Prince of Persia: The Two Thrones – Recensione Prince of Persia: i Due Troni

Il principe ritorna alla sua terra natale, e stavolta non è da solo!

Uscito nel dicembre del 2005, Prince of Persia: I due troni (abbreviato in inglese con l’acronimo di PoP:TTT, dove le tre T stanno per The Two Thrones) è il terzo capitolo della serie Le Sabbie del Tempo, che approdò anni orsono su ps2. Il primo capitolo, PoP: Le Sabbie del Tempo, non ricevette molta attenzione, eppure il gioco era ben fatto, tanto che era completo di buona grafica, una trama intrigante ed enigmi da risolvere. Era un gioco buono, letteralmente. Solo la parte dei combattimenti era poco accurata rispetto a tutto il resto. Così, col seguito PoP: Spirito Guerriero, si decise di migliorare questa peculiarità; cambiato sia nell’aspetto che nel carattere, ora il principe era uno spietato guerriero, sempre pronto a sguainare la spada ancor prima di parlare. Ma in generale, ciò che più si notava, era che nel secondo episodio si era cercato di creare un tipo di atmosfera più oscura e pesante, inoltre il sistema di combattimento prevedeva un elevato numero di mosse e combinazioni che permetteva al giocatore di poter adottare un proprio stile di combattimento; si era raggiunto l’obiettivo di migliorare il primo episodio. Ed è così che infine è stato pubblicato TTT per dare una degna conclusione alla trilogia. Analizziamo quindi ciò che offre questo gioco. 

Un viaggio nell’antica Persia 

Graficamente il gioco se la cava molto bene. La città di Babilonia è molto affascinante, nonchè costruita in un 3D ben fatto: viaggerete così per strade, tetti, canali, più o meno in condizioni disastrate, ma trasmettendo nei limiti del possibile la sensazione di stare davvero in una antica e misteriosa quale era Babilonia. I modelli dei personaggi che ritornano in questa avventura, sono anche essi ben fatti, ad esempio il principe è praticamente uguale a come era in Spirito Guerriero, ma ci sono stati anche delle modifiche, ad esempio Kaileena. Ciò che delude è il modello dei nemici avversari; in tutto il gioco ci sono solamente circa 7/8 tipi di nemici, che incontrerete più o meno dappertutto. A compensare questo aspetto però ci pensano i boss i quali risultano abbastanza originali. Un punto a sfavore del comparto grafico di questo gioco è che spesso in certe situazioni, la grafica si sgrana e il livello di dettaglio si abbassa, oltre a dare una visuale del gioco sfocata. Non mancano poi effetti grafici degni di nota, come la combinazione tra il slow time e il bagliore che avviene quando si sta per uccidere un nemico alle spalle, oppure lo scoppio di scintille che si ha quando si incrociano le armi coi vari avversari, davvero ben resi. La grafica è di buon livello per l’età in cui è uscito il gioco, saranno poco le situazioni in cui storcerete il naso, in tutte le altre occasioni invece vi sfregherete gli occhi per ammirare meglio la bellezza di Babilonia.
 

Paese che vai, musica che trovi 

Come da titolo del paragrafo, le musiche del gioco hanno una forte impronta orientale, che ovviamente risultano molto coerenti con l’ambientazione generale del gioco, ritornando così sulla scia del primo capitolo, abbandonando le musiche hardrock che erano state introdotte in Spirito Guerriero, per far si che il gioco in generale apparisse più tetro, oscuro e tosto. Qui invece ciò avviene nella misura giusta, considerata soprattutto l’altra metà del principe, visto che sarà proprio con lui che la musica e soprattutto gli effetti sonori, subiranno un’impennata "dura". Una nota meritevole va al doppiaggio: i principi sono davvero doppiati bene, anche se qualche volta scadono nel banale con dialoghi stereotipati; gli altri personaggi invece, chi più e chi meno, riescono a fare la loro onesta parte quando si tratta di intervenire in dei dialoghi. Un sonoro tutto sommato semplice ma ben fatto. 

Chi conquisterà il potere? 

