Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars

Era il 1981 quando l’originale Donkey Kong usciva nelle sale giochi giapponesi. L’ultraclassico Nintendo rese l’anonimo protagonista “Jump Man” talmente popolare da ricevere la propria, fortunatissima serie di Super Mario Bros. Di Donkey Kong, dopo tre titoli, non si parlò quasi più per più di dieci anni, fino al 1994 con il suo grande ritorno su SNES nella serie Donkey Kong Country. Ma dovranno passare ancora altri dieci anni prima che i due iconici personaggi Nintendo sarebbero tornati a scontrarsi sul GBA con Mario Vs. Donkey Kong.

L’ormai mini-serie fece il salto di generazione passando successivamente su Nintendo DS con Mario Vs. Donkey Kong 2: March of the Minis, titolo chiave in cui vennero inaugurata nuove meccaniche di gioco, che i giocatori di Lemmings avranno trovato familiare. Non si trattava più di controllare il vero Super Mario, ma una sorta di suoi Mini-Me, i Minis appunto. La nuova formula ebbe un discreto successo, tanto da spingere Nintendo a sviluppare due seguiti: Minis March Again e Mini-Land Mayem.

Dopo più di quattro anni di pausa, eccoci di nuovo intenti a salvare la sfortunata Pauline dalle grinfie del gorilla incravattato in Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars.

Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars Recensione

Minis che vince non si cambia

In Tipping Stars troviamo ancora una volta la formula pseudo-Lemmings già vista nei capitoli precedenti. Per chi non sa di cosa si tratta è presto detto: come accennato in precedenza, non vestiremo i panni dell’idraulico baffuto, ma di giocattoli a molla dalle sue fattezze (e quelle di altri personaggi come Toad e Peach). Questi Minis non potranno essere controllati direttamente. Il loro movimento principale è semplicemente quello di camminare in avanti, e a seconda degli ostacoli o elementi che troveranno sul proprio cammino reagiranno diversamente: incontrando un muro faranno dietrofront e cambieranno direzione di marcia, trovando davanti uno scalino basso vi eseguiranno automaticamente un salto, incrociando sulla loro strada un elevatore o un tubo verde li useranno, e così via.

Per guidare i Minis dovremo agire sugli elementi dell’ambiente circostante tramite lo stylus. Potremo infatti piazzare ostacoli, nastri trasportatori, trampolini e quant’altro. Le unità degli elementi posizionabili non saranno ovviamente infinite, ma una volta piazzate si potranno anche togliere per essere piazzate in un altro punto. La bravura del giocatore starà nel sistemare questi elementi in modo da indirizzare i personaggi verso l’uscita del livello, evitando gli ostacoli e gli occasionali nemici sulla strada, e magari collezionando le immancabili monete.

Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars Recensione

Il concept di base è davvero intuitivo ed efficace, nella sua semplicità. E molto più divertente di quanto non possa sembrare. I livelli andranno analizzati con un’ottica abbastanza strategica, e il posizionamento degli elementi dello scenario richiederà una certa dose di tempismo. La curva di difficoltà è calibrata perfettamente, aumentando il livello di sfida via via che si prosegue e aggiungendo gradualmente nuovi elementi di gioco. Se per i primi livelli vi ci vorranno poche manciate di secondi per trovare la soluzione, andando avanti vi troverete man mano a impiegare sempre più tempo per analizzare gli scenari, pianificare le vostre mosse, e ogni tanto ricorrere a un po’ di un sano trial and error.

Alla fine di ogni livello riceverete un punteggio, che dipenderà da quante monete avrete collezionato e da quanto tempo avrete impiegato per arrivare all’uscita. Anche in questo caso il gioco è stato calibrato in modo da impegnare la vostra materia grigia, senza però essere esageratamente gravoso. Anzi, sarà molto probabile che, nel caso completiate un livello senza ottenere il punteggio massimo, verrà spontaneo pensare che si può fare meglio con un po’ di sforzo, e vi ritroverete a ripetere il livello per migliorare il risultato. Insomma la qualità del level design è tipica di Nintendo: adatto a tutti, ma capace di impegnare ai livelli più avanzati, senza essere mai frustrante.

Il gioco in sé non è molto lungo, e vi basteranno una manciata di ore per portarlo a termine; ma questo ovviamente dipenderà da quanto tempo dedicherete a ogni singolo livello, che più si va avanti più aumenterà esponenzialmente. La modalità di gioco principale dispone di quarantotto livelli divisi in sei mondi. Una volta completati si sbloccheranno altri dodici livelli extra. Inoltre, per chi vuole continuare a mettersi alla prova, ci sono altri ventiquattro livelli bonus. Da segnalare inoltre un editor tramite il quale potremo creare i nostri livelli personalizzati e persino condividerli con gli amici.

MvsDK Tipping Stars 03

La cravatta del giorno prima?

Dal punto di vista tecnico non possiamo certo dire di trovarci di fronte a una rivoluzione. Graficamente il gioco ha subito un processo di pulizia sicuramente visibile, se confrontato con i titoli precedenti, con sprite 2D più definiti e curati, nella loro essenzialità, e certamente ben animati. Sicuramente non sarebbe stato saggio impreziosire troppo gli scenari con virtuosismi grafici, rischiando di minare la chiarezza visiva necessaria per un buon gameplay. Con il passaggio di generazione però è inevitabile trovarsi a chiedersi se non si sarebbe potuto fare qualcosa di più, soprattutto considerando il potenziale del 3DS.

Anche sul versante sonoro non ci sono eccelse migliorie, ma in fondo non ce n’è bisogno. L’accompagnamento musicale ci propone dei remix “light” del repertorio classico delle serie di Super Mario Bros. e Donkey Kong Country. I temi sono sempre validi e orecchiabili, e sono certamente adatti alla spensieratezza del titolo.

7.6
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