N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure – Recensione PC

L’oscurità da sempre è sinonimo di paura, di ignoto. Eppure, superato l’iniziale timore, in essa può nascondersi una verità e un barlume di luce in grado di ridare speranza anche a chi nella notte più buia non vede altro che solitudine e disperazione. N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure riesce in questo intento, dando al giocatore tanti diversi elementi su cui riflettere all’interno di un mondo fatto sì di oscurità ma anche di tantissime luci e riflessi luminosi.

Il nascondiglio segreto dei Briganti

Descrivere la trama plasmata dalla mente di Carlo Ivo Alimo Bianchi e di Storm in a Teacup non è un compito semplice per via di due storie parallele: la prima è quella dietro all’isola dei Briganti dove il protagonista, uno strano bambino incappucciato, giunge su una barca trasportato dalla corrente del mare e nella quale incontrerà un particolare compagno di viaggio; mentre la seconda riguarda la storia di Nero e della sua famiglia. Pochi elementi che però andranno pian piano a dipingere un affresco profondo e maturo, mentre andremo a scoprire questa terra piena di zone d’ombra ma anche di luminescenze, surreale e allo stesso tempo fiabesca. Come molti titoli indie anche N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure è un’avventura in prima persona sviluppata tramite motore grafico Unity. Uscito lo scorso anno in esclusiva per Xbox One, si è notata la difficoltà nell’ottimizzazione del titolo proprio per l’utilizzo di Unity, come dimostra l’accoglienza non sempre entusiasta della critica in rapporto a un prezzo proposto (19,99 € lo scorso anno, ora dimezzato) leggermente alto rispetto alla longevità del prodotto. Annunciato anche per PlayStation 4 e PC, qui distribuito tramite Steam da SOEDESCO, su quest’ultima piattaforma sembra fin da subito che le cose siano nettamente migliorate.

N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
Il nostro arrivo sull’isola dei Briganti vedrà un particolare comitato d’accoglienza: sconsigliato il bagno in mare.
Un viaggio tra luci e ombre

Fin dalle prime battute di gioco si evidenzia la scelta di Storm in a Teacup di puntare tutto sulla trama come dimostrano la presenza di una voce narrante, col compito di fornirci nuovi dettagli sulla vicenda in determinate situazioni, e delle tante scritte fluttuanti, quasi fluorescenti, che ci aiuteranno a comporre il puzzle di N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure. Per questo motivo il gameplay è piuttosto semplificato con tre possibili azioni: interazione tramite tasto sinistro del mouse, lancio di una sfera di energia tramite pressione del tasto destro del mouse e rilascio col sinistro, barra spaziatrice per indirizzare il nostro compagno di viaggio. Tali azioni sono propedeutiche alla risoluzione dei vari enigmi sparsi nell’isola, alcuni dei quali obbligatori mentre altri avranno il solo scopo di chiarire nuovi risvolti sulla trama.

N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
Nonostante l’oscurità preponderante delle prime fasi, fin da subito ci saranno punti di luce dai colori particolarmente azzeccati.

A ben vedere non si può parlare di avventura grafica canonica, nonostante la presenza di enigmi, sia per la mancanza di indizi preposti alla risoluzione degli stessi sia per la loro semplicità e scarsa varietà. Gli enigmi riguarderanno quasi esclusivamente l’ordinamento di alcuni dispositivi, la pressione di pulsanti grazie all’aiuto del nostro compagno di viaggio e l’accensione di interruttori con il nostro particolare potere. A ben vedere questi elementi dovrebbero fin da subito scoraggiare i patiti dei classici punta e clicca in cerca di nuovi intricati enigmi dove potersi arrovellare ma, come già accennato, siamo di fronte a un gameplay esclusivamente orientato al racconto. Questo non vuol dire che dovremo semplicemente camminare o correre senza meta ma avremo uno scopo ben preciso nella risoluzione dei misteri dietro all’isola dei Briganti e sulla storia di Nero. Inoltre avremo una buona libertà di esplorazione e di risoluzione di puzzle facoltativi, insieme a un extra rappresentato dalla raccolta di frammenti di ricordo in grado di svelarci ritratti particolari.

N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
Sulla destra il misterioso compagno di viaggio del protagonista, la sua presenza sarà essenziale per la risoluzione di diversi enigmi.
Un mondo luminescente

A livello grafico, come accennato, il motore Unity si dimostra decisamente meglio ottimizzato su PC: non abbiamo notato cali di frame rate, collisioni di sorta o rallentamenti particolari. Tutto sembra essere stato sistemato per garantire al giocatore di godere appieno del lavoro artistico fatto nella creazione di quest’isola dagli ambienti variegati e dotati di luci e colori bellissimi. Difficile non rimanere a bocca aperta nell’osservare certi quadri di gioco, veri e propri affreschi, in cui tutto l’ambiente sembra vivere e fluire in un costante movimento quasi abbagliante grazie agli studiati giochi di luce e ombra così come per la scelta cromatica e di design ineccepibile.

N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure Art
Il livello di qualità artistico si apprezza anche dagli artwork diffusi per promuovere il titolo.

Purtroppo, come molti titoli analoghi, anche N.E.R.O. patisce una scarsa longevità generale e, nonostante la raccolta dei frammenti di ricordo e gli achievement (24 su Steam), non andremo oltre le 2-3 ore di gioco a seconda della nostra volontà di risolvere tutti gli enigmi facoltativi o meno. L’altro difetto, accennato prima, è la scarsa difficoltà dei puzzle proposti, obbligatori o meno: non sarà un’impresa riuscire a trovare una risoluzione anche solo andando a tentativi vista la mancanza di indizi in alcuni puzzle. L’unico scoglio, quasi insormontabile, riguarda l’ultimo enigma (di cui non vi sveleremo i particolari) e che potrebbe davvero bloccarvi di punto in bianco senza nessun aiuto dall’ambiente circostante. Fortunatamente gli aspetti negativi terminano qui, vista la presenza di un comparto sonoro di buona fattura e di una localizzazione in lingua italiana tramite sottotitoli assente nella versione originale Xbox One. Le musiche, delicate e magiche, accompagneranno i nostri passi così come i suoni ambientali e la voce narrante (in inglese) che si rivelerà una piacevole e rassicurante compagna di viaggio.

N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
Difficile non apprezzare questi paesaggi, la medusa sarà un elemento ricorrente di N.E.R.O come scoprirete nel corso del gioco.

Non possiamo sorvolare del tutto sulla scarsa difficoltà di alcuni enigmi o sull’esigua durata dell’esperienza di gioco ma, nonostante questo, l’opera seconda di questo giovane team italiano vale la pena di essere scoperta grazie a una toccante trama e a un’ottima direzione artistica. Non è un caso che i personaggi di N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure abbiano un aspetto che ricorda quello di certi stregoni: il mondo creato da Storm in a Teacup nasconde davvero una magia insita in un’ambiente molto originale e in una storia che si dimostra ben più matura di quanto possa sembrare a prima vista.

8.5

Pro

  • Trama fiabesca e toccante
  • Direzione artistica pregevole

Contro

  • Estremamente breve
  • Enigmi scarsamente vari e non troppo impegnativi
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento