Life is Strange 2 Episodio 4: Faith – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Prosegue il lungo percorso verso i titoli di coda, e la creatura di Dontnod e Square Enix non delude le aspettative. In Life is Strange 2 Episodio 4: Faith, come da tradizione della serie, più passano le ore e più la storia si tinge di tratti più cupi e maturi, con la trama che evolvendosi accompagna la crescita dei protagonisti, ai quali siamo ormai legati indissolubilmente grazie a un’empatia che solo Dontnod è in grado di costruire.

Sean è in ospedale, con gravi danni a un occhio. L’episodio 3 è stato breve e non troppo incisivo per l’economia dell’intera avventura, se non per un finale al fulmicotone che ha stravolto per l’ennesima volta l’intreccio narrativo, a riprova di come se sei un personaggio di Life is Strange non puoi mai sperare di sederti un minuto tranquillo a riposare. I due protagonisti sono ormai separati: non si sa dove sia Daniel, e Sean è stato catturato e portato in ospedale per curarsi dalle ferite infertegli dallo straordinario potere del fratello.

Mentre l’utopico sogno di Puerto Lobos è sempre più un miraggio lontano, in Life is Strange 2 Episodio 4: Faith per la maggior parte del tempo prenderemo il controllo di Sean e ci legheremo ancora più a fondo con questo incredibile personaggio.

Life is Strange 2 Faith

Le tematiche trattate dallo storytelling sono ormai rodate e conosciute: il racconto di Life is Strange 2 porta ancora una volta con sé riflessioni sul razzismo e sul diventare grandi, come i primi tre episodi ci hanno abituato. Focalizzarsi su Sean è una scelta interessante: il maggiore dei due fratelli è infatti quello più vicino all’età adulta e il suo doversi prendere cura del fratello lo costringe a decisioni spesso combattute, perfette per aumentare il grado di empatia con il giocatore e farlo pentire di ogni singola scelta. Perché è questo che Life is Strange ha sempre fatto: ogni scelta morale, grande o piccola he sia, si ripercuote sulla trama in maniera – almeno apparentemente – fortissima, dando l’impressione di un effetto farfalla che trascina gli eventi e che mai si sarebbe potuto prevedere.

“Impressione” perché, come già abbiamo evidenziato nella recensione del precedente episodio, rigiocando e provando a prendere scelte differenti ci si accorge di come dopotutto la storia porti nella medesima direzione; la capacità di Dontnod, infatti, resta sempre quella – incredibile e affascinante – di far sembrare che ogni singola scelta scateni una serie di eventi a cascata facendo sentire il giocatore come l’artefice di una trama sempre in grado di farlo esclamare “Oddio cosa ho combinato!”.

Life is Strange 2 Faith

Lato gameplay non ci sono particolari novità, se non che controllando Sean manca la parte di enigmi legati all’utilizzo dei poteri di Daniel, che comunque nella seconda parte dell’avventura potrete utilizzare in modo non convenzionale e abbastanza innovativo rispetto a quanto visto fino a ora. Le scelte morali sono più pesanti, e si percepisce l’inizio del climax che, con il quinto capitolo, poterà alla fine dell’avventura: finalmente, sopratutto rispetto a quanto accaduto per il terzo e precedente episodio – decisamente più di transizione e nel quale forse la scelta più importante era se cedere o meno alle tentazioni della carne con la conturbante Cassidy – stavolta la maturazione del protagonista di riflette anche sulla “pesantezza” delle decisioni da prendere.

Niente da ridire per quanto riguarda il comparto tecnico: lo abbiamo già osannato più volte nelle recensioni dei primi tre episodi, e Life is Strange 2 Episodio 4: Faith non ha fatto altro che confermare il nostro già ottimo giudizio. Il passaggio dall’ombrosa foresta ai paesaggi del Nevada convince e stupisce tanto quanto quello verso le montagne innevate dell’episodio 2, a dimostrazione di quanto versatile sia il motore grafico di Dontnod. Non ci stancheremo mai di dirlo: non fatevi trarre in inganno dall’aspetto cartoon, perché Life is Strange è più adulto e completo che mai, e nonostante l’aspetto apparentemente infantile i suoi personaggi sono così profondi che sanno sempre entrarvi nel cuore.

Life is Strange 2 Faith


Sicuramente migliore in termini di longevità e coinvolgimento rispetto al terzo episodio, Life is Strange 2 episodio 4: Faith si dimostra di altissimo livello. Resta ovviamente in sospeso il giudizio definitivo che, come per ogni prodotto Dontnod, potrà essere espresso solamente una volta assaporato l’epilogo di questa ennesima avventura. Per il momento, le premesse ci sono tutte e non vediamo l’ora di assistere a un finale che speriamo vivamente possa essere ricco di fuochi d’artificio.

8.5

Pro

  • Scelte morali più adulte e “pesanti”
  • Più phatos dell’episodio precedente
  • Graficamente sempre accattivante

Contro

  • Nessuna innovazione nel gameplay, anche se il tentativo c’è
Vai alla scheda di Life is Strange 2
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