Nights of Azure 2: Bride of the New Moon – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Il primo Nights of Azure ha ricevuto giudizi variabili sia dal pubblico che dalla stampa specializzata, per via della natura intrinsecamente buona della nuova IP e delle idee che portava avanti, spesso però non supportate da un altrettanto valido livello tecnico e qualitativo. Con Nights of Azure 2 Gust ci riprova, cercando di imparare dagli errori del passato e di offrire quella che, trama a parte, è una versione riveduta e corretta del gioco precedente.

Nights of Azure 2

Nights of Azure 2 è un Action JRPG ambientato dopo gli eventi di Night of Azure: l’incipit è in realtà estremamente simile, in quanto anche stavolta il giocatore si troverà a impersonare un Agente della Curia, Aluche, il cui compito è salvare la Sacerdotessa Liliana. Portato a termine il proprio compito, Aluche viene nominata Cavaliere e incaricata di accompagnare Liliana nel suo viaggio per la salvezza del mondo, in quanto  scelta come prossimo sacrificio per sigillare il potere della Moon Queen e prevenire l’arrivo di una notte eterna sul mondo.

Ancora una volta, quindi, si ha a che fare con un pellegrinaggio per prevenire la scomparsa del genere umano, anche se in questo caso le giovani sono fin da subito a conoscenza del triste destino che attende una delle due. La faccenda si complica quando il viaggio delle due viene interrotto da Ruenheid, loro amica d’infanzia nonchè traditrice della Curia e dall’apparizione della stessa Moon Queen. Terminato l’incipit narrativo, la protagonista otterrà poteri straordinari, derivati dal sangue blu dei demoni, ma a un carissimo prezzo.

Nonostante le premesse per una storia intrigante ci siano tutte, va detto che sviluppo dei personaggi e coerenza narrativa si attestano sul livello del titolo precedente, rimanendo piacevoli e con buoni spunti di riflessione ma senza reali idee originali, men che meno memorabili. La caratterizzazione delle protagoniste è abbastanza piatta e il loro carattere segue da manuale il comportamento delle “maschere” giapponesi, anche se è innegabile che non manchino situazioni forti e drammatiche che non lasciano indifferenti. Il maggior punto di forza di Nights of Azure 2 rispetto al prequel è un cast più nutrito e variegato, ovviamente tutto al femminile, estremamente prosperoso e poco vestito.

Nights of Azure 2

Il fanservice di Nights of Azure 2 riesce persino a superare quello del gioco originale, presentando un design degli abiti, banter d’intermezzo e inquadrature tattiche che spesso rischiano di rovinare il mood serioso della storia, ma che sicuramente faranno gioire (e non solo) i giocatori di sesso maschile. Peccato quindi per il comparto grafico non sempre all’altezza e sicuramente sottotono per l’attuale generazione videoludica: le animazioni restano comunque di buona qualità e l’art design di ottimo livello, eccezion fatta per le creature – boss compresi – che gli sviluppatori sembrano aver trascurato per dedicarsi esclusivamente alle ambientazioni e al cast principale.

Anche stavolta il comparto audio è piacevolissimo, merito di un doppiaggio giapponese molto curato (per quanto manchi nuovamente la localizzazione italiana di menu e sottotitoli) e di una colonna sonora ispirata e sempre d’accompagnamento. Unica pecca sono le battute dei personaggi durante gli scontri, davvero poche e ripetute di continuo, al punto da risultare fastidiose.

Il gameplay di Nights of Azure 2 è stato reso meno macchinoso e più tecnico rispetto al primo gioco di questa IP. Il gruppo di Aluche è ora composto da due Servan e da una Lily: i primi sono nuovamente le creature demoniache a servizio della protagonista, mentre la seconda è un personaggio umano, con il quale il giocatore potrà interagire per compiere diversi tipi di attacco speciale una volta riempite le apposite barre. Ciascuna Lily ha ovviamente dei punti di forza e debolezza e tipi di attacchi differenti, per cui è sempre consigliabile scegliere la propria accompagnatrice con saggezza.

Nights of Azure 2

Stesso dicasi per i Servan che, oltre a possedere abilità utili per sbloccare nuovi percorsi all’interno delle mappe di gioco, aiuteranno il giocatore durante i combattimenti con attacchi (anche elementali) e abilità speciali. Alcuni Servan speciali sono persino in grado di trasformarsi temporaneamente in un’arma, andando a modificare drasticamente il già variegato moveset classico a disposizione della protagonista. In Nights of Azure 2 i Servan non possono equipaggiare accessori, che saranno limitati ai personaggi umani, ma potranno essere potenziati grazie ai Punti Servan e, una volta raggiunto il livello adeguato, potranno reincarnarsi ed evolversi in una forma diversa e più potente.

Come spesso accade nei titoli JRPG, la voglia di farmare compulsivamente tra una missione principale e l’altra è tant: Gust ha deciso di limitare questo processo, introducendo la meccanica del tempo limite (e giustificandola anche a livello narrativo) per via del quale non sarà possibile rimanere sul campo di battaglia per oltre dieci minuti di tempo reale, al termine dei quali il party verrà automaticamente teletrasportato al campo base per il resoconto di fine missione. È possibile prolungare il tempo a disposizione per facilitarsi la vita, ma il ticchettio dell’orologio di gioco rimarrà una costante presenza per tutta la durata della prima run e fino ai titoli di coda. Il giocatore è quindi obbligato a pianificare con una certa attenzione dove agire e cosa fare nella mappa selezionata, per completare il maggior numero possibile di missioni (anche secondarie) e potenziare quanto basta il gruppo perchè riesca a fronteggiare le sfide più ostiche.

Nights of Azure 2

Un eccessivo temporeggiare o un’organizzazione infelice delle priorità del giocatore condurrà all’inesorabile game over. Fortunatamente è il gioco stesso a prevedere, oltre alle classiche azioni si salvataggio e caricamento dei file, anche la possibilità di ricominciare da capo il capitolo in corso, per ottimizzare al meglio tempo e risorse a disposizione.

Se da una parte questa scelta di level design richiede un impegno nettamente superiore al primo Nights of Azure, va anche detto che come meccanica può risultare avvilente e per più di un motivo: in primis, si tratta di qualcosa di completamente nuovo per il brand, che quindi potrebbe non essere apprezzata dai fan del titolo originale; in secondo luogo, limita la voglia di sperimentare combo di Lily e Servan, a meno di perdere i propri progressi e ripetere il capitolo da zero, senza che sia data la possibilità di saltare i filmati; infine, ha obbligato gli sviluppatori a creare boss fight molto brevi e semplici, per non rendere troppo frustrante l’esperienza a chi, magari, raggiunge l’arena di fine stage con giusto una manciata di minuti a disposizione.

Va detto che questa condizione viene meno una volta terminato il gioco, ma considerando che non tutti i giocatori hanno tempo (e voglia) di dedicarsi al completismo di un titolo, non è da escludere che la scelta del tempo limite possa rivelarsi un’arma a doppio taglio ai fini del miglioramento del gameplay.

Nights of Azure 2

Nights of Azure 2 amplia la narrazione – e il fanservice – del titolo originale e fa ben sperare nella nascita di una nuova saga di Action JRPG. Il gioco migliora il predecessore sotto quasi ogni punto di vista, osando non poco con l’aggiunta di un time limit durante le missioni. Rimane qualche sbavatura tecnica, una telecamera non sempre accondiscendente e un comparto grafico con ampio margine di miglioramento, ma i passi avanti ci sono stati e non sono stati pochi.

8.1

Pro

  • Ambientazioni piacevoli
  • Buona colonna sonora
  • Fanservice a secchiate

Contro

  • Manca la localizzazione italiana
  • Grafica datata
  • Il limite di tempo può indisporre
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