Max: The Curse of Brotherhood – Recensione

Max The Curse of Brotherhood è figlio di un titolo uscito qualche tempo fa per sistemi iOS ossia Max and the Magic Marker, un concept game parecchio particolare che in molti considerarono alla sua uscita un esperimento o poco più. The Curse of Brotherhood è come abbiamo detto l’evoluzione completa di quel titolo, un videogioco finalmente non più embrionale ma sviluppato a pieno e con una grafica veramente di prim’ordine. Max The Curse of Brotherhood arriva in esclusiva su Xbox One e certamente stupirà gli utenti per semplicità e divertimento.
Family business
Il titolo pesca a piene mani dalla golden age dei platform, ossia gli anni Novanta. Data la sua natura particolare, si possono azzardare paragoni con l’ottimo Heart of Darkness o con l’importantissima saga di Oddworld. La storia vede il nostro protagonista in rapporti non proprio idilliaci con il fratellino e quindi decide di ricercare su internet una buona soluzione per potersi liberare di lui. Trova così una filastrocca che però si rivela essere una sorta di formula magica che apre portali per altri mondi e così Felix viene risucchiato chissà dove. Max, preso dal senso di colpa, decide quindi di varcare la soglia di questo portale e mettersi alla ricerca del fratellino rapito. Felix è nelle mani del signore oscuro Moustacho che ha deciso di possedere il suo corpo e regnare così indisturbato in questa dimensione parallela alla nostra. Gli scenari presenti saranno deserti, paludi, foreste e caverne.
Classicità e innovazione
Il gioco è un platform bidimensionale con parecchi elementi puzzle. Come in passato il fulcro del gioco è rappresentato da un pennarellone magico che potremo utilizzare per interagire con i vari scenari che ci ritroveremo davanti in modo da consentire al protagonista di avanzare nei vari livelli. Alle prime battute vi sembrerà di essere di fronte al più classico dei platform dallo stile parecchio cartoonesco. Ben presto però gli enigmi iniziano a farsi sentire in maniera preponderante e diventano quindi il vero centro dell’azione. Il pennarello poi vi permetterà di sperimentare soluzioni parecchio creative per poter andare avanti. Il suo utilizzo però è sempre legato a punti prestabiliti del livello ed è quindi sempre un utilizzo parecchio contestuale. Importante mettere in evidenza come al progresso nei livelli corrisponderà una maggiore libertà d’azione e maggiori poteri del vostro fido evidenziatore e in questo modo potremo sperimentare soluzioni sempre nuove per risolvere un determinato enigma, dando così sfogo alla vostra inventiva e immaginazione. Sarete sorpresi dalla moltitudine di possibilità. Il gioco non durerà moltissimo, siamo attorno alle dieci ore infatti, ma la sperimentazione di nuove soluzioni e i collectibles come gli occhi di Moustacho o i pezzi di amuleto da trovare vi spingeranno a rigiocarci parecchie volte. Gli achievement in totale sono invece 36 per un totale di circa 1000 punti.
Disegna che ti passa
Come abbiamo già ribadito, il vero fulcro del gameplay è legato all’utilizzo del pennarello. Con esso potremo creare ramificazioni, alzare colonne di pietra, dare vita a liane o generare acqua o fiamme. Sullo scenario saranno presenti porzioni luminose che indicheranno con precisione dove e in che modo poter utilizzare il marker. Toccherà noi scegliere il tempismo adatto e la quantità di potere da utilizzare volta per volta, così come la possibilità di interazione fra i nostri poteri e gli elementi dello scenario fissi. Potremo ad esempio disegnare un particolare ramo, tagliarlo a piacimento e utilizzarlo a terra poi come piattaforma. O ancora saremo in grado di legare una liana a una colonna di pietra e sfruttarla a dovere. Ogni soluzione sarà frutto solamente della vostra intraprendenza e capacità. Niente paura comunque perché la soglia di errore è parecchio elevata e consentirà ai giocatori di sperimentare molto senza necessariamente vedere il game over troppo in fretta.
Cartoon
Il titolo sfrutta il motore Unity e possiamo affermare senza tema di smentita che lo fa in maniera parecchio convincente. Il gioco di certo non stupisce con effetti speciali ma data la tipologia di titolo e la sua caratterizzazione come prodotto budget sicuramente sono altri gli elementi di cui preoccuparsi maggiormente. La cura del prodotto è stata profusa tutta comunque e lo stile cartoonoso è molto piacevole e godibile anche su next gen. Uno dei difetti riscontrabili è quello della non sempre precisa gestione del pennarello tramite stick analogico. Questo è imputabile in primo luogo alla natura di questo titolo sviluppato in origine su dispositivi touch screen.
Concludendo
Max The Curse of Brotherhood è un ottimo titolo a prezzo budget che arricchisce in maniera importante la line up di lancio della Xbox One. Un titolo che mancava, un platform vecchia scuola con elementi parecchio interessanti che vi impegnerà e divertirà con i suoi puzzle ben congegnati. Potremo sempre trovare soluzioni innovative agli enigmi e in questo modo saremo invogliati a rigiocare il titolo più e più volte. Consigliato.
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