Pokemon SoulSilver Version – Recensione Pokemon SoulSilver Versione Argento

Probabilmente non c’è nessuno al mondo che non abbia ancora sentito la parola Pokemon, almeno una volta in vita sua. Questo fenomeno di massa, nato nel lontano 1996 su Game Boy dalla mente di Satoshi Tajiri, con i giochi Pokemon Red, Pokemon Blue, e Pokemon Green, è andato sempre più crescendo e non si è mai fermato. Sono nati l’anime, molti manga e prodotti di merchandising praticamente infiniti. La Nintendo ha ovviamente continuato con il suo brand, sfornando molti giochi della serie principale e anche diversi spin off, eppure i giochi di Pokemon più belli in assoluto e meglio riusciti erano senza ombra di dubbio alcuno Pokemon Gold e Pokemon Silver, usciti nel 1999 per Game Boy Color. E adesso, a distanza di 11 anni dalla loro uscita, su Nintendo DS ci vengono proposti i remake di questi due stupendi giochi, con una nuova veste grafica e diverse aggiunte. Pokemon HeartGold e SoulSilver sono ora nelle nostre mani, sia per chi non vedeva l’ora di rigiocare questi due stupendi titoli, sia per chi li tocca per la prima volta e avrà la fortuna di apprezzarli in questo riuscitissimo remake.

Una storia per molti giochi

La storia dei vari giochi della saga principale di Pokemon non si è mai evoluta e difficilmente lo farà. Il protagonista è un ragazzo (o una ragazza) che in visita al Professor Elm, che abita vicino a casa sua, riceve in dono un pokemon tra Chikorita, Totodile, o Cyndaquil. Il professore lo manda dal Professor Oak per una consegna, e quest’ultimo gli dona un Pokedex, enciclopedia dei Pokemon, rendendolo partecipe delle innumerevoli specie da catturare in giro per il mondo e dell’esistenza di un campionato che porta a diventare il Pokemon Master, riconosciuto e acclamato da tutti. È così che il nostro silenzioso eroe parte da casa, pronto a sfidare gli 8 capipalestra della sua regione di Johto per conquistare le medaglie, e poi sfidare i campioni della lega. Nella sua avventura però farà spesso capolino il Team Rocket, un gruppo di criminali che hanno le mani in pasta in chissà quali piani malvagi.
 

 È tempo di scegliere con quale Pokemon partire…

Gotta catch’em all!

Pokemon è un gioco di ruolo dalla profondità non indifferente, contrariamente a quanto possano pensare quelli che lo denigrano reputandolo un gioco per bambini. Noi controlleremo i movimenti, visti dall’alto, del nostro protagonista, mentre durante le battaglie (che siano contro Pokemon selvatici trovati nell’erba alta, o contro i Pokemon di altri allenatori) potremo decidere quali mosse fare eseguire al mostriciattolo che abbiamo mandato in campo, in uno scontro a turni. Questo è comunque il gameplay ridondante che troviamo in ogni singolo gioco di Pokemon, ed essendo questo anche un remake, è meglio focalizzarsi sugli aspetti principali che lo differenziano dagli altri giochi, piuttosto che ripetere all’infinito cose che già tutti conoscono, o che almeno possono trovare in recensioni e scritti di qualsiasi altro titolo uscito da 14 anni fa a questa parte.

Innanzitutto c’è l’aspetto che tutti hanno più amato di Oro e Argento: la doppia durata. I giochi di Pokemon hanno già una longevità invidiabile, ma questo in modo particolare, poiché terminata la regione di Johto con le sue palestre e la sua lega, è possibile continuare l’avventura andando nella regione di Kanto, quella del gioco precedente, per sfidare altre 8 palestre e un altro torneo, con un totale di 16 medaglie e 2 leghe Pokemon.

