistole stordenti, fucili, lancia granate, bazooka), delle granate (incendiarie, accecati, tossiche o di prossimitá); ma la vera novitá di KM é il sistema VAN-Guard che permette di usare armi più sofisticate come scudi frontali, droni d’assalto, sistemi jammer, missili a ricerca, alcuni dei quali trovano il perfetto utilizzo nelle partite multigiocatore. A favore di un buon bilanciamento, nulla sembra essere lasciato al caso, infatti, le armi più potenti hanno anche tempi di ricarica e attivazione più lunghi, scongiurandone così l’abuso.

In tutto questo, la piccola di casa Sony si comporta in maniera perfetta, la sensazione fin dai primi minuti di gioco é che Killzone: Mercenary sia stato fatto proprio ad uso e consumo di questa console; il touchscreen permette di interagire con il gioco per quanto riguarda le brevi sessioni di hacking e gli scontri corpo a corpo, in più ci offre la possibilitá di cambiare arma, selezionare i bersagli da colpire e di attivare i droni. La seconda levetta analogica, che dalle console portatili é sempre stata esclusa, risulta essenziale e fondamentale ai fini della giocabilitá, l’implementazione poi del touchpad posteriore per controllare lo zoom dei fucili di precisione è tanto immediata quanto utilissima. Nel complesso questo gioco non ha nulla da invidiare rispetto alle produzioni casalinghe, non solo per la qualitá del gioco stesso, ma anche per il supporto hardware che Playstation Vita può offrire. Nel software viene dato molto spazio alle personalizzazioni per venire incontro alle esigenze di tutti i tipi di giocatori; oltre alla ormai diffusa possibilitá di invertire gli assi, siamo anche liberi di invertire le funzioni delle levette analogiche o di sfruttare i giroscopi della console per correggere la mira dei fucili di precisione, oltre alla possibilitá di togliere ogni aiuto a video e rendere così l’esperienza più “realistica” e complessa.

Non delude, ma piace e sorprende
 

Fin dal primo episodio, Killzone si é sempre imposto come metro di riferimento tecnico per le produzioni future ed anche questo episodio non poteva essere certo da meno. Il motore grafico è una versione semplificata di quello usato in Killzone 3, non c’é quindi da stupirsi se il risultato finale é quanto di meglio oggi possa offrire Playstation Vita, che nonostante i 5″ di schermo, trasmette con successo le crude ambientazioni a cui la saga ci ha abituato. Lo stesso motore grafico viene usato con successo per le scene animate d’intermezzo, così da rendere più immersiva e meno frammentata l’azione; i modelli poligonali sono ben costruiti, le animazioni risultano convincenti e fluide ed anche nei momenti più concitati è raro riscontrare rallentamenti, che si verificano per lo più in maniera sporadica ed “innocua” durante i cambi di ambientazione. Le texture risultano sempre precise e definite, così come sono ben usate le luci e le illuminazioni interne dei vari livelli, senza far mai risultare gli ambienti troppo luminosi o troppo bui. Non di rado capiterá di scorgere in lontananza un intero “mondo” che si vive, astronavi che volano, cannoni che sparano, colonne di fumo in perenne movimento; “piccole cose” che contribuiscono a dare maggiore credibilitá all’ambiente che ci circonda, “piccole cose” che raramente riscontriamo nelle produzioni casalinghe e che stupiscono ancora di più in un gioco per console portatile. Anche il comparto audio é all’altezza delle aspettative, gli effetti sonori sono in perfetta linea con gli effetti sonori della serie, e, come per i precedenti Killzone, non di rado sentiremo come sottofondo degli ambienti i proclama di Visari che incitano alla guerra e tutti i rumori che il rovinoso conflitto genera intorno a noi. Tutto questo, unito alla completa localizzazione in italiano ed ad un doppiaggio di qualità, contribuiscono a fare del comparto tecnico uno dei punti di forza di questo gioco.


 


Si lascia giocare, e rigiocare

La campagna single player é composta da nove missioni, il cui completamento assicura almeno dieci ore di gioco alla difficoltà normale e la sfida diventa più ardua, ma maggiormente remunerativa, se giocata al livello più alto. L’IA dei nemici é forse l’aspetto meno curato dell’intera produzione, vedremo nemici correre verso di noi, indipendentemente dall’arma brandita, nascondersi e sparare alla cieca, il tutto seguendo quasi sempre lo stesso schema senza mai cercare di aggirarci, di sfruttare i momenti in cui siamo fuori copertura o di far valere la loro superioritá numerica. Tra noi ed il nostro obbiettivo troveremo diversi tipi di avversari, dai classici soldati agli immancabili checchini, non mancheranno nemmeno droni, soldati corazzati e soldati dotati di sistemi di occultamento. Grazie al buon numero e tipo di avversari, alla notevole varietà di armi tra cui scegliere ed alla possibilità di scegliere tra l’appoccio FPS classico o stealth, le partite non risultano mai monotone e ripetitive.

Nell’attesa dell’articolo di approfondimento sulla modalitá multiplayer, non possiamo che considerarci soddisfatti di questo Killzone: Mercenary; si adatta infatti molto bene al gioco “portatile” e nonostante l’ora impiegata per portare a termine una singola missione, siamo in grado di mettere in pausa in ogni momento grazie anche a quei pochi secondi che ci separano tra uno scontro e l’altro: anche l’imbarazzo di decidere se abbandonare un’arma in favore di un’altra non esiste, perchè tale scelta possiamo farla con calma prima di ogni missione e a poco prezzo grazie ai punti “Blackjack” disseminati lungo il percorso.

Concludendo
 

Se siete fan di Killzone o più semplicemente amanti del genere FPS, questo gioco non vi deluderá sicuramente, anzi, probabilmente è il gioco che Playstation Vita attendeva da tempo.
 
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