Paper Mario: Color Splash – Recensione

Il 3 Marzo 2016 Nintendo presentò a sorpresa un nuovo capitolo della serie Paper Mario in un suo Nintendo Direct. Nonostante lo stupore la gioia fu immensa per tutti i fan nonostante diverse critiche per l’apparente mancanza di elementi RPG come accadde in Paper Mario: Sticker Star. Quarto capitolo principale della serie (sesto, se consideriamo gli spin off Super Paper Mario e Mario & Luigi Paper Jam Bros), Paper Mario: Color Splash si è mostrato pieno di meccaniche inusuali, tutte votate all’uso della vernice e del colore, facendo l’occhiolino all’enorme successo ottenuto da Splatoon. Ma sarà davvero un successore del tanto criticato Sticker Star, oppure Nintendo avrà imparato dai suoi errori dando al pubblico ciò che voleva?

Paper Mario: Color Splash

Un mondo in bianco e nero

La storia parte con Paper Peach che riceve una lettera dalla misteriosa Isola Prisma. Tale lettera però si rivela essere un Toad in bianco e nero, tutto spiegazzato, e in preda al panico e alla preoccupazione. Peach lo porta a Paper Mario, il quale non si sottrae certo a una nuova avventura per scoprire le cause di tale sciagura. Si parte per l’Isola Prisma quindi, dove il nostro eroe noterà diversi oggetti  e chiazze di muri e terreno totalmente privi di colore.

Avvicinatosi a una misteriosa fontana nella piazza principale del porto totalmente prosciugata, incontrerà la sua nuova spalla: un secchio di vernice parlante e volante di nome Tinto. Costui spiegherà tutto a Mario, che verrà dunque edotto sull’esistenza delle Vernistelle colorate che rendevano la fontana un tripudio di colore brillante e infinito. Tali Vernistelle sono scomparse nel nulla, e un esercito di Tipi Timidi armati di cannucce sta succhiando via tutto il colore da ogni cosa. Sta a Mario risolvere la situazione, utilizzando il potere del colore che Tinto inserisce nel suo martello per ricolorare il mondo attorno a lui e i poveri Toad che in questo modo torneranno letteralmente in vita.

Paper Mario: Color Splash

Colori a non finire

In effetti Paper Mario: Color Splash è un’evoluzione del gameplay già visto su Sticker Star. Fortunatamente i principali difetti del titolo 3DS sono stati appianati, dando vita a un ottimo connubio che, nonostante non sia un RPG nudo e crudo, non mancherà di accontentare tutti.

Partiamo dal fulcro principale: la battaglia. Quando incontreremo un nemico sulla nostra strada e saremo costretti a combatterlo, ci ritroveremo in una schermata molto simile a quella a cui siamo già abituati dai precedenti capitoli, con un combattimento a turni nel quale potremo prenderci tutto il tempo necessario per pensare alla nostra strategia. Questa volta però, al posto di una scelta delle mosse tramite un menù formato da blocchi “?”, avremo a disposizione un numero limitato di carte visibile sul Wii U Gamepad. Ogni carta corrisponde a un tipo di attacco diverso (salti, martellate, ecc) da effettuare con i soliti minigiochi quicktime events che hanno reso la serie famosa.

Tra un grosso quantitativo di attacchi che necessitano la pressione dei pulsanti al giusto momento, troviamo una differenziazione tra carte colorate e carte in bianco e nero: quelle colorate infliggono più danni del normale, mentre quelle in bianco e nero possono essere usate così come sono oppure colorate utilizzando un po’ della limitata vernice a nostra disposizione (visibile tramite tre barre dei colori primari nella parte alta a sinistra dello schermo). Sarà nostra strategia decidere se utilizzare il colore in battaglia a sproposito o meno, col rischio di restare senza in situazioni delicate come quelle degli enigmi ambientali che il gioco di metterà di fronte. Niente paura però: non solo il colore può essere ripristinato colpendo con il martello alcuni oggetti da cui “strizzare” vernice, ma sconfiggere nemici ci farà guadagnare, a volte, delle icone a forma di martello che dopo un certo quantitativo aumenteranno il limite di colore da noi trasportabile.

In ogni caso la varietà dell’azione non si limita alle semplici carte con attacchi più o meno avanzati: sono presenti anche le Carte Nemico (lasciate cadere a caso dai nemici sconfitti) che evocheranno quel personaggio in qualità di alleato durante la battaglia corrente, infliggendo danni agli avversari ogni turno e proteggendo Mario dai loro assalti, almeno fino a quando non finirà i suoi Punti Vita, e infine le Carte Oggetto, vere e proprie evocazioni di oggetti provenienti dal mondo reale (come un estintore) che genereranno un singolo, devastante attacco.