Per catturare tutti i Pokemon e completare la propria collezione non c’è bisogno solo di tenacia e dedizione nel gioco, ma è necessario anche porre attenzione a QUANDO si gioca. Grazie all’orologio del ds, infatti, il gioco farà comparire Pokemon differenti a seconda del momento in cui state giocando, che sia mattina, pomeriggio, o sera. E oltre a questo sarà necessario anche utilizzare il Pokewalker, lo speciale accessorio che è presente nelle confezioni di HeartGold e SoulSilver. Questo piccolo arnese è una sorta di tamagotchi con uno schermo e 3 pulsanti. Nel menu principale del gioco potremo decidere di trasferire sul Pokewalker uno dei nostri Pokemon, e da quel momento potremo portarlo con noi in una vera e propria "passeggiata", grazie al contapassi presente. A seconda della durata della passeggiata guadagneremo dei Punti W, che potremo spendere per provare due minigiochi: in uno son presenti 6 cespugli, e potremo sceglierne due con la speranza di trovare l’oggetto nascosto, mentre col secondo gioco avremo l’opportunità, pigiando sul cespuglio su cui compare un’icona tra 4 cespugli presenti, di trovare un Pokemon selvatico e combatterlo. I Pokemon che troveremo saranno differenti a seconda del percorso di passeggiata che avremo deciso di attuare al momento del trasferimento, e anche qui potremo catturarli con le nostre pokeball; vi ricordo che ci sono alcune specie di Pokemon ottenibili solamente in questo modo. Quando decideremo di far tornare il Pokemon al gioco, questo porterà con sé gli oggetti e i pokemon ottenuti nel Pokewalker, acquisendo anche preziosi punti esperienza a seconda dei passi compiuti.

Un altro particolare di HeartGold e SoulSilver è la presenza di divertenti minigiochi. Non stiamo parlando solamente di quelli già presenti in Oro e Argento per creare nuove pokeball tramite le Ghicocche ottenute (bacche da raccogliere quotidianamente dagli alberi che crescono in tutta la regione) e nemmeno della presenza della base segreta (stanza speciale che possiamo scegliere tra tanti luoghi differenti, e arredare come più ci piace), ma parliamo invece del Pokecathlon. Quest’ultimo è una collezione di piccoli giochi di abilità, nei quali faremo gareggiare i nostri Pokemon in vari modi utilizzando la nostra bravura con il touch screen. Questo si limita ad essere un interessante stacco dal gioco principale, l’unico peccato è che non ha alcuna vera utilità in termini di gameplay, poiché non ci farà guadagnare nulla di utile.

Il touch screen, durante il gioco, rende tutta l’esperienza molto veloce e dinamica, grazie a dei pulsanti posizionati ad hoc che ci fanno andare direttamente sui menù più utili, come quelli del salvataggio, degli oggetti, dei Pokemon in squadra, e anche a quello del Pokegear (un telefono, nel quale segneremo il numero di vari allenatori incontrati nel gioco e che avremo la possibilità di sfidare nuovamente, battendoci con i loro Pokemon ulteriormente allenati e cresciuti).
Ultima differenza rispetto al gioco normale è il gradito ritorno (prima presente solo in Pokemon Giallo) del primo membro della squadra Pokemon presente su schermo, che seguirà il nostro personaggio. Il nostro Pokemon preferito sarà infatti sempre dietro di noi, e avremo modo di parlargli quando vogliamo così da capirne lo stato d’animo e il suo livello di amicizia raggiunto.
 

 Chikorita ci segue con fedeltà. Non è adorabile?

Scheda allenat…ehm…scheda tecnica.

Questo gioco di Pokemon, almeno graficamente, non dona assolutamente nulla di nuovo rispetto a Diamante e Perla. E’ infatti pressoché identico al precedente gioco, addirittura nella somiglianza degli sprite dei Pokemon stessi durante il combattimento, il che gli fa perdere sicuramente diversi punti. Tutti gli altri aspetti del titolo sono però alle stelle: la colonna sonora è stata riarrangiata completamente, regalandoci le nostre melodie già conosciute, ma nuovamente modernizzate; il gameplay è favoloso come al solito, e la longevità, già incredibile negli altri giochi, è resa perfetta dalla presenza di ben 2 continenti e dall’uso del Pokewalker.
 

 Il Pokewalker. Sembra proprio che Pikachu si stia godendo la sua passeggiata!

In definitiva.

Pokemon HeartGold e SoulSilver non sono solo due remake. Sono senza ombra di dubbio i migliori giochi di Pokemon mai usciti fino ad ora. Mettendo insieme Oro e Argento, i titoli più belli fino a poco fa, ad un comparto tecnico rinnovato e ad alcune interessanti aggiunte, si ottiene una miscela esplosiva che non può non catturare chiunque. Se solo i ragazzi di Gamefreak fossero stati più solerti nella grafica, migliorando magari qualcosina rispetto a Diamante e Perla, sarebbe stato un gioco da 10. Senza discussioni.

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