Last Chaos – Recensione Last Chaos

Gamigo arriva per la prima volta in Italia con Last Chaos, Mmorpg coreano grind-based già pubblicato in lingua inglese dalla Gamigo stessa e da Aeria Games in USA. Abbiamo provato il gioco senza troppe aspettative, ben conoscendo la reputazione della versione internazionale, e la nostra impressione, seppur non totalmente negativa, non è certo stata delle migliori.

Last Chaos si presenta sin da subito per quello che è: un grind game decisamente datato e con limitazioni tecniche non indifferenti, sia a livello di grafica che di gameplay. Nonostante questo, anche considerando la concorrenza italiana, il titolo si salva grazie ad alcune trovate che gli permettono di esser preso in considerazione da tutti gli amanti del brain-less grind con problemi con la lingua inglese.


La piazza di Juno

Al momento della creazione del personaggio, potrete scegliere tra 6 classi: Titano, Cavaliere, Guaritrice, Canaglia, Evocatore e Maga. Le classi sono gender-bound, quindi non potrete avere un Mago o un Guaritore maschio. Anche nella personalizzazione dei tratti fisici del personaggio troverete delle limitazioni, visto che potrete scegliere soltanto tra una ristrettissima gamma di capelli e visi per ogni classe.

Le classi seguono abbastanza fedelmente gli archetipi di riferimento, così come le sottoclassi, che particolareggiano un poco la build del personaggio. Quando raggiungerete il livello necessario, vi ritroverete di fronte ad un bivio diverso per ogni classe; in base alla direzione che prenderete, potrete intraprendere una diversa carriera.

Le build del personaggio si costruiscono principalmente grazie ai punti Statistica e ai punti Abilità. I primi vi verranno dati ogni volta che avanzerete di livello e potrete assegnarli liberamente alle varie stat del gioco: Forza, Destrezza, Intelligenza, Costituzione. Ogni stat avrà effetti diversi a seconda della classe; per fare un esempio, la Destrezza su alcuni personaggi aumenterà l’Evasione, mentre su altri l’Attack Speed.

I punti Abilità si ottengono invece accumulando Punti Exp Abilità, che porteranno avanti una serie di livelli analoghi a quelli regolari. Ottenere quindi il cinquantunesimo punto abilità costerà più Punti Exp Abilità del cinquantesimo e richiederà ovviamente più tempo. Le abilità non sono moltissime, ma quasi tutte le classi hanno almeno due modalità di sviluppo sin dall’inizio. Le sottoclassi invece lasciano decisamente meno libertà. In ogni caso, le possibilità di personalizzazione si attestano su livelli molto bassi.

Gli equipaggiamenti saranno legati esclusivamente alla classe e non avranno alcun tipo di classificazione. Potranno essere enchantati sia con potenziamenti generici (con percentuale di riuscita), che andranno a rafforzare la stat base dell’equipaggiamento, sia con potenziamenti più specifici, che andranno a migliorare altre statistiche. La quantità di equip è decisamente limitata, vista anche la lentezza nella crescita del personaggio.

Proprio la crescita del personaggio è il punto tragico di Last Chaos: il grind regna supremo e per molte attività sarà necessario anche farmare gold, oltre al grind necessario per i livelli. Si parla di 120 livelli in totale, di cui almeno un’ottantina oltre i limiti di sopportazione umana. Ci vogliono diversi anni per raggiungere il livello massimo, tutti spesi solamente a grindare all’infinito. Mancano quasi totalmente le quest, da cui potrete ottenere quasi esclusivamente ricompense in soldi ed oggetti inutili, allungando così ancora di più i tempi di crescita del vostro personaggio.

Questo, ovviamente, rovina in modo definitivo il gioco, rendendolo impraticabile. La poca varietà dei mostri, le poche abilità e la linearità dei combattimenti renderanno questo titolo inviso anche ai più navigati grindatori che non hanno mai temuto noia e ripetitività. Considerando comunque le alternative italiane Free to Play come Metin2, Nostale o 4Story, Last Chaos risulta una passeggiata, osiamo quasi dire una valida alternativa; resta il fatto che, se si confronta con i prodotti stranieri, andrebbe bocciato in toto.

La situazione di Last Chaos non è tuttavia così tragica come sembrerebbe. Vi sono diverse features discretamente interessanti che alzano un poco la qualità del titolo. E’ presente per esempio un sistema di pet, che ci permetterà di allevare degli animali sia come combattenti che come cavalcature. Essi dovranno essere expati insieme ai vostri personaggi, per poter crescere e diventare creature fiere ed imponenti.

Vi sono poi alcune istanze, denominate Dungeon Personali, che dovrete affrontare in solitaria per ottenere exp e ricompense. Non saranno moltissime, ma garantiranno un minimo di varietà alle ambientazioni. Vi saranno anche abilità dedicate esclusivamente a queste istanze che, però, raramente potenzierete, visto appunto il contesto limitato in cui potrete sfruttarle.

Sarà anche possibile craftare oggetti, raccogliendo materiali dalle locazioni apposite. Le abilità legate al crafting sono parecchie e richiederanno la spesa di molti punti abilità, cosa che raramente un singolo player potrà affrontare. Sarà quindi necessario rivolgersi spesso ad altri giocatori, per commerciare i propri prodotti ed iniziare a craftare. Per creare un oggetto, dovrete utilizzare ogni volta una ricetta, ottenibile soltanto tramite il drop dai mostri. Anche l’attività di crafting è quindi irrimediabilmente legata al farming dei mostri.


Il castello di Dratan

Vi è infine un sistema di gilde abbastanza articolato, che vi permetterà di dichiarare guerra alle gilde nemiche, combattere e, in caso di vittoria in un’istanza particolare, anche ricevere ricompense sotto forma di tasse. Oltre a questo, il PvP si ridurrà ad un Pking in stile Lineage 2. La gilda dovrà essere potenziata spendendo ingenti quantitativi di Punti Abilità e monete, che vi frutteranno un ampliamento dei posti disponibili e lo sblocco di alcune opzioni particolari a certi livelli. Sarà anche presente una hall di gilda statica, dove tenere degli incontri.

Il sistema di assedio prevede combattimenti regolari tra la gilda in possesso dell’unico castello presente nel gioco e quelle sfidanti, che si batteranno per la conquista di quest’ultimo. Numerose gilde e anche singoli players potranno partecipare come mercenari, sia in qualità di difensori che di attaccanti. La vittoria si tradurrà nel controllo del castello e di una particolare spada, che andrà al capo della gilda vincitrice. Questa spada darà bonus decisamente consistenti al proprietario, rendendolo nettamente più forte.

L’item shop risulta invece abbastanza sbilanciato, poichè porta inevitabilmente al formarsi di un divario esagerato tra giocatori paganti e non paganti. I primi riusciranno infatti ad evitare una piccola parte del grind e risulteranno avvantaggiati nei confronti diretti. Questa situazione non è particolarmente tragica, se confrontata a quella di altri giochi simili, ma sicuramente gioca a sfavore del titolo nel suo complesso.

Chiudiamo con il comparto tecnico. Tornando agli aspetti negativi di Last Chaos, non si può non citarne l’interfaccia. Questa risulta decisamente antiquata anche considerando l’età del titolo, scomoda e poco intuitiva. Ci vorrà tempo per abituarcisi e, anche in quel caso, vi ostacolerà non poco in molte situazioni. Il movimento è relegato al solo mouse e non ci sarà possibilità di abilitare il WASD. Questo risulterà seccante per la quasi totalità dei giocatori, visto che gli amanti del movimento via mouse sono pochi e probabilmente non fanno parte del target di questo titolo.
 
Il gioco risente di tutto il peso degli anni, risultando sì leggero, ma anche decisamente scarno a livello visivo. Inoltre parecchi modelli, sopratutto quelli dei players, sono realizzati in maniera esageratamente approssimativa, sebbene altri, come quelli delle mount, risultino già più gradevoli (anche se non animati benissimo). 

E’ buono invece il supporto di Gamigo. Il gioco ha ancora qualche traduzione malfatta, ma in generale si attesta su un livello migliore rispetto ai lanci dei concorrenti. La presenza di GM in gioco e sul forum è costante ed incisiva per limitare gli abusi e i comportamenti molesti da parte della community particolarmente giovane ed irrequieta.

Last Chaos è meglio di tante altre porcherie tradotte in italiano, ma rimane un prodotto a budget ridotto, motivo per cui fatica a competere con i concorrenti internazionali. Mancano le più elementari componenti per rendere il gioco divertente ma, grazie ad alcuni contenuti, risulta comunque un’alternativa valida ad altri Mmorpg F2P pubblicati nella nostra lingua.


Voto Tecnica:

Grafica datata, interfaccia scomoda, qualche bug di troppo. Supporto Gamigo buono.

Voto Lore:

Solito lore coreano sconclusionato ed incoerente, che mischia un po’ di tutto senza darvi un senso.

Voto Crescita:

Grind estremo, poca personalizzazione, linearità totale nella progressione del personaggio.

Voto Interazione

Qualche spunto interessante che porta il gioco alla soglia della sufficienza.

Voto Mondo

Poche istanze e mondo poco credibile, incoerente e scarno. E’ un mero sfondo al grind e per di più è fatto male.

 

 

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