[RETRO] Legacy Of Kain: Soul Reaver

Legacy of Kain: Soul Reaver…

Torniamo ai tempi della gloriosa Playstation con  questo secondo capitolo della saga di Kain, malvagio e potente vampiro che infesta il cupo mondo di Nosgoth. In Soul Reaver, impersoneremo uno dei maggiori sgherri di Kain, il vampiro Raziel, caduto in disgrazia agli occhi del suo padrone. Durante la nostra avventura, guideremo il prode Raziel verso la redenzione e, soprattutto, la vendetta! Legacy of Kain: Soul Reaver, sviluppato da Crystal Dynamics e Nixxen Software e distribuito da Eidos Interactive, è uscito nel 1999 su Playstation e PC, nel 2000 per il Dreamcast. In seguito, nel 2009, il titolo venne reso disponibile su PSN per Playstation3 e Playstation Portable e su Steam dal 2012. Il gioco è un mix di azione ed esplorazione, con molti combattimenti, sezioni platform ed enigmi da risolvere. A differenza del primo capitolo, la visuale è in terza persona.

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Vampiri vs Vampiri

Nel gioco impersoneremo, come già accennato, il vampiro Raziel o, più precisamente, quel che ne resta. Si, perché il nostro eroe, fino a poco fa campione e luogotenente di Kain, Signore dei Vampiri, peccando di superbia nei confronti del suo padrone, si becca una punizione mica da ridere… Kain stesso gli strappa le ali e lo getta nel fondo dell’Abisso, dove il suo corpo e la sua anima si consumeranno tra atroci sofferenze! Durante questo suo supplizio, il Dio Antico (nemico di Kain) contatta il povero Raziel e gli offre l’opportunità di vendicarsi del suo ex capo, e di ristabilire anche l’Equilibrio del mondo di Nosgoth, infranto quando Kain e i suoi vampiri avevano conquistato praticamente tutto. Inutile dire che Raziel non aspettava altro che un’occasione. Prima di mettere gli artigli su Kain, però, dovremo esplorare per bene i territori dei vari clan di vampiri, capitanati dai nostri ex fratelli d’arme, gli altri luogotenenti dell’infame Dio Vampiro. I vampiri dei clan, con il passare dei secoli, sono mutati dalla loro forma originale, adattandosi alle condizioni e all’ambiente in cui “vivono”. Affronteremo dunque molti tipi di creature, ognuna con peculiarità e punti deboli tutti suoi. Inoltre, da ogni clan potremo apprendere una nuova abilità, che permetterà a Raziel di proseguire il suo cammino. Oltre ai vampiri, numerosi avversari ci si pareranno davanti. Altri mostri, spiriti e anche i pochi umani sopravvissuti. Inoltre, il Dio Antico ci ha donato la capacità di passare dal Regno Materiale al Regno Spettrale, cosa che risulterà fondamentale per la buona riuscita della nostra impresa.  Soul Reaver è stato, all’epoca della sua uscita, un vero e proprio giocone. La grafica era, sempre tenendo conto dell’epoca, strepitosa. Aggiungiamo un’ottima trama, una buonissima longevità e una massiccia dose di esplorazione/risoluzione di enigmi degna di un vecchio capitolo di Tomb Raider. Il fatto di poter passare da un Regno all’altro è stato molto ben implementato nel gameplay. Moltissimi enigmi e molti passaggi di gioco, si basano infatti su questa abilità. Raziel potrà in qualunque momento abbandonare il Regno Materiale per quello Spirituale, dove sarà possibile interagire in maniera differente con l’ambiente circostante. Potremo quindi spostare oggetti altrimenti inamovibili o attraversare corsi d’acqua come se fossero asciutti. Raziel combatte bene con i suoi mostruosi artigli, però può anche usare altre armi e oggetti trovati durante il cammino per fare la pelle ai suoi rivali, che essendo spesso vampiri, e quindi virtualmente invulnerabili, vanno prima storditi e poi finiti in una qualche maniera. Che sia per impalamento, esposizione alla luce solare, annegamento o dandogli fuoco poco importa. E qui viene il bello, perché potrete sbizzarrivi a trovare i modi più divertenti e letali per queste “fatality”.

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I vampiri invecchiano, ma non perdono il fascino 

Tecnicamente parlando, Legacy of Kain: Soul Reaver, era impressionante per i suoi tempi. La grafica poligonale era piuttosto dettagliata e fluida e le animazioni erano davvero belle, soprattutto quelle delle mosse finali per distruggere un nemico. La versione Dreamcast probabilmente, era anche migliore di quella per PC e Playstation, per quanto riguarda grafica e e frame rate. Poco di più, ma è giusto dirlo. Il gioco è molto impegnativo, a tratti anche frustrante. A volte ci ritroveremo spaesati, senza avere, letteralmente, la minima idea di come fare per passare un determinato punto. A tutto si arriva, d’accordo, ma certi enigmi li ho trovati piuttosto farraginosi. Belli i combattimenti, ma bisogna prenderci un pochino la mano, forse perché si gioca solo con il d-pad (almeno la versione Playstation da me testata). Ma dopo pochi scontri, tutto filerà liscio! Occhio comunque agli avversari perché, tolti i primi livelli, raramente sono da sottovalutare. Una volta padroneggiati i controlli e aver imparato qualche abilità supplementare, potremo esplorare Nosgoth senza grossi problemi e con una buona dose di libertà (senza aspettarsi un open world però, siamo più sulla falsariga Metroidvania).

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[signoff icon=”quote-circled”] Legacy of Kain: Soul Reaver è davvero uno di quei giochi che si possono definire, senza esagerare, un “must have”. Non è perfetto, soprattutto vedendo come si è sviluppato in seguito questo tipo di giochi, ma ha segnato davvero il passo. Ricordo ancora, ai tempi, lo smisurato hype che si era venuto a creare per la sua uscita. Degnamente ripagato. Rigiocandolo dopo 16 anni, come ho detto, ci si accorge di qualche limite in più. Nonostante tutto, questo è un titolo è da recuperare assolutamente e giocare a fondo![/signoff]

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