Krater – Recensione Krater

Il mondo videoludico, per quanto variegato, ha sempre offerto ai giocatori una certa e consolidata gamma di generi, come ad esempio gli sparatutto, gli strategici o i giochi di ruolo, fornendoci ogni tanto qualche variante più o meno interessante. Con il progredire del mercato riguardante i videogiochi i generi sono andati omologandosi portando a  titoli sempre meno originali, e ciò in particolare ha afflitto le saghe più in vista e blasonate. Ogni tanto però arriva un titolo a porci dagli aspetti interessanti, magari riproponendo una commistione di elementi già visti in passato: molto spesso ad offrirci ciò sono giochi indie, come nel caso di Krater.

Svezia post-apocalittica

Il mondo dei videogiochi ci ha già abituato ad affrontare mondi post-apocalittici, a camminare tra rottami e maschere anti-gas, basti citare la famosissima serie Fallout. Tuttavia non capita tutti i giorni di ritrovarsi in un ambientazione talmente devastata ma in un area geografica inusuale come quella Svedese. Probabilmente la maggior parte avrebbe pensato ad ambientazioni maggiormente inflazionate come ad esempio gli Stati Uniti, ed invece no, infatti gli sviluppatori di Fatshark hanno scelto di guardare al proprio giardino scegliendo come ambientazione il loro paese, la Svezia. Ed è per questo che non appena avviato il gioco noteremo subito panorami dall’eco scandinavo, che per quanto disastrati saranno ancora ricchi delle tonalità legate alla vegetazione del paese nord europeo, il tutto ovviamente tra un rottame e l’altro. In effetti, il gioco ci proporrà un stile grafico molto originale, dove nonostante tutto saranno presenti diversi colori e all’interno degli insediamenti noteremo vivaci segni di vita che impreziosiranno il tutto; gli npc (che avranno nomi che richiameranno all’ambientazione scandinava) infatti avranno un modo di comunicare vivace e non mancherà l’opportunità di poter osservare in giro animazioni in tal senso. Sarà affascinante vedere tutto questo nonostante la devastazione sia comunque attorno ad ogni cosa, infatti l’ambientazione di Krater si sviluppa all’interno di un enorme cratere (come suggirisce il nome) in cui vi sono numerosi insediamenti proprio attorno al centro di quest’ultimo. La guerra che ha causato ciò ormai è passata, e l’umanità ha ben presto iniziato ad adattarsi a tutto questo.

 

 

Freelancer in cerca di fortuna

In Krater non avremo un solo personaggio, un protagonista che impersoneremo. Nonostante il gioco possa apparire a prima vista un richiamo a giochi di ruolo hack’n’slash con visuale dall’alto, si scopre ben presto che la realtà è molto più complessa di così. Infatti non guideremo un singolo, ma un gruppo di tre personaggi. Questa grande differenza si ripercuote su tutti gli altri aspetti del gioco, dato che questo elemento porta il titolo ad aggiungere agli elementi RPG quelli RTS. La strategia avrà un ruolo importantissimo, i combattimenti infatti offriranno nel tempo sempre una maggiore sfida e dovremo affrontarli con ciò che avremo a dispozione. Potremo usare fino a tre eroi da selezionare tra le quattro classi disponibili che si occuperanno dei principali ruoli (Tank, DPS, Healer, CC); più che un eroe in particolare quindi guideremo un team, in cui potremo reclutare nuovi eroi, fare delle sostituzioni ed altro ancora. Inoltre, i nostri eroi, nonostante la maggior parte delle volte rimangano K.O., con il tempo potrebbero rimanere feriti rischiando anche di morire definitivamente. Questi personaggi avranno peculiari skill legate al proprio ruolo che dovremo gestire in contemporanea grazie all’interfaccia, in modo da poter curare e magari allo stesso tempo controllare il terreno, anche se ciò alle volte può essere un po’ concitato. Sotto un certo punto di vista i personaggi si avvicineranno ad essere "unità" che potremo ovviamente potenziare con armi ed impianti, personalizzandole mentre salgono di livello. Considerati questi aspetti è ovvio inquadrare anche il nostro ruolo all’interno della trama del gioco: saremo un team di Freelancer, in cerca di fortuna tra questi rottami da cui sta nascendo qualcosa di nuovo e con ciò anche nuove opportunità di far profitti.

 

 

Speranze per il futuro

Krater è un gioco davvero promettente che porta con sé meccaniche interessanti, mostrando anche una buona longevità grazie alla creazione automatica di sub quest e dungeon casuali all’interno del mondo di gioco. Oltre a ciò Fatshark promette un continuo aggiornamento dei contenuti della sua creatura, proponendoci il titolo come in "continua espansione" ed ovviamente non ci rimane che sperare che sia così. Quel che è certo è che il titolo allo stato attuale non è del tutto completo, infatti la modalità cooperativa non arriverà se non con una seguente patch; inoltre anche la storia principale del gioco sarà divisa in più filoni, uno dei quali già presente nella relase mentre i successivi usciranno nel tempo e dovranno essere acquistati di volta in volta. Quel che gli utenti Italiani dovrebbero sperare per il futuro è sicuramente un patch che aggiunga anche una localizzazione in Italiano, dato che il gioco presenta unicamente quella inglese rendendo l’esperienza molto meno piacevole visto la grande presenza testo. Una nota riguarda l’ottimizzazione: nonostante quest’ultima sia migliorata molto rispetto alla versione beta, in alcuni sistemi il gioco continua a dar problemi a livello di pesantezza. Infine chiudiamo con un’altra nota di pregio, in quanto nonostante il gioco si possa giocare online con tutta una serie di opzioni annesse, il titolo si potrà giocare anche tranquillamente offline, e ciò di certo farà piacere a tutti coloro che hanno critica la scelta di Diablo III di non poter essere giocato senza essere in perenne connessione.

 

 

Conclusione

Krater è un gioco dal prezzo ridotto, che offre originalità e una fusione tra elementi GDR ed RTS che non si vede tutti i giorni, ed è di certo un ottimo acquisto tenendo fede del fatto che Fatshark continuerà a ampliarlo e svilupparlo.

 

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