Prince of Persia: The Fallen King – Recensione Prince of Persia: The Fallen King

Il Principe portatile

Il rilancio del marchio Prince of Persia da parte della Ubisoft quest’anno si è esaltato su Xbox360, PlayStation 3 e PC, regalando a tutti gli appassionati delle acrobazie tra i mondi asiatici un’ottima espressione videoludica. Per non lasciare quindi un vuoto agli amanti delle console Nintendo, la Ubisoft si ritrova a creare un capitolo esclusivamente dedicato al Nintendo DS, miniaturizzando il Principe e le sue azioni e capacità. Cambiando alcune caratteristiche e banalizzando quasi il brand, vediamo cosa la Ubisoft è riuscita a creare per la gioia del vostro pennino.

The Fallen King

La storia del nostro principe si baserà sulla stessa falsa riga degli altri capitoli presentati per console next gen dalla Ubisoft. La minaccia del signore del male Ahriman è tornata ad incombere sul popolo di Persia e sul mondo intero, e pare che niente possa essere in grado di fermare la sua vendetta e la sua rabbia. In questo momento di terrore il Principe di Persia riesce a trovare la soluzione: l’unico in grado di poter fronteggiare la minaccia di Ahriman sembra essere il re Ormazd, antico signore della Luce, e quindi per antonomasia miglior avversario possibile per il signore delle Tenebre. Le uniche tracce a disposizione per la ricerca sono conservate dagli Ahura, che mantenevano da anni dei manoscritti riguardanti una leggenda su una città magica dove il Ormazd conservava il suo potere. Perciò, con l’aiuto di una presenza magica, che sarà d’ausilio al nostro eroe, partiremo alla scoperta del mondo leggermente poco fantasioso di questa riproposizione del Principe di Persia su DS. La trama verrà raccontata tramite delle vignette durante il corso della nostra avventura, evitando così di impelagare il motore grafico in filmati probabilmente troppo impegnativi. Come si può ben notare, quindi, la trama si differenzia di pochissimo da quella dell’altra sponda Persiana mostrataci su console di nuova generazione: impoverita dello scontro iniziale tra i due fratelli dominanti sul mondo intero, Ahriman e Ormazd, orfana di Elika, compagna magica del Principe, questa versione di trama sicuramente non creerà nessun danno a chi ha potuto godere solo della versione per DS.

Un Mago per tenerci compagnia

Continuando questo dualismo di differenze tra la versione per console fissa e quella per console portatile (qui analizzata), notiamo subito che al posto di Elika ci verrà presentato un uomo misterioso col nome di Mago. Costui ci aiuterà in tutti i nostri movimenti, potenziando i nostri salti e aiutandoci in scalate di vario genere. Si attiverà, come spiegherà il tutorial che vi seguirà sempre durante il gioco, premendo qualsiasi pulsante della vostra console, dopodiché lo vedrete librarsi in aria come avvisaglia che è pronto ad eseguire una mossa da voi ordinata. Quando noterete quindi qualche riflusso magico, di solito dal colore blu o nero pece, sappiate che con l’aiuto del vostro Mago potrete effettuare l’azione corrispondente: se ad esempio vi ritrovate su un piedistallo che dovete muovere verso la cima per risalire le diverse piattaforme, vi basterà azionare la magia del vostro compagno d’avventura per sbrogliare la situazione fastidiosa usando il pennino proprio sopra il flusso magico.
Proprio come Elika, anche il Mago con l’avanzare dell’avventura migliorerà le sue abilità fino ad arrivare a potervi aiutare nei combattimenti stordendo o addirittura uccidendo i vostri avversari.


Ecco un primo piano del Mago che ci avvisa del pericolo imminente

Tutto a mo’ di pennino

I movimenti del principe si basano tutti sul pennino, e in questo si acclama e premia l’ottimo uso del touch screen che ha saputo fare Ubisoft per quest’avventura. Per ogni movimento, che sia esso in avanti o indietro, vi basterà premere col pennino il punto desiderato per la vostra destinazione. Il salto è legato ad un semplice tocco sull’immagine del principe, e, trascinando il vostro pennino per tutto il tratto che vorrete percorrere, vedrete il Principe correre sempre più velocemente fino a destinazione. Premendo due volte col pennino l’immagine del vostro alter ego vi ritroverete ad effettuare una capriola o, se state salendo una scala, salterete su di essa per scalarla più velocemente.

Passando poi al combattimento, davvero molto banale, purtroppo, si continua ad enumerare le possibili combinazioni col pennino: prima di tutto chiariamo che anche questa versione del principe riuscirà, come con delle ventose, ad aggrapparsi ai muri, anche se ovviamente per poco tempo, così da non cadere in rovinosi tunnel sotterranei. Per combattere con i vostri avversari, invece, estrarrete automaticamente la spada dalla guaina e toccando col pennino il mal capitato di turno sferrerete una potente sferzata: niente di troppo difficile ma molto intuitivo. A livello di utilizzo del pennino, i cultori del touch screen non troveranno moltissime difficoltà nel paragonare il titolo a Zelda, con la grandissima differenza che lì il gioco non era a scorrimento e c’erano inoltre diverse possibilità di attacco utilizzando il pennino. Mentre nello schermo inferiore del DS potremo seguire l’azione, in quello superiore analizzeremo la nostra posizione su una mappa lineare che indicherà quanto distanti dalla fine del livello ci troviamo. La vita della nostra protesi digitale verrà indicata da alcuni pallini rossi in alto a sinistra e a destra; verranno enumerati i gettoni d’oro raccolti. Di seguito un’immagine d’esempio.

La caduta del Principe

Il titolo si presenta senza molte aspettative: la grafica è sicuramente accattivante per i fumetti e per come viene gestita, ma il gioco presenta una colonna sonora davvero soporifera, con musichette poco coinvolgenti che andranno a ripetersi per parecchie volte anche durante un unico livello. Questi poi saranno molto lineari, e dopo al massimo i primi tre il tutto diventerà molto ripetitivo, forse fin troppo. Le più difficili delle combinazioni si limiteranno al passare oltre spuntoni acuminati, evitare rocce rotolanti e pochi altri problemi evitabilissimi. La longevità non si assesta su moltissime ore ma potrebbe, qualora decideste di armarvi di coraggio e arrivare fino in fondo, regalarvi più di 8-9 ore di divertimento. Certamente non si può non elogiare l’ottima riuscita dell’uso del pennino, che sicuramente colpirà tutti gli appassionati della console portatile della Nintendo. Alla fine il risultato che scaturisce è leggermente superiore alla sufficienza, ma non è detto che a qualche fanatico della saga del Principe di Persia non possa affascinare questa riproposizione, che, voglio chiarire, nelle prime ore di gioco si dimostra davvero un videogame riuscito a volume spento.

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