Paper Mario: Color Splash

Battaglie a parte, il mondo di Paper Mario: Color Splash è del tutto magico e immersivo. Tutto attorno a noi è composto di carta, cartoncino, scatole di cartone e quant’altro, al punto che Nintendo ha studiato per mesi tutti i vari tipi di carta possibili e immaginabili e li ha trasposti nel suo gioco, con tanto di modalità di assorbimento della vernice, per un effetto realistico in un contesto fantasioso e colorato. In questa ambientazione fantastica non avremo una libertà open-world ma una suddivisione per livelli su di una mappa old-style alla Super Mario Bros.3, che ci permetterà di scegliere la prossima destinazione, di tenere conto di quante Vernistelle abbiamo ottenuto in uno stage e di quanta percentuale di colore abbiamo ripristinato all’ambiente.

Ogni livello è incredibilmente caratterizzato con una forte personalità: partendo dai nemici che da semplici macchiette si trasformano in entità con una volontà propria e che ci faranno morire dal ridere grazie a dialoghi assurdi e pieni di citazioni, passando per moltissimi enigmi ambientali interessanti che richiederanno colore a frotte (da risparmiare quindi nelle fasi di battaglia), e con ancora svariati oggetti del mondo reale, per terminare con una speciale forbice per “ritagliare” pezzi di ambientazione. Con quest’ultimo trick potremo far entrare Paper Mario nella sezione vuota e dargli la possibilità di raggiungere luoghi prima inarrivabili tramite una improbabile sezione platform.

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Piattezza non vuol dire bruttezza

Paper Mario: Color Splash raggiunge la vetta tecnica della serie del nostro Mario piatto. Graficamente è una gioia per gli occhi: ogni singolo dettaglio trabocca personalità, ogni singolo oggetto o parte di ambiente è creato con cura e con un tipo di carta differente. Ovunque si posino i nostri occhi si genererà un sorriso, che si trasformerà in risata durante i buffissimi dialoghi e le situazioni strampalate che si verranno a creare, possibili solamente con un’ambientazione di questo tipo.

Naturalmente come impone la tradizione non è presente doppiaggio, tuttavia la sua mancanza non si fa sentire grazie alla profonda caratterizzazione insita in ogni cosa che ci circonda. Addirittura il sistema dei punti vita, un tempo mero numero su schermo, su Color Splash è rappresentato dal colore su carta dei nostri nemici, che diventeranno in bianco e nero man mano che verranno feriti. L’avventura dura parecchio tempo e vi ritroverete per qualche decina di ore a scoprire i dettagli di un mondo tutto nuovo all’interno di una storia simpatica e che mantiene sempre alto l’interesse. Se poi siete completisti, ottenere il 100% di ogni livello sarà un obbligo e vi terrà impegnati ancora più a lungo.

Paper Mario: Color Splash

In conclusione

Paper Mario: Color Splash è il perfetto esempio di come Nintendo abbia sempre idee ben chiare e non torni sui propri passi dopo essersi discostata da un determinato genere, ma anche di come nel frattempo ascolti i feedback e i consigli dei propri utenti. Il gioco non torna a essere infatti un classico gioco di ruolo come quelli visti su Nintendo 64 o Nintendo Gamecube, tuttavia prende i difetti riscontrati in Sticker Star e li evolve per affrontare un sistema tutto nuovo, pieno di enigmi simpatici basati sul colore e sulla bidimensionalità, e arricchendo il tutto con una sana dose di divertimento. Se il trailer, al tempo dell’annuncio, aveva fatto mormorare malelingue alla stregua di Metroid Federation Force, gioco alla mano possiamo tranquillamente promuoverlo e consigliarlo a ogni possessore di Nintendo Wii U. Soprattutto dopo una pubblicità che ha mostrato settimanalmente gli episodi delle avventure di una squadra di Super Sentai formata dai Toad.

9

Pro

  • Lungo e divertente
  • Pieno di citazioni e battute
  • Sistema equilibrato tra battaglie ed enigmi ambientali
  • Cura maniacale per i dettagli
  • Ci sono i Toad Super Sentai!

Contro

  • Potrebbe a prima vista deludere i puristi dei primi capitoli della saga
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