Little King’s Story – Recensione Little King’s Story

Sotto la veste di un gioco da bambini, in realtà si cela un gioco maturo, articolato e affatto semplice. Il videogame in sé è un misto tra un gioco di strategia in tempo reale e un GDR; i due generi sono mescolati molto bene senza che uno dei due abbia prevalenza ed escludendo la presenza di note stonate.
 

 

Il bambino re, o meglio il re bambino.

Dopo aver appreso di essere diventato re in un’età incredibilmente precoce, non battete ciglio e vi mettete all’opera immediatamente per rinforzare ed espandere il regno minuscolo che vi è stato dato.
In questo duro lavoro vi vengono assegnati tre consulenti che vi aiutano ad amministrare i vari ambiti della gestione del regno, a partire dal numero di abitanti per finire con l’addestramento di truppe o schemi di battaglia. Ciascun consulente si occupa fondamentalmente di un’area diversa della gestione del regno: c’è chi ha il compito di salvare il gioco e recuperare i dati demografici della nazione; chi si occupa dei tutorial; chi delle missioni e della costruzione del regno.
il gioco consiste nell’esplorare il mondo, sconfiggere i mostri con le truppe, scoprire tesori ed espandere il proprio territorio. Non c’è molto altro, ma nonostante questo, non ci si annoia facilmente: c’è sempre qualcosa da fare.

I colori sono importanti!

Graficamente parlando, il prodotto è molto ben realizzato, curato in tutti i dettagli e visualmente attraente. I colori utilizzati sono la variante che più andrà a colpirci, spaziando da una gamma calda/vivida per il nostro regno ad una fredda/cupa nelle zone di mostri particolari. Il tutto è comunque coerente, e stili diversi si fondono molto bene insieme. Il livello di dettaglio è decisamente buono, pur restando un titolo per Nintendo Wii, e tutti gli elementi fondamentali vengono distinti chiaramente. Le icone degli oggetti sono facilmente riconoscibili all’interno dell’ambiente, pur non stonando con esso. Unico difetto, se vogliamo, sono gli indicatori dello stato di salute dei sottoposti e del re: troppo piccoli, spesso è facile confonderli con il resto del mondo se l’unità è in rapido movimento o con colori simili di sfondo. Tutti gli edifici sono realizzati con cura in ogni dettaglio, e sono chiaramente distinguibili l’uno dall’altro. Inoltre, in aree diverse del regno ci sono stili abitativi diversi, a seconda della funzione che devono svolgere gli abitanti (pescatori, cittadini, agricoltori).
Da segnalare, inoltre, la particolarità dei video: sembrano acquerellati. A seconda dei gusti, può piacere o meno, ma sicuramente questa cosa contribuisce a donare un effetto "antico" e a rendere unico il gioco.
 

 

Musica classica, che piacere!

La musica di sottofondo è una, purtroppo breve, raccolta di brani di musica classica, che si fonde ottimamente con lo stile e lo spirito del gioco stesso. Il volume della musica, inoltre, varia a seconda delle zone della mappa, in quanto è "giustificato" da un menestrello paffuto che si aggira in diverse zone: avvicinandosi il volume aumenta, allontanandosi diminuisce. L’unico rammarico riguardo alla musica è la ripetitività: purtroppo sono pochi i brani inseriti nella colonna sonora, per cui, dopo poco tempo, si ripeteranno oltre la soglia minima accettabile, soprattutto tenendo conto della longevità del titolo.

Passiamo al Wiimote e Nunchuk!

I controlli sono molto intuitivi, anche se non ben congeniati. E’ facilissimo imparare a muoversi nel mondo, a ordinare gli attacchi e ad avere il pieno controllo del personaggio fino alla battaglia: è lì che il sistema di controlli vacilla paurosamente. La gestione dei sottoposti e della loro tipologia in battaglia è farraginosa: per selezionare un tipo di unità da mandare all’attacco dovete "sperare" che vi capiti tra le prime; dopo aver premuto il pulsante di ordinamento, dovrete scorrere nella lista dei subordinati presenti finché non lo trovate; è estremamente palese che nel mezzo di una battaglia è molto scomodo dover perdere tempo cercando le unità di cui avete bisogno. Non è tutto: il problema sostanziale, infatti, è dettato dal fatto che il re, per ordinare un attacco, deve essere rivolto verso il nemico con precisione (utilizzando il pulsante Z si visualizzerà la traiettoria dello sguardo del re), anche un piccolo scarto dal nemico farà sì che i nostri sottoposti gli vadano accanto, prendendo colpi dal nemico senza attaccare. La cosa ancora peggiore è che la traiettoria della visuale, che potrebbe in effetti aiutare, è "magnetica": quando un nemico si avvicina tende ad agganciarsi al suo avversario. Sembrerebbe una cosa facilitante, ma non lo è affatto: provate a combattere quando un nemico si trova in mezzo ad altre unità in movimento e capirete che l’effetto calamita non è per niente di ausilio ma complica decisamente la gestione dei personaggi. Non è chiaro se gli sviluppatori abbiano introdotto queste caratteristiche per inserire una difficoltà maggiore nel gioco o per carenza di soluzioni alternative, in ogni caso questa difficoltà è la maggiore nel gioco: con una buona gestione del regno si riesce a sopperire all’osticità dei controlli, riuscendo a sconfiggere anche il mostro più agguerrito.
In linea generale, quindi, i controlli sono la parte peggiore del titolo, purtroppo, andando a smorzare quello che poteva essere una pietra miliare nel parco giochi della Wii.

 

 

Roma non fu costruita in un giorno…

… e nemmeno il vostro regno. Riuscire a dominare il mondo non è facile, è un processo lungo e pieno di insidie. Accumulando tesori e sconfiggendo i regni vicini riuscirete a conquistare tutto il mondo, ma non aspettatevi di poterlo fare in una sola giornata. Questo videogame non ha multiplayer, non ha spunti di rigiocabilità, ma gli sviluppatori si sono concentrati sulla durata del titolo e si vede: tutto il gioco è disseminato di piccoli dettagli, riferimenti alla storia reale, autoironia sul prodotto stesso, che fa piacere scoprire.

Tirando le somme…

Il gioco è carino, ha un sacco di punti forti e qualche pecca. Appassiona anche chi non è abituato al genere, attraendo per la grafica e la semplicità apparente, ma restituendo una bella esperienza di gioco per la profondità che assume non appena si va oltre le prime vittorie e sconfitte. Unico rammarico vero è il sistema di controlli, che per le potenzialità della Wii è assolutamente sottodimensionato. Oltre ai problemi citati, c’è anche da segnalare che forse sarebbe stato più comodo un joypad normale, in quanto i sensori di movimento non vengono utilizzati.

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