Little Nightmares: Complete Edition – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Se avete seguito anche con media partecipazione le uscite del 2017 vi sarete sicuramente accorti che è stata un’annata decisamente ricca di grandi giochi. Dunque immaginate che traguardo deve essere stato per un titolo dalle proporzioni indie come Little Nightmares quello di riuscire a emergere tra i big che si sono susseguiti quasi ogni mese, catturando l’attenzione e il plauso della critica (noi compresi, come potete leggere nella recensione originale).

Se state leggendo questa recensione, però, è molto probabile che vi siate persi questa piccola perla per strada. Se un Tim Burton al culmine della sua creatività avesse deciso di dedicarsi alla creazione di un videogioco, il risultato sarebbe stato molto probabilmente Little Nightmares. Per fortuna ci hanno pensato i ragazzi di Tarsier Studios a ispirarsi allo stile gotico del regista per raccontare una storia capace di turbare e incantare.

Little Nightmares

Il gioco non si attarda in spiegazioni, e non lo farà mai. Dopo una brevissima visione onirica, ci si ritrova subito nei panni della piccola protagonista Six, che, senza dire una parola, si incamminerà nei meandri de Le Fauci, una strana struttura navigante verso chissà dove. Proseguendo nel cammino diventa subito chiaro che Six non è una semplice passeggera, ma una fuggitiva intenta a scappare da quello che si rivelerà mano a mano un vero incubo, ma tremendamente reale. A darci la caccia non saranno solo alcune strane creature che si nascondono nelle viscere della struttura, ma soprattutto il personale de Le Fauci, individui dalle fattezze grottesche e ributtanti che dovremo tuttavia superare per guadagnare la libertà. Inizialmente non è chiaro perché ci troviamo in quel luogo e perché il suo personale ci dia la caccia, ma progredendo nel gioco una silenziosa narrazione fatta di immagini implicite ci svelerà i segreti de Le Fauci, in un’escalation di tensione che lascerà comunque ampia interpretazione per quanto riguarda alcuni dettagli interessanti della lore alla base dell’ambientazione.

Forse l’idea di un gioco “muto” potrebbe non convincervi inizialmente, ma uno degli aspetti più riusciti di Little Nightmares è proprio la sua riuscita fusione tra comparto narrativo e visivo. Non è solo la mimica dei personaggi a raccontarci cosa sta succedendo, ma soprattutto le loro sembianze, le loro proporzioni ed espressioni, l’aspetto dell’ambientazione in cui siamo immersi. Six è una bambina minuscola e sembra scappare da un covo di giganti, attraverso stanze apparentemente normali, ma tremendamente trasandate, contorte e intimidatorie. Sul nostro cammino dovremo eludere personaggi come il Custode, un individuo cieco ma dalle braccia lunghissime, sempre intento a cercarci e afferrarci, o i Cuochi Gemelli, grassi e dal viso cadente e deforme. Esasperazioni visive viventi degli adulti e del loro mondo inadatto e crudele per i bambini.

Little Nightmares

Sono questi elementi che richiamano l’ispirazione alle visioni burtoniane, che spesso accostano il macabro e la bruttezza fisica all’innocenza. Little Nightmares non ci tratta da adulti ricorrendo ai jump scare per farci saltare sulla sedia, ma ci obbliga a rivisitare le paure maturate da bambini, e che magari sono rimaste sempre là: la paura di trovarci in un luogo sconosciuto quasi totalmente al buio, la sensazione di qualcosa che ti cerca e ti insegue per prenderti.

Il gioco renderà l’atmosfera sempre più pesante man mano che ci avviciniamo verso la fine e la realizzazione di cosa sta succedendo. L’avventura reclamerà da Six un cambiamento impietoso ma forse inevitabile, e capirlo da noi senza alcuna descrizione avrà ancor più impatto. Non aspettatevi, però, che tutti i nodi vengano al pettine: molti particolari vengono lasciati all’interpretazione, anche per i giocatori più attenti a ogni particolare percepibile lungo la strada. Evidentemente gli autori hanno voluto lasciarci fino alla fine con un senso di insicurezza, e questo potrebbe lasciare spiazzati e un po’ delusi, ma è comunque coerente con lo stile e il fascino del gioco.

Little Nightmares

Al livello di gameplay, Little Nightmares si presenta come un mix tra platform e puzzle basati sulla fisica. Se avete avuto modo di giocare a Limbo o a Inside il paragone verrà naturale mentre vi ritroverete a spingere oggetti su cui salire, azionare meccanismi e correre al momento giusto. Nonostante le somiglianze di base, man mano che si prosegue il titolo Tarsier Studios rivela una personalità tutta sua. Gli enigmi ambientali non sono particolarmente difficili, ma la loro soluzione richiederà una buona capacità di osservazione dell’ambiente. L’unico inconveniente è che in alcune occasioni la soluzione sembra chiara, ma non l’esecuzione, dato che il gioco prevede solo un modo per risolverla e solo con alcuni oggetti; interagire con l’ambiente non sarà sempre intuitivo, spesso dovremo semplicemente provarle tutte finché non capiremo come proseguire. Il problema sorge in alcune occasioni in cui la soluzione è sì semplice, ma talmente vaga da farci perdere tempo. E, a proposito di perdere tempo, i caricamenti da sorbirsi ad ogni morte possono essere seccanti.

A seconda della vostra bravura, l’avventura può essere molto breve e completabile in circa quattro ore. Tuttavia questa Complete Edition ha incluso nel pacchetto anche tre capitoli extra (“Le Profondità”, “Il Nascondiglio” e “La Residenza”) di circa un’ora l’uno, che ci metteranno nei panni del Fuggiasco, un ragazzino che a sua volta cercherà di fuggire da Le Fauci proseguendo per un percorso parallelo a quello di Six, ma che coinvolgerà nuove dinamiche di gioco che riescono a mantenere fresco e variegato il gameplay. A questo aggiungete alcuni collezionabili da raccogliere durante le due avventure per sbloccare bonus quali le suggestive concept art del gioco. Nella versione Complete sono anche comprese le maschere Sacco per Spaventapasseri e Teiera Capovolta, e tramite l’amiibo di Pac-Man è possibile sbloccare quella dell’iconica mascotte Bandai Namco.

Little Nightmares

Little Nightmares è un intelligente connubio di narrazione visiva e giocabilità basata sull’attenzione. Un’avventura che volutamente tiene sotto tensione facendo leva sulle paure oscure primarie, e che con l’uso del grottesco dei suoi “mostri” nasconde un messaggio più profondo di quanto non ci si aspetterebbe. Se ve lo siete lasciati sfuggire sulle piattaforme originali e amate i giochi dall’atmosfera intensa e suggestiva, non potete lasciarvelo scappare.

8

Pro

  • Atmosfera e stile suggestivi
  • Narrazione visiva efficace
  • Tutti i DLC inclusi nel pacchetto

Contro

  • Longevità limitata
  • Dettagli di trama restano sfuggenti
  • Tempi di caricamento antipatici
Vai alla scheda di Little Nightmares
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