Mass Effect 2 – Recensione Mass Effect 2: L’Ombra

Gli appassionati di Mass Effect non possono di certo dichiararsi insoddisfatti del sequel del loro gioco preferito: il secondo capitolo si è dimostrato, se non migliore del precedente, quantomeno all’altezza della fama creatasi attorno alla prima avventura videoludica del comandante Shepard; e come negare che alla base del successo di Mass Effect 2 non stia anche il continuo lavoro di supporto che Bioware ha svolto per la sua creatura?
In tale ottica L’Ombra segna, oltre che il ritorno in grande stile di Liara T’Soni, anche un esempio qualitativo che ci auguriamo le altre software house possano seguire negli anni a venire parlando di contenuti scaricabili.

Due lunghi anni

L’Ombra si prende la briga di raccontare che cosa sia successo sia a Liara dopo la distruzione della prima Normandy, che al capitano Shepard nel lungo periodo speso presso le stazioni Cerberus, dando il via all’azione nell’ufficio di Liara, su Illium: qui le vicende prenderanno rapidamente una brutta piega, che ci porterà a farci strada a suon di clip termiche prima lungo i quartieri residenziali del pianeta stesso per poi passare all’offensiva su di una nave sospettata di essere il covo dell’Ombra.
Il contenuto scaricabile in esame costituisce il primo vero lavoro svolto in fase di ampliamento della trama principale in vista dell’uscita del terzo ed ultimo capitolo della trilogia, ed in quanto tale si occupa di porre nuove interessanti carte in tavola presentando una Liara decisamente diversa rispetto a quella che i giocatori erano stati abituati a conoscere, oltre a degli sviluppi sicuramente inaspettati.


Forza portante della narrazione è il ritorno in scena di Liara e il suo rapporto con Shepard

Attraverso il fuoco

A colpire de L’Ombra è soprattutto il ritmo: la durata del DLC, di circa due ore, non lascia spazio a tempi morti, sfrutta ogni secondo per raccontare particolari interessanti della storia recente tanto della singola Liara quanto della galassia, dosa sapientemente sezioni sparacchine e dialoghi ben scritti, catapulta il giocatore in due nuove ambientazioni principali in cui la cura estetica ricercata l’aggiunge l’apice agli sgoccioli della campagna proposta; il tutto senza mai risultare tediante o pretestuoso e, cosa probabilmente più importante di tutte, risultando davvero divertente grazie all’ottima integrazione d’elementi interattivi sul campo di battaglia e di una sessione d’inseguimento a bordo di un’auto volante semplice e ben realizzata.

L’inseguimento in auto costituisce un momento tanto semplice quanto divertente e ben realizzato

Oltre a tutto ciò, all’interno del pacchetto (gratuito ed incluso nel gioco per l’utenza PS3) si trovano 5 nuovi obiettivi, diversi potenziamenti per l’armamentario del proprio equipaggio e, dulcis in fundo, la possibilità d’iniziare una storia d’amore con Liara, oltre che ad uno sfizioso archivio dati sui nostri compagni di viaggio che regalerà sicuramente qualche sorriso alla consultazione e a molteplici opportunità di facilitare la propria raccolta di crediti e di risorse per lo sviluppo dei potenziamenti.
A colpire principalmente de L’Ombra è la cura riposta nell’evolversi dei rapporti con la "nuova" Liara, processo svolto egregiamente da cut-scenes in cui saremo chiamati come sempre a prendere micro e macro decisioni, in cui è possibile ritrovare quella tipica lucidità e cura riposta nell’elaborazione dei testi che ci si può aspettare solo da case come Bioware; al tutto si aggiunge infine una colonna sonora decisamente azzeccata, in grado di sottolineare alla perfezione la tensione emotiva di determinati momenti.
Unico vero neo della produzione è dunque la longevità: le due ore proposte potrebbero rivelarsi insufficienti per chi non volesse o non potesse affrontare l’esborso richiesto, rischiando di limitare l’appetibilità della vicenda malgrado al suo termine sia possibile continuare ad interagire con alcuni degli elementi che ne caratterizzano la missione.


L’evocatività di alcune locations è straordinaria

In Conclusione

Sembra impossibile, eppure Bioware è riuscita a concentrare in due sole ore di gioco tutti quegli elementi che hanno reso la sua saga sci-fi un culto videoludico: accanto ad un gameplay classico si trova l’inserimento di una divertente sezione di guida, accanto al classico design futuristico di mondi alieni e sconosciuti si trova ancora la voglia di stupire con trovate artistiche ineccepibili, accanto al sempreverde sistema dialogico ideato dai ragazzi canadesi si trova una rinata lucidità creativa, qui ulteriormente affinata ed elevata a nuovi standard.
Chi non possedesse L’Ombra si faccia un favore ed ignori l’esigua longevità del contenuto: sotto tale ottica esso offre, in fin dei conti, molteplici possibilità d’interazioni future con l’universo di Mass Effect, oltre ad offrire interessanti ed intriganti approfondimenti sui personaggi che lo popolano.
E forse è proprio questo il vero punto di forza de L’Ombra: il dimostrare di sapere che la vera forza di Mass Effect sta nei suoi personaggi, non nelle sue sparatorie.

 

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