Mortal Kombat – Anteprima Mortal Kombat

Un ritorno al passato per un picchiaduro conosciuto per l’elevata qualità grafica creata fotografando attori in carne e ossa e, soprattutto, per i livelli di violenza. Dopo i passati capitoli in 3D, Midway ha deciso di riavviare la serie in tutti sensi: sia riproponendo un gameplay bidimensionale, sia narrando nuovamente la storia dei primi tre episodi, con le dovute modifiche. All’inizio dello sviluppo Midway incontrò problemi finanziari che fecero fallire lo studio; Warner Bros. quindi acquistò tutti i diritti della serie, tese la mano agli sviluppatori e li fece rialzare cambiando il loro nome in NetherRealm, che proseguirono quindi con la creazione del gioco come se nulla fosse accaduto. Il destino a volte è subdolo, creando un nuovo inizio sia per il gioco che per lo studio.
 

Mortal Kombat

Come già accennato il gioco ripropone le vecchie meccaniche 2D, aggiungendo comunque nuovi elementi al gioco come le mosse X-Ray. È stato aggiunto un nuovo indicatore che si riempie eseguendo le varie mosse ed è suddiviso in tre blocchi, ognuno dei quali sbloccherà mosse speciali più potenti che culmineranno appunto nella mossa X-Ray del personaggio. Questa mossa devastante è composta una serie di colpi accompagnati da zoom da parte della telecamera che mostrerà l’interno del corpo dell’avversario e come le varie ossa si spezzano sotto gli attacchi. Sono comunque solo coreografici e non hanno alcun effetto debilitante sul personaggio, dopotutto con il collo spezzato non si dovrebbe più essere in grado di combattere, ma non è così. Ogni personaggio ne ha una sola ma ne esistono di diversi tipi, ad esempio quella di Jhonny Cage è una contromossa ma per Reptile è una presa, e può essere eseguita premendo contemporaneamente due pulsanti dorsali (L2 +R2 su PlayStation 3 e i grilletti su Xbox 360) quando la barra speciale è riempita al massimo e l’indicatore "X" è visibile. Questo brutale elemento del gioco non ha certamente eliminato le fatality, che abbiamo visto essercene 4 per ogni personaggio, di cui una sola era visibile, con le altre probabilmente in attesa di essere sbloccate, anche se siamo piuttosto sicuri che la visibilità della combinazione non precluda a un giocatore che le conosca di farla. Sulle fatality è stata aggiunta una modalità di addestramento dedicata: secondo gli sviluppatori tutti conoscono l’esistenza delle fatality ma sono in pochi quelli che riescono a farle bene e per questo motivo hanno deciso di introdurre questo tutorial. Lo schermo mostra la combinazione insieme ad una evidenziazione dell’area entro la quale la mossa può essere eseguita con successo, perché stare troppo vicini o troppo lontani non permette di attivarla.
Oltre alla modalità più classica 1 VS 1 torna la modalità a squadre 2 VS 2, e navigando nel menù abbiamo potuto vedere anche la possibilità di giocare in 3 o 4 giocatori, in cui non sappiamo cosa sia possibile fare ma la cosa più probabile pare essere la gestione di un torneo a rotazione. Nella modalità in singolo compare per la prima volta la Challenge Tower, una serie di 300 sfide da affrontare in ordine di difficoltà crescente con vari personaggi, gli sviluppatori hanno dichiarato che nessuno di loro è riuscito a completare l’ultima sicuramente entro i primi 5 tentativi, forse anche di più. Il produttore associato Erin Piepergerdes ha ammesso di non esserci ancora riuscito; per questo motivo sono ansiosi di vedere il primo che riuscirà a completare la sfida.
Le sfide disponibili saranno divise in quattro gruppi: Test your Might, Test your Sight, Test your Strike e Test your Luck. Mentre le prime tre sono di stampo più classico, proponendo sfide con qualche limitazione, per esempio sulla parata, oppure scontri particolarmente difficili o ancora la distruzione totale di una serie di oggetti nell’arena entro un periodo di tempo stabilito, Test your Luck invece è completamente diverso e casuale: ad inizio dello scontro apparirà una slot machine che selezionerà prima l’avversario e nelle altre due selezionerà alcuni modificatori al combattimento, per esempio cambiando la potenza, oppure grafici come la scomparsa delle teste nei lottatori o il sangue colorato come l’arcobaleno o lo schermo a tratti completamente oscurato costringendo al combattimento alla cieca.
Per il roster, composto dai personaggi dei primi tre capitoli più 2 completamente inediti, vediamo un totale di 26 personaggi (+2 già annunciati nei DLC e Kratos nella versione PlayStation 3): non si avvicina ai 62 di Mortal Kombat Armageddon, e la cosa può essere considerata un bene per il bilanciamento, ma è comunque un buon numero.
 

2 contro 2

La grafica è sicuramente notevole, utilizzando una versione profondamente modificata dell’Unreal Engine 3 stupisce per il dettaglio sia degli scenari che dei personaggi che per tutto il combattimento dall’inizio fino alla fatality porteranno i segni della lotta con tutte le ferite subite. La versione PlayStation 3 supporterà inoltre alcune opzioni per il 3D stereoscopico, che sono nella giusta quantità per permettere a chiunque un’ottima visione regolandone le impostazioni, tuttavia nonostante la versione mostrataci fosse proprio quella per la console Sony, non abbiamo potuto provare la modalità stereo-3D. A livello tecnico nulla da dire dunque, se non che per la qualità visiva possiamo confermarlo come uno dei migliori giochi di questa generazione e di sicuro il miglior picchiaduro.

 

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare gli sviluppatori, potete leggere la trascrizione qui.
Mortal Kombat uscirà il 21 aprile 2011 su PlayStation 3 e Xbox 360.

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