Monster Hunter Portable 3rd HD – Recensione Monster Hunter Portable 3rd HD

Una release mancata

Ebbene sì, il titolo che andremo a trattare è niente meno che il porting HD di quello stesso Monster Hunter Portable 3rd per psp che non ha mai visto una localizzazione occidentale. E la storia sembra ripetersi: anche la sua reincarnazione Ps3 è rimasta esclusiva per il mercato nipponico, rendendo la vita dura ai fan. A parte i parecchi rumor, spesso alimentati dalle speranze dei suddetti, mentre in Giappone sta per uscire la versione "Platinum" del titolo in questione e con l’uscita del nuovo Tri Ultimate per Wii U e 3DS all’orizzonte, sembra ormai certo che il terzo capitolo portable non vedrà mai i nostri scaffali. Le motivazioni? Da quel poco che si evince dai comunicati Capcom che si sono susseguiti nel corso del tempo, probabilmente la software house considerava una release occidentale una "perdita di tempo e soldi", in quanto secondo loro, rispetto alle vendite in madre patria, il prodotto avrebbe sicuramente fruttato meno. In ogni caso, sta di fatto che chi volesse ottenerne una copia, sarà costretto ad acquistarlo d’importazione e a giocarlo interamente in giapponese: perlomeno, fortuna vuole che la Ps3 sia region free, consentendo almeno di giocarlo su una console non nipponica. Comunque sia, è ormai noto che Capcom (almeno per quanto riguarda questo brand), ha una predilezione per l’utenza giapponese, per ovvi motivi: vendere un prodotto come Monster Hunter in Giappone significa che qualsiasi versione, per qualsiasi piattaforma, venderà come minimo centinaia di migliaia di copie, cosa non assodata alla stessa maniera in America o Europa, nonostante nel corso degli anni si sia andata cementando una certa fan base anche nel resto del mondo. Un altro fattore che forse può aver influenzato la scelta della casa nipponica, potrebbe essere il setting particolarmente orientaleggiante di questo capitolo, sia per gli abiti che il villaggio e le terme tipicamente giapponesi, che sono forse state considerate troppo caratteristiche per incontrare i nostri gusti.


                        Le ambientazioni così come gli abiti, ricordano da vicino il Giappone
 

Vecchie glorie e new entry
 
In questo titolo ci ritroveremo ancora una volta alle prese con innumerevoli mostri (grandi e piccoli) da cacciare, così come con materiali da raccogliere ed equipaggiamenti da forgiare. Sebbene la formula di Monster Hunter rimanga pressappoco invariata, il titolo in questione presenta numerose novità prese di peso dal Tri (capitolo per Wii) che non sono da sottovalutare. Ma andiamo con ordine. Anzitutto, i mostri: il "roster" di creature perde numerosi nemici dei vecchi capitoli portatili (fra questi Blangonga, Kushala Daora e Kirin), tuttavia ne conserva altri (ad esempio Rathalos, Rathian e Tigrex). A questi naturalmente si aggiungono svariate altre prede, di cui citiamo i nomi ufficiali occidentali per chiarezza: l’Arzuros, una sorta di orso, il Volvidon, una specie di armadillo-formichiere, e Nibelsnarf, una creatura simile ad un enorme pesce dai denti acuminati che nuota nelle sabbie del deserto. Il mostro mascotte del capitolo, invece, è lo Zinogre (in giapponese Jinouga), conosciuto come "Wyvern Lupo di Tuono". Vi sono anche alcuni nemici già comparsi in Monster Hunter Tri, quali Barroth, Barioth, Jhen Mohran e Agnaktor, per citarne solo alcuni. Ma non finisce qui: alcuni mostri ottengono in questo capitolo delle "sottospecie", che differiscono per aspetto, debolezza e alcune mosse rispetto a quelli originali. Se un normale Agnaktor è un mostro che sguazza nella lava, la sua sottospecie ghiacciata vive nella Tundra ed è invece debole alle fiamme.


                      L’Aoashira (da noi Arzuros) sta per fare dello spezzatino di cacciatore…

 

Naturalmente anche le armature differiscono per aspetto e per le abilità che garantiscono al cacciatore, e questo ci porta a parlare dell’equipaggiamento. Un’altra novità per il capitolo Sony sono infatti le armi: questo titolo, assieme all’Ultimate in uscita a Marzo, possiede il numero più completo (per tipi) di armi, vantando tutte quelle presenti nei capitoli psp e aggiungendo l’ascia cangiante del Tri. Anche le decorazioni sono gestite in maniera del tutto simile al capitolo Wii, con la comparsa dei talismani, oggetti equipaggiabili oltre la corazza che aggiungono altri punti abilità e/o slot aggiuntivi per i nostri set. Un altro cambiamento è stato apportato, rispetto allo Unite, alla cucina gestita dai Felyne: essa è stata sostituita da delle terme. In poche parole, per sbloccare abilità utili e aumentare salute e resistenza prima di una missione, dovremo farci il bagno e bere una speciale bevanda, piuttosto che pranzare con i cibi cucinati dai nostri fedeli gatti. Anche il sistema per potenziare le terme è differente: se una volta era necessario far cucinare i gatti per migliorare le loro doti di chef, ora dovremo imbarcarci in speciali missioni di caccia, ognuna delle quali, se portata a termine con successo, aumenterà le capacità delle fonti termali (fino a portare la salute e la resistenza al massimo, ovvero 150) e vi darà la possibilità di bere drink dagli effetti sempre diversi. Un’altra aggiunta riguarda invece i vostri compagni pelosi: rispetto a Unite sarete in grado di portare ben due gatti in missione con voi, sottoporli a diversi allenamenti per migliorare le loro caratteristiche come nel precedente capitolo e assegnare loro abilità, tuttavia, qui potrete anche equipaggiarli con armi e armature proprio come il vostro cacciatore, rendendoli sicuramente più agguerriti che mai.


