Pro Basketball Manager 2017 – Recensione

Recensito su PC

Quando si sente parlare di videogiochi manageriali e di Cyanide, viene subito in mente quel gioiello che è Pro Cycling Manager, sviluppato in collaborazione con Focus Home Interactive. Sul capitolo del basket, lo studio invece si affida a Umix Studios, con il quale ormai sono arrivati alla terza edizione di questo titolo.

Date le premesse, Pro Basketball Manager potrebbe segnare un importante tassello nell’industria dei manageriali, anche se dopo qualche ora di gioco si capisce subito che i troppi bug lo tengono distante dal livello accennato prima del capitolo ciclistico.

Pro Basketball Manager 2017 si promette di essere il migliore manageriale di basket sul mercato e in parte ci riesce, vuoi perché non c’è abbastanza concorrenza, vuoi perché il suo enorme database raccoglie in sé tanti campionati. Il database è proprio il punto di forza del titolo, oltre settante campionati, fra leghe maggiori e minori, competizioni internazionali e oltre ventimila cestisti, fanno di questo videogioco un assoluto punto di riferimento per gli amanti di questo sport.

Sicuramente utilizzare una squadra NBA rende l’esperienza più interessante, avendo a che fare con salary cap, trade, free agent, regole specifiche. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica perché se da una parte il database è davvero enorme e minuzioso nei dettagli, c’è anche da dire che alcune squadre, soprattutto in America, non godono dei diritti, ritrovandoci quindi sì a utilizzare giocatori dalle caratteristiche specifiche ma dai nomi fittizi. L’editor in questo senso viene in aiuto dando la possibilità di modificare qualsiasi dettaglio.

Il gioco in sé tuttavia è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alle edizioni precedenti. La profondità manageriale è comunque evidente e la gestione della squadra è totale. Iniziando dal palazzetto è possibile modificare i prezzi dei biglietti, i tipi di gradinate e ancora il prezzo del merchandising, scegliendo quindi se optare per un aspetto economico, quindi tante vendite ma bassi incassi, o per un aspetto capitalistico, con poche vendite ma incassi elevati. Questo ovviamente si riflette nei biglietti venduti, perché a un prezzo più elevato corrisponde un minore numero di tifosi, e nella calibrazione fra incassi e spese.

Uno dei compiti sarà infatti anche quello di gestire l’aspetto economico del club. Insomma, a livello puramente di gestione, Pro Basketball Manager fa quello che deve fare un manageriale. Questo aspetto inoltre si riflette anche nella gestione stessa della squadra e nello scouting. Il videogioco permette la creazione di tattiche personalizzate, offensive e difensive, oltre che individuali. Queste tattiche saranno poi richiamabili a partita in corso in qualunque situazione. Sempre la gestione, ci permette di scegliere il quintetto titolare, i panchinari e le riserve, assegnando a ogni giocatore un minutaggio e uno specifico ruolo in campo, come ad esempio a chi fare giocare il maggiore numero di canestri.

Anche la gestione degli allenamenti è dettagliata: si può scegliere quante ore di allenamento assegnare al lavoro di squadra, piuttosto che al lavoro individuale, e ancora assegnare un determinato giocatore a uno specifico allenamento per migliorare, ad esempio, il tiro dai tre punti invece che la gestione dei rimbalzi. In tutto questo sarà anche possibile cambiare lo staff, cercando collaboratori specifici e scout con una conoscenza globale, come già sopra accennato.

Lo scouting, infatti, sarà fondamentale non solo per trovare nuovi talenti, ma anche per cercare di rinforzare le zone del campo che hanno bisogno di un aggiustamento. Gli scout andranno in giro per il mondo osservando campionati, zone geografiche o uno specifico cestista. Infine troviamo la gestione della partita, con il nuovo motore grafico in 3D. Ovviamente non si tratta di un motore grafico eccellente, i movimenti dei giocatori risultano molto spesso scattanti, facendo subito preferire il classico 2D più fluido. La schermata di gioco, semplice e abbastanza dettagliata, permette di tenere sotto controllo tutti i cestisti, dai falli commessi da ogni singolo giocatore, allo stato di forma. Inoltre c’è la possibilità di chiamare i timeout e di dare motivazioni specifiche alla squadra.

Se il lato manageriale offre un’esperienza dettagliata, alcuni problemi di bug ancora non risolti, inficiano l’esperienza di gioco globale. Un altro piccolo difetto risiede nei tempi di caricamento, molto spesso lunghi, e nella poca fluidità nel passaggio tra i vari menu del videogioco.


Pro Basketball Manager è sicuramente un ottimo manageriale, anche al netto di alcuni bug, con un database enorme e una gestione dettagliata della squadra. Comunque resta un titolo per una nicchia ristretta di videogiocatori.

7

Pro

  • Database enorme
  • Gestione dettagliata

Contro

  • Assenza di alcune licenze
  • Alcuni bug
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