Phantasy Star Universe – Recensione Phantasy Star Universe

Una ricerca di equilibrio

Anno 2006: dopo una lunga attesa, Sonic Team lancia il nuovo gioco della serie Phantasy Star, i cui precedenti capitoli avevano spopolato grazie alla modalità online. In questo titolo, gli sviluppatori hanno aggiunto anche una modalità offline, per rendere il gioco appetibile anche a chi sceglie di non pagare abbonamenti mensili in aggiunta al costo del gioco stesso. Eccoci quindi catapultati sul pianeta artificiale Gurhal, nei panni del giovane Ethan Weber, intento a festeggiare il centenario della firma del trattato di pace che ha posto fine alla sanguinosa Grande Guerra. Ma un nuovo pericolo è ovviamente in agguato.

La solita avventura

La sorella di Ethan, Lumia, sparisce nel bel mezzo dei festeggiamenti e, in contemporanea, fanno la loro comparsa i SEED, una razza aliena giunta sul piccolo pianeta per sterminarne gli abitanti. Unendosi a Leo, membro dei Guardians, un’associazione volta a salvaguardare l’incolumità dell’universo, riesce a salvarla, ma si ritrova poi invischiato in un’intricata avventura che si dipana per tutto il sistema solare di Gurhal. Qualche tempo dopo, infatti, viene ammesso nei Guardians ed inizia ad intraprendere una dura lotta contro gli irrefrenabili alieni ed un generale con troppa smania di potere. Trama dall’inizio interessante, ma che rimane in seguito troppo piatta e lineare, priva di grandi colpi di scena e retta, in un primo tempo, da una storia d’amore banalotta, con Ethan e gli altri personaggi che risultano praticamente impalpabili. L’unica caratteristica che può far meritare plausi agli sviluppatori è l’originale trovata di presentare ognuno dei 12 capitoli della storia con una sigla in stile anime, con tanto di anticipazioni riguardo il capitolo successivo o il riassunto del precedente.

 

 

Ethan e la sua "fiamma"

 

Monotonia a go go

Per quanto riguarda il gameplay, da buon action-RPG, il gioco offre scontri in tempo reale contro gli innumerevoli nemici che si frappongono tra Ethan e l’obiettivo finale; il rosso giovanotto ha sempre a disposizione fino a 3 compagni per dargli manforte, anche se alle volte questi si rivelano addirittura un peso, a causa della loro Intelligenza Artificiale, che rasenta lo zero. Sullo sfondo delle avventure dei personaggi, oltre al già citato Gurhal, ci sono 3 pianeti, ognuno abitato da una certa razza (le stesse dell’online) ed ognuno con un folklore ed una caratterizzazione non indifferenti. Purtroppo, usciti dalle varie città principali per svolgere una missione, ci si accorge che la differenza tra una schermata e l’altra è pressoché nulla. Inoltre, tutti i livelli sono di una piattezza allucinante e non sono presenti segreti o missioni secondarie, eccezion fatta per una riproposizione arcade delle sfide già terminate, utile solamente al level up. Non male invece il parco armi, molto vario e dalle diverse caratteristiche, tra le quali la possibilità di creare alcune armi personalizzate o di migliorarne gli attributi, ovviamente con una percentuale di rischio di distruzione dell’arma stessa. Indubbiamente una buona idea quella di trasferire nella modalità single player una caratteristica degli MMORPG che, almeno da questo punto di vista, riesce a spezzare la monotonia del gioco (lo stesso sistema è alla base del power up nell’online). Graficamente, rimane ai livelli della PS2, anche perché il Sonic Team ha optato per un porting puro, senza apportare alcuna miglioria grafica, nonostante margini di accrescimento ce ne fossero eccome. Completata la storia principale, è presente la modalità extra, vera e propria versione di prova della modalità online, dato che in pratica è la stessa giocabile in locale; buon tentativo per invogliare chi non conosce la saga ed i suoi trascorsi ad intraprendere l’avventura in rete.

 

 

Uno degli innumerevoli scontri del protagonista

Il pezzo forte

Arriviamo, dunque, a ciò che ha reso celebre questa saga, ovvero la modalità online. Questo titolo mantiene essenzialmente la stessa costruzione dei precedenti, per quanto rigurda il gioco in rete. Si potrà scegliere solamente tra 4 razze, anche se i pg potranno essere personalizzati piuttosto bene, e tra 3 classi principali, a cui si aggiungono 7 specializzazioni. Per condurre le quest, si possono formare party di buona estensione, fino a 6 giocatori; le missioni, però, riprendono gli stessi ambienti della modalità single player e sono costruite in maniera molto lineare e semplice (qui ritorna la monotonia dilagante del capitolo). I giocatori sono tenuti semplicemente ad arrivare nella zona di battaglia destinata ed eliminare tutti i nemici (SEED e non) presenti, per poi ritornare alla base e potenziare il proprio personaggio, in attesa di intraprendere un nuovo compito. La parte più interessante del gioco, comunque, consiste proprio nella personalizzazione dell’alter ego virtuale, dato che sarà possibile, ad esempio, arredare la propria camera e curare il proprio robottino personale che, se nutrito in modo corretto, potrà aiutare il personaggio in svariati modi (queste caratteristiche sono presenti anche quando il giocatore è nei panni di Ethan, ovvero in single player). Un’aggiunta interessante è quella di poter tenere aperto il proprio negozio personale anche quando si è disconnessi, il che consente un buon risparmio di tempo nel caso si voglia vendere qualcosa. Peccato però, che il server non sia per nulla esente da lag, difficoltà di connessione nelle ore di punta e vari piccoli problemi che risulterebbero accettabili solamente se non si dovesse pagare un abbonamento mensile di 9 euro.

 

 

Un tipico combattimento online

Se almeno fosse gratis

Phantasy Star Universe si rivela, alla fin fine, un flop in single player, a causa della realizzazione tecnica piuttosto scadente e della storia troppo lineare. Per quanto riguarda ciò che tutti i fan della serie si aspettavano, ovvero il gioco in rete, non è stata apportata alcuna miglioria significativa e si rimane incollati ad una giocabilità ormai superata dalla concorrenza, senza nemmeno offrire server immuni da problemi. Il tutto per 9 euro al mese. Ne vale veramente la pena?

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento