Manda la SWAT a casa dell’avversario dopo una sconfitta a Call of Duty

Il New York Post (Link) riporta un evento singolare avvenuto a Long Island quest’oggi. Tutto ha inizio durante una classica partita a Call of Duty dove come sempre c’è chi vince e c’è chi perde. Il perdente questa volta non l’ha presa bene, tanto che per “vendicarsi” dell’avversario lo ha minacciato tramite chat di fare uno “swatting“, ma nessuno si sarebbe immaginato che lo avrebbe fatto realmente.

Per dovere di cronaca ricordiamo che lo swatting consiste nel mobilitare il maggior numero d’unità d’intervento indirizzandole nella casa di un’avversario del quale si sia riuscito a recuperare dati personali, per poi immortalare l’intervento “guadagnando” punti in base al tipo d’azioni intraprese: uso di flashbang, irruzione, arrivo degli swat e così via.

Così Rafael Castillo, questo il nome del vincitore, si è ritrovato fuori casa un elicottero e 60 agenti tra polizia e SWAT in assetto d’assalto dopo aver ricevuto una segnalazione anonima che comunicava che Rafeal “Ha appena ucciso sua madre e potrebbe sparare ad altre persone”.

Per oltre 20 minuti gli agenti hanno intimato, inutilmente, al ragazzo di uscire fuori con le mani in alto, il quale era ignaro di tutto dato che continuava a giocare tranquillamente a Call of Duty con le cuffie ad alto volume.

Attualmente la polizia ha sequestrato computer e Xbox del ragazzo per analizzare le tracce lasciate dal player sconfitto e rintracciarlo.

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