Il Principe di Persia torna a Babilonia, la sua città natale, portando con se Kaileena, l’enigmatica Imperatrice del Tempo, oltre a strane cicatrici dall’isola del Tempo. Ma invece della pace tanto attesa, trova il suo regno in guerra attaccato da un nemico sconosciuto e Kaileena bersaglio di un brutale complotto. Quando viene rapita, il principe la cerca nel Palazzo ma non potrà fare niente: solo vederla uccisa dal Gran Visir, Zervan. La sua morte scatena così le Sabbie del Tempo, che colpiscono il Principe e danno vita ad un esercito di guerrieri di sabbia al servizio del Gran Visir. Il Gran Visir stesso diventa immortale infilzandosi a sua volta col pugnale, che però gli cade e viene preso dal Principe prima che questo cada in un baratro. Perso nelle strade, cacciato come un fuggitivo, il Principe presto scopre che le Sabbie hanno corrotto anche lui. Hanno dato vita al mortale Dark Prince, il suo lato più oscuro che cerca di farlo dedicare alla sola vendetta; questo è ciò a cui si assiste nelle prime fasi del gioco. La trama di PoP in realtà è abbastanza banale e l’unico vero punto di forza è rappresentato dal duello interiore tra il principe umano e quello oscuro, poichè tale battaglia si protrae durante tutto il gioco in maniera più o meno costante, con l’uno che parla nella mente dell’altro che detiene il controllo momentaneo sul corpo. Solo questo c’è di rilevante, poichè i (pochi) misteri che si materializzeranno nel gioco non saranno veri e propri misteri, piuttosto dei clichè narrativi a cui si assiste in tanti altri giochi d’avventura, e tutto ciò che ha a che fare con l’obiettivo del principe, ossia di riconquistare il potere e di liberare Babilonia, passerà presto in secondo piano e sviluppato abbastanza superficialmente.
 

Tra spade e catene, ogni salto risulta decisivo

Il gameplay di PoP può considerarsi il suo punto di forza. Il principe torna ancora una volta più in forma che mai con le sue abilità acrobatiche straordinarie, come la classica camminata sui muri, salti mortali e camminate sui cornicioni, cose a cui nemmeno spiderman riuscirebbe a rimanere indifferente. E sono proprio queste abilità acrobatiche del principe il punto cardine del gioco, poichè senza di esse non andrebbe molto lontano, e spesso dovrete dare fondo ai vostri riflessi pur di cogliere l’attimo giusto per realizzare un salto perfetto, pena uno schianto al suolo da svariate decine di metri. A tal proposito però non si deve temere eccessivamente di fare una brutta fine: il principe sarà ancora una volta in grado di usare le sabbie del tempo, grazie alle quali, con una sequenza di "rewind" che avverrà premendo l’apposito pulsante, faranno tornare indietro il tempo di un ammontare di vari secondi, in base al quantitativo di sabbia in possesso del principe, evitandogli così di schiantarsi prematuramente al suolo nel caso in cui sbagli un salto ad esempio. Nonostante ciò, le abilità del principe non servono solo per proseguire avanti, ma anche per la sua stessa sopravvivenza; infatti i combattimenti in PoP, col principe normale perlomeno, sono abbastanza duri, tanto è vero che ogni qual volta che vedrete un nemico, umano e non, dovrete stare attenti a non farvi scoprire e cercando di sfruttare l’ambiente circostante per avvicinarvi alle sue spalle e ucciderlo così di soppiatto, tramite un apposito sistema di uccisione denominato Istant Kill, e state certi che senza di questo, affrontare i vari combattimenti e uscirne vivi è cosa assai ardua. Il discorso invece cambia quando userete il Dark Prince: quando questi prenderà il sopravvento, a causa del fatto che le sabbie corrompono anche il corpo del principe, sottraendogli costantemente energia, dovrete uccidere quanti più nemici possibili, poichè verranno così tramutati in sabbia che ripristinerà di un poco l’energia del principe; non solo, proprio grazie al fatto che le abilità combattive del dark prince risultano maggiori del principe normale, le parti di gioco si invertiranno, prevedendo per l’appunto intense quanto caotiche fasi di combattimento e poche scene di acrobazie, giusto quelle necessarie per recarsi sul luogo di battaglia apposito. Oltre a ciò, come in ogni gioco di avventura, ci sono degli enigmi da risolvere per potere avanzare, ma perlopiù si tratterà di usare le abilità acrobatiche dei due per poter attivare qualche pulsante e poter così aprire una porta o passaggio precedentemente chiuso oppure inaccessibile. In sintesi, il gameplay del gioco risulta divertente anche se a tratti troppo monotono, visto che è incentrato sulle peripezie acrobatiche col principe normale, oppure sullo sterminio di orde con la versione oscura.


Ultime parole
 

Vale sicuramente la pena di essere provato, visto che riesce a far divertire il giocatore per le ore di gioco necessarie per terminarlo; infatti spesso è più una sfida di abilità in cui viene a trovarsi il giocatore, il quale deve essere in grado di muovere il principe in maniera fluida e quasi perfetta per poter proseguire avanti e soprattutto per poter uccidere di soppiatto i nemici (e qui basta il minimo errore e subito si è scoperti). Quando invece si controllerà il dark prince allora si potrà anche dare sfogo al proprio istinto combattivo, sterminando tutto ciò che ci si para davanti. A tutto ciò aggiungete una buona grafica, un buon comparto sonoro e una discreta trama, e avrete trovato il gioco che fa per voi con cui passare il tempo. Un ottimo modo per concludere la trilogia, ben fatto Ubisoft!

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