                                         Anche i vostri fidi compagni faranno il bagno!

Per quanto concerne le ambientazioni, la maggior parte di esse sono riprese direttamente dal capitolo Wii, come il deserto, il vulcano e l’isola deserta, con la differenza che alcune come quest’ultima e la foresta inondata sono state private delle sezioni acquatiche per ovvi motivi di scomodità dei comandi, dovuti al fatto che il titolo originariamente è stato progettato per Psp. Vi sono però alcune nuove aree come il ruscello montano (Mountain Stream) e la Sommità della Montagna, luogo dove si affronterà il "Boss finale" di questo capitolo, l’Amatsumagatsuchi. Ritorna in pompa magna anche la fattoria, in questo caso del villaggio di Yukumo: sebbene gestita pressoché allo stesso modo, una volta potenziata adeguatamente vi permetterà di avvalervi dell’aiuto di quattro dei vostri gatti per reperire insetti, pesci e minerali, e allo stesso modo del gatto Trenya in Unite, potrete mandarli in missione nelle varie zone per raccogliere tutto ciò che riusciranno a trovare. Le missioni sono come sempre strutturate in tre gradi: villaggio (offline), gilda di grado basso e gilda di grado alto (entrambe come sempre affrontabili sia in solitaria che con altri giocatori). Ciò ci porta a parlare del comparto multiplayer: qualcuno potrebbe essere scettico, ma se siete dotati di molta pazienza e una connessione ad internet, c’è una piccola comunità occidentale online persino sui server giapponesi. Per poter giocare in rete infatti, il titolo sfrutta la modalità Ad hoc (similmente a quella Psp), la quale collega i giocatori ai server. Anzitutto è necessario installare il gioco e l’Ad hoc giapponese inclusi nel disco, dopodiché (qui cominciano le complicazioni) creare un account psn giapponese e accedere con l’Ad hoc per scaricarne l’ultima versione. Una volta fatto questo, bisogna collegare la Ps3 tramite Ethernet (il wi-fi non funziona per l’Ad hoc) ed entrare col proprio account, collegandosi così al server nipponico. Scrivere nella chat di gioco col controller è quasi una punizione divina, ma se siete fortunati possessori di una tastiera compatibile con Ps3 o dell’headset, riuscirete comunque a trarne non poco divertimento.


                             Lo Zinogre (Jinouga) nella nuova zona del "Ruscello Montano"

A livello di comandi, infine, segnaliamo che le armi possiedono le nuove mosse aggiunte sul Tri (ad esempio il colpo laterale per la spada lunga e il nuovo colpo caricato per lo spadone), e che in generale si riesce a gestire molto più facilmente la telecamera, grazie al fatto che gli sviluppatori hanno inserito nel porting il supporto per la levetta destra, permettendoci un controllo di visuale e personaggio molto simile a quello concesso da Monster Hunter Tri (se giocato con il classic controller). Una cosa non da poco che sicuramente farà molto piacere a tutti i fan, rendendo al contempo le cose più semplici per i neofiti. L’unico neo che salta all’occhio, specialmente per chi ha giocato i precedenti titoli, è però la distanza della visuale: dovendo riportare lo schermo di una Psp sulla tv, Capcom è stata costretta, per evitare di "stirare" eccessivamente l’immagine, ad avvicinare la telecamera al cacciatore, rendendo qualche volta difficile vedere le azioni dei mostri o i colpi in arrivo da dietro o dai lati nelle fasi più concitate dell’azione. Passando invece a trattare la longevità, Monster Hunter Portable 3rd HD contiene un numero di missioni grossomodo simile a quello del suo predecessore, il Freedom 2, in ogni caso sempre con la possibilità di scaricare numerose quest aggiuntive, alcune delle quali, come nel Tri, frutteranno alcuni speciali "buoni" con i quali creare armi ed armature esclusive, come la celebre spada Tessaiga di Inuyasha o l’armatura di Snake di Metal Gear Solid per i vostri gatti. Nonostante per completare il gioco siano sempre necessarie almeno 150, 200 ore, è da segnalare il fatto che la curva di difficoltà è una delle più basse raggiunte nella serie, il che è positivo per chi si avvicina per la prima volta al brand ma rende sicuramente più breve e forse un po’ meno entusiasmante il titolo per i più navigati. I mostri infatti possiedono parametri (specialmente la vita) molto più bassi della norma, ad esempio, anche con armi non particolarmente potenti, sarete in grado di uccidere il nemico dell’ultima quest urgente del villaggio (il Jhen Mohran) con estrema facilità: niente a che fare con la titanica battaglia contro il Lao Shan Lung di Kokoto nel primo Monster Hunter Freedom, per chi la ricorda. Fortunatamente il grado alto della gilda offre ancora un minimo di sfida se affrontato in solitaria, poiché giocando in gruppo, la difficoltà è pari a quella delle quest del villaggio affrontate da soli.

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