Pokemon Dash – Recensione Pokemon Dash


Dash!

La Nintendo ci ha abituati in tutti questi anni a giocare con i Pokemon, con piacevoli avventure che riproponevano in perfetto stile il percorso di allenatore che veniva illustrato nei manga e negli anime dedicati ai mostriciattoli nipponici. Stavolta, distaccandosi dall’aspetto RPG che ha caratterizzato quasi tutti i capitoli della saga videoludica, ci troviamo dinanzi a qualcosa di innovativo che non ha nulla a che vedere con i combattimenti, con le sfere poké e con le evoluzioni: ci troviamo di fronte ad un perfetto nuovo stile di gameplay, anche giustificato dal fatto che Pokemon Dash! è il primo capitolo per DS della saga Pokemon e l’innovazione andava di regola ricercata. 

Pronti, partenza, via!

In questo titolo avvieremo la nostra avventura in single player con Pikachu, sicuramente il Pokemon più famoso tra i tanti, dato il suo ruolo da protagonista nell’anime che è divenuto pietra miliare della gioventù di tante persone. Pikachu, così come tutti gli altri Pokemon che incontrerete nel corso del procedere del gioco, è intento ad intraprendere gare di velocità con alcuni avversari per un motivo non molto preciso: infatti è da subito chiaro che il gioco si regge senza alcuno spunto di trama che possa giustificare il perché di tanta frenesia. La particolarità di Pokemon Dash sta nell’uso del pennino: tutte le nostre azioni si baseranno sull’accessorio DS, implementato al meglio, e tutti i restanti pulsanti rimarranno inutilizzati per tutto il corso del gioco. Lo scopo è raggiungere delle mete contrassegnate dalla sagoma di una sfera poké, come verrà spiegato nel tutorial iniziale che comprenderà diverse parti, aggiungendo difficoltà in maniera crescente. Per raggiungere la vostra meta e quindi far correre Pikachu dovrete spostare lo stilo verso la direzione desiderata, tracciando così il percorso che dovrà intraprendere il vostro Pokemon che seguirà perfettamente la traiettoria, come se dovesse raggiungere lo stilo che voi state muovendo.  Il percorso che andrete a tracciare verrà segnato dalla sagoma della testa di Pikachu, così da rendervi leggermente più facile capire dove state mandando a sbattere la vostra protesi digitale. Ad accompagnarvi, sullo schermo, carico di aiuti e abbellimenti, ci sarà una freccia che a seconda del colore vi dirà quanto dista la prossima meta: in basso a destra vi verrà segnato quante mete vi mancano da raggiungere per terminare il livello, mentre in basso a sinistra la velocità che state mantenendo col vostro Pokemon, che può raggiungere, in buone condizioni, anche andature abbastanza folli. 

All’inizio avrete, come si diceva anche poc’anzi, solo da esercitarvi in una sfida di pratica contro Munchlax, Pokemon per niente rapido e che vi consegnerà la vittoria in ogni caso: attraverso questi livelli di pratica avrete modo di comprendere che la vostra corsa si rallenterà nei boschi e nel deserto, a meno che non troviate un Turbo che vi potenzierà e creerà uno scudo intorno a Pikachu; che nell’oceano affogherete, a meno che non ci sia Lapras a prendervi sulla schiena e aiutarvi a procedere; che prendendo dei palloncini dalla tana di un altro Pokemon potrete volare e raggiungere l’obbiettivo dal cielo lanciandovi in picchiata sul terreno senza conseguenze catastrofiche.

Tutte alternative piacevoli che rendono molto interessanti le corse in territori abbastanza difficoltosi e che prevedono anche una strategia piuttosto rapida, data l’alta velocità con la quale avrete a che fare. Anche per volare dovrete usare il pennino che, in maniera molto intuitiva, dovrà essere diretto dall’alto verso il basso per prendere quota e in maniera contraria per atterrare: elogiare ulteriormente la gestione che la Nintendo è riuscita a dare all’innovativo gameplay permesso dal Nintendo DS è superfluo in questa situazione. 

Ovviamente oltre alla possibilità di correre da soli contro la CPU potremo anche sfidare in multiplayer degli avversari: un massimo di sei, che però, a differenza di alcuni altri videogames, dovranno essere forniti della cartuccia di gioco, cosa che potrebbe rendere leggermente più difficoltoso trovare avversari per queste folli corse. Inoltre, collegando nell’ingresso GBA del DS tutte le cartucce delle vecchie versioni Pokemon (si ricorda che Dash è stato il primo capitolo per DS, pertanto non prevede la coesistenza con tutti i giochi della serie usciti più tardi) avrete la possibilità di sbloccare altri Pokemon da usare al posto di Pikachu nelle gare e qualche particolare tracciato che andrà ad aggiungersi alla schiera di quelli già disponibili. 

Il bello di Pikachu

Osservando le immagini si nota subito come Pokemon Dash sia un titolo molto colorato e ben curato, nel pieno stile dei Pokemon: gli ambienti sono caratterizzati bene, con una vista dall’alto che ne permette un assaggio migliore: i colori sono allegri e regalano più piacere nel giocare un titolo alla lunga anonimo e ripetitivo. Notare anche gli effetti stessi dei Pokemon: Pikachu, durante la sua corsa, raggiunta una velocità che lo costringerà ad uno sforzo maggiore, inizierà a subire la fatica e a sudare vistosamente con delle goccioline d’acqua che gli spunteranno ai lati della testa. Lo stesso colpo d’occhio regalato dalla picchiata dopo essere volati abbastanza in alto è lodevole, così come gli effetti dell’acqua quando verrà calpestata e attraversata dal veloce Pokemon. Unica pecca è trovare spesso uno scenario piatto dove le rocce verranno solo disegnate per terra ma potranno essere facilmente superate senza essere aggirate: quindi, se da un lato si loda l’interazione con l’ambiente, da un altro bisogna denigrare il lavoro fatto.
Per il sonoro si sottolinea la simpatica vocina del Pokemon giallo che vi aggiornerà sui progressi di gara segnando ogni meta raggiunta col suo solito verso. Per il resto, qualche piacevole musichetta accompagnerà le vostre corse.

Torniamo ai classici

Il tentativo della Nintendo di proporre una nuova versione dei Pokemon non era sbagliato, e sarebbe potuto anche ben riuscire con un po’ più di impegno: purtroppo però Pokemon Dash alla lunga stanca davvero tanto, e già dopo le prime gare di tutorial potrebbe risultare noioso ripetere le corse, a meno che non si inserisca una piacevole partita in multiplayer dove un po’ di sana competizione colorerà l’atmosfera altrimenti piatta. Il brand dei Pokemon viene comunque mal sfruttato, dato che ci ritroveremo a muovere un solo Pikachu e, solo se siete dei cultori del passato e siete in possesso delle vecchie cartucce, a poter aggiungere qualche bonus in più con qualche altra misera comparsa. Un acquisto che si potrebbe consigliare se ogni tanto, negli sprazzi di tempo, volete godere del potenziale dello stilo del DS e della sua ottima implementazione col sistema di corsa e fare un po’ di esercizio sfrenato facendo su e giù con la mano; completamente sconsigliato se sperate di trovare il solito classico Pokemon da far evolvere, combattere e col quale attraversare città su città.

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