Omen Exitio: Plague – Recensione

Recensito su PC

Omaggio a quei mai troppo rimpianti librogame che hanno conosciuto il loro apice tra gli anni ottanta e novanta e traendo la propria linfa narrativa dall’immaginario orrorifico della mente di H.P. Lovecraft, Omen Exitio: Plague è l’ultima fatica di Tiny Bull Studios, team indipendente e italianissimo di Torino, già pioniere della realtà virtuale a “suon” di ecolocalizzazione in Blind.

A distanza di anni dalla riuscita trasposizione su PC e console del celeberrimo Lone Wolf, il Lupo Solitario del compianto Joe Dever, grazie a Omen Exitio: Plague anche la compagine di orrori della mitologia lovecraftiana appartenente al ciclo di Cthulhu trova il suo meritato spazio all’interno della vasta offerta videoludica indipendente. Primo episodio di quella che ci auguriamo possa diventare una saga prosperosa, Plague coniuga in maniera semplice ma essenziale l’esperienza di narrativa classica a quel sistema di interattività proprio del mezzo videoludico.

Il risultato? Un’avventura da leggere tutta d’un fiato che ci riporterà con la mente a scandagliare quel sottile velo che separa la realtà dall’illusione: aggrappatevi forte però, Omen Exitio: Plague metterà a dura prova la realtà come l’avete sempre conosciuta!

Zanzibar, fine ‘800. Cosa ci fa Jake Huntington, un ricercatore medico londinese rispettato e benvoluto in patria, su una nave diretta nel continente nero? Quella che doveva essere una delle tante spedizioni militari oltreoceano dell’Epoca Vittoriana ben presto si rivelerà l’inizio di una avventura che porterà Jake a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto. Tra conti aperti col passato, la minaccia di un’epidemia globale e catastrofica e nuovi orrori innominabili, il medico inglese sarà il mezzo del completo declino dell’umanità o la chiave di una improbabile salvezza?

Questo spetta a noi deciderlo. Omen Exitio ci propone un’interfaccia semplice e intuitiva, che avrebbe tuttavia potuto offrire con poco sforzo qualche fronzolo in più: sullo sfondo di un libro ingiallito dal tempo ci ritroveremo a tessere, pagina dopo pagina, il destino di Jake Huntington e dell’umanità intera. L’interazione avverrà tramite la scelta, a fondo pagina, di una delle opzioni di dialogo o di azione proposte, che condurranno a diversi scenari a seconda di molteplici variabili. Scelte pertinenti o fortuite ci permetteranno di acquisire punti esperienza, spendibili per migliorare una delle cinque peculiarità che caratterizzano il protagonista.

Omen Exitio: Plague

Combattimento, osservazione, medicina, agilità e carisma potranno così essere evoluti e contribuiranno al successo o al fallimento delle opzioni di dialogo: col proseguo dell’avventura, occorrerà investire un maggior numero di punti esperienza per raggiungere un adeguato livello delle abilità che ci permetteranno di avere la meglio sui nemici, reali o immaginari, e sopravvivere a tutte le pagine da cardiopalma che ci attendono.

Chi ben conosce i giochi che hanno la mitologia lovecraftiana come sfondo, siano essi boardgame, giochi di ruolo o videogame, sanno che andranno incontro a un minimo comune denominatore: la difficoltà del gameplay o più in generale l’improbabilità del raggiungimento della vittoria nell’esperienza ludica! In Omen Exitio i ragazzi di Tiny Bull Studios hanno scelto, anche per peculiari contingenze narrative, di non percorrere questa strada: i punti esperienza ottenuti saranno davvero molti e permetteranno di migliorare le abilità del protagonista ben oltre lo stretto necessario utile a conseguire il migliore dei finali.

I punti saranno spendibili in qualsiasi momento, anche un attimo prima di compiere una determinata scelta: questo ne facilita enormemente l’assegnazione, minando tuttavia il fascino dell’evoluzione del personaggio e annullando del tutto l’effetto sorpresa. Una soluzione sarebbe stata quella di istituire “check point” in punti precisi del gioco dove poter spendere i punti accumulati, in maniera univoca e senza seconde occasioni fino all’introduzione di un eventuale capitolo successivo. Allo stesso modo, la mancanza di Game Over snatura e riduce il senso di frustrazione e impotenza frutto dell’ignoto che la sceneggiatura non manca mai magistralmente di instillarci e allo stesso momento automatizza il sistema di assegnazione dei punti che verranno così semplicemente spesi “al bisogno”.

Omen Exitio: Plague

In alcuni nodi narrativi, spesso legati ai numerosi personaggi secondari e figure storiche di cui Jake farà conoscenza, ci troveremo ad affrontare quelle che vengono definite Imprese: sbrogliando la matassa di situazioni complicate, riuscendo in azioni chiave o semplicemente ottenendo oggetti importanti ai fini narrativi avremo accesso a una serie di Imprese il cui successo o fallimento verrà registrato in una apposita sezione del diario personale di Jake, all’interno del quale troveremo gli appunti sullo svolgimento dell’avventura, le schede personaggio delle figure chiave incontrate e l’immancabile inventario.

Con l’avanzare della storia sarà tangibile il lento ma inesorabile declino della ragione del dottor Jake Huntington: pagina dopo pagina, scelta dopo scelta, in perfetto stile lovecraftiano ci troveremo a perdere il contatto con la realtà che ci circonda, sempre che di realtà e non di illusione si tratti, sopraffatti dal quel senso di paranoia e confusione che ben conoscono gli appassionati del Solitario di Providence.

Da Londra a Zanzibar, passando per Delft, Liverpool, New Bedford e non a caso proprio fino a Providence le pagine ben dipingono l’atmosfera e le peculiarità delle strade dei paesi che ci troveremo rocambolescamente a percorrere nel tentativo di sfuggire e allo stesso tempo sopraffare il Culto dell’Antico scelto come nemesi del primo episodio di Omen Exitio.

Omen Exitio: Plague

Come in ogni librogame che si rispetti, ogni scelta che andremo a compiere avrà un più o meno diretto e immediato impatto sull’evolversi dell’avventura, che ben presto confluirà in uno dei cinque differenti finali previsti: una run di gioco completa si attesta tra le tre e le quattro ore e ci condurrà senza soluzione di continuità all’epilogo. Riuscirà Jake a sopravvivere all’orrore o ne diventerà parte?

In questo tramonto di un ottocento tutto da leggere, grande cura è stata posta dai ragazzi di Tiny Bull Studios nella caratterizzazione dei numerosissimi personaggi con cui Jake avrà a che fare, tessendo un mosaico di situazioni che lasciano intendere una ricostruzione storica mai lasciata al caso. La ricerca stilistica e lessicale poi rende bene omaggio alla tangibile passione che i giovani e promettenti ragazzi dello studio indipendente nutrono per H.P Lovecraft.

Omen Exitio: Plague

Scambiando qualche parola con Simone Grosso, Game Director del titolo, fin da subito ci è  parso chiaro come dietro al titolo ci sia una quantità di materiale aggiuntivo, di migliorie tecniche e narrative imponenti, che ci auguriamo vedere implementate a prescindere dal successo di questo primo episodio. Dove alcuni filoni narrativi di personaggi secondari e/o storicamente esistiti non trovano modo di essere sufficientemente sviluppati nell’arco narrativo dell’episodio, eventuali aggiornamenti futuri apriranno le porte anche a questo preziosissimo tipo di contenuto che costituisce il vero valore aggiunto a una narrazione già di ottima fattura.

Un sonoro di qualità ci accompagnerà nella lettura del librogame interattivo, dove regolarmente compariranno artwork di buona fattura che proprio come per le tracce audio troppo presto risulteranno tuttavia ripetitivi e dal sapore di riciclato. La mancanza di una suddivisione in capitoli e la possibilità di giocare porzioni selezionate della narrazione ne minano in parte l’attuale rigiocabilità: tecnicismi che tuttavia non inficiano la grandissima soddisfazione di un incontro diretto col Nyarlathotep o Azathoth di turno!

Omen Exitio: Plague


Disponibile su Steam , Omen Exitio: Plague è un titolo dedicato a qualsiasi fan e simpatizzante della mitologia lovecraftiana. Primo episodio di quella che ci auguriamo diventare una vera e propria saga di “presagi di distruzione”, nonostante la natura ancora acerba Plague nasconde alla luce del sole un potenziale narrativo che ci ha colpito. Se non siete amanti del polipone più pericoloso dell’Universo o l’idea di “giocare leggendo” non è nelle vostre corde, Omen Exitio: Plague non è un titolo che spetta alla vostra libreria Steam. La speranza è quella di vedere presto qualche update che ci permetta di apprezzarne al meglio la profondità stilistica e che ne valorizzi la complessa sceneggiatura: sappiamo per certo che i ragazzi di Tiny Bull Studios hanno numerose idee in cantiere e non vediamo l’ora di seguirne l’evoluzione!

8

Pro

  • Un'avventura imperdibile per gli amanti di H.P. Lovecraft
  • La narrazione di qualità, fedele alle atmosfere del ciclo di Cthulhu
  • Ricostruzione storica e geografica accurate, trasmettono tutta la passione del giovane studio di Torino

Contro

  • Un titolo tecnicamente acerbo, ma dal potenziale indiscusso
  • Interfaccia essenziale, intuitiva ma che può offrire di più
  • Artwork e sonoro di qualità ma troppo presto ripetitivi